VILLA BRUNATI: TANTE, TROPPE PROMESSE

| 1 settembre 2001
Villa Brunati (Small)

Gli articoli sui giornali sull’utilizzo della bellissima villa, da parte di sindaci ed assessori sull’imminente restauro sono caduti, come foglie d’autunno, ai piedi dell’albero, rigoglioso nel nostro paese, delle promesse mancate.

Apparire è quasi essere, annunciare quindi è quasi realizzare e poco importa se dopo anni le imposte sono quasi sempre chiuse, le favolose stanze deserte, la scalinata ed il parco in sfacelo…Idee, parole, talmente tante e variegate che se fossero mattoni avremmo costruito una cattedrale. Ogni assessore o sindaco poi è giusto che abbia le sue idee, obbligatoriamente diverse da quelli precedenti, e così ogni volta si ricomincia da capo. Eppure i Rivoltellesi si erano chiaramente espressi fin dal 1994 sulla destinazione a centro culturale polivalente ove i gruppi culturali della nostra città potessero tenere le loro attività quali laboratori teatrali, di pittura, musica, letteratura, mostre permanenti o temporanee, con la sistemazione del parco per teatro all’aperto. Era stata proposta una scaletta di interventi per garantire l’agibilità (illuminazione, riscaldamento, servizi igienici ) e un organismo di gestione che garantisse l’utilizzo continuo degli spazi prestigiosi del complesso. La proposta più sensata, ma ahimè, non partorita dall’assessore di turno che non ha accettato i suggerimenti dalla truppa. E così Villa Brunati è divenuta, prima, centro di aggregazione giovanile, che in altri comuni è inserito nelle scuole, e, successivamente, biblioteca comunale, come se essa non avesse già una sede idonea e non fosse stata inaugurata solo pochi anni or sono con un notevole investimento di danaro pubblico. C’è chi fa e chi disfa, si dirà! I Rivoltellesi, quasi senza speranza, ripetono: “purché si faccia qualche cosa…” Eppure, non erano i soldi che mancavano, si pensi infatti alle centinaia di milioni spesi per il lungolago di Desenzano, opera esteticamente e funzionalmente discutibile. Alla disperazione, cari concittadini, deve seguire un momento di riflessione e di determinazione. Ricominciamo da capo, seguendo il motto sempre valido, di chi l’ ha dura la vince. Villa Brunati ha bisogno, non di una soluzione qualsiasi, bensì di una destinazione che la renda viva ogni giorno, ogni sera, per tutto l’anno, divenendo un fattivo strumento per la crescita culturale di tutta la zona. Numerose compagnie teatrali dilettantistiche non sanno dove fare le prove per le loro recite, associazioni di pittura, scultura, musica, letteratura del nostro comune, non sanno ove tenere i loro laboratori o seminari. Quali spazi più adatti di quelli di Villa Brunati, quale modo migliore per farla rivivere e risolvere contemporaneamente le esigenze culturali della nostra città? Il parco e il teatro all’aperto poi, si prestano particolarmente alle recite, alla musica, alle esposizioni e mostre estive. La sistemazione della Villa a tali funzioni, non necessita di grandi investimenti poiché è già strutturalmente compatibile. Ciò di cui necessita per passare dalle parole ai fatti è la chiarezza delle idee e la volontà, che non possono e non devono essere inquinate da assurdi pregiudizi di schieramento politico.

Di: Giorgio Fezzardi

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