Desenzano: QUANDO LA PASSIONE SI SENTIVA – Il Professor Richter e l’Azienda Autonoma di Soggiorno
La famiglia Richter, di origine austriaca, da nove generazioni era italiana ed Umberto, dopo aver studiato a Venezia, a ventiquattro anni aveva iniziato a gestire un albergo al Lido nel 1954. Interessato ai problemi del turismo, desideroso di oltrepassare i limiti del confi ne privato, da subito era diventato membro dell’Associazione Direttori d’Albergo. Credeva nell’utilità della partecipazione ai convegni e alle iniziative di questi organismi di categoria, poiché offrivano occasioni e strumenti di aggiornamento professionale, scambi di esperienze e costituivano un’ apertura verso prospettive nuove. Si era trovato ben presto inserito all’ANIEST, ente che raggruppava gli esperti del settore ed era divenuto consigliere della FAIAT, la federazione delle associazioni italiane interessate agli alberghi e al turismo. Era persuaso che a Venezia le strutture alberghiere, commerciali e culturali fossero ormai pienamente delineate e la presentazione della città, per un soddisfacente coinvolgimento degli ospiti, fosse in fase di positiva evoluzione. Invece riteneva che il turismo dei laghi avesse basi interessanti ma non sfruttate; in particolare il lago di Garda disponesse di risorse non ancora valorizzate. Appena avuta l’occasione, aveva preso in affitto l’hotel Ramazzotti di Desenzano da poco costruito, e con la famiglia lo gestiva, contemporaneamente era insegnante presso la Scuola Alberghiera di Villa Alba a Gardone Riviera. Riteneva che dovessero essere superate le divisioni tra Garda Bresciano, Garda Veronese, Garda Trentino, visione unitaria realizzata in modo istituzionale solo anni più tardi, e si comportava di conseguenza. Così una volta Presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno senza problemi ebbe collaborazioni con Malcesine, Garda, Lazise, Limone, Gardone Riviera oltre che con Sirmione, la perla del lago. Giudicava Sirmione un paese turisticamente privilegiato per la bellezza naturale dell’isola-penisola oltre che per la presenza delle Terme. A suo parere Desenzano avrebbe potuto diventare da ‘porta del Garda’ la ‘capitale del Garda’, se avesse saputo utilizzare adeguatamente i grandi vantaggi dell’essere nodo di vie di comunicazione di prim’ordine e centro di servizi di diverso genere. Persona riservata e ‘nuova’ con alcuni iniziali svantaggi, ma anche con la libertà dovuta all’assenza di legami con gruppi locali o di ingombrante reverenza verso cariche pubbliche, si presentava ed era persona apprezzata per la professionalità e il modo limpido con cui applicava sul piano pratico i suoi programmi di organizzatore. Partiva da principi semplici. Come in un albergo fondamentali erano la pulizia e il nitore di ogni reparto, uguali dovevano essere le priorità per una località turistica, così che quando camminava o transitava in auto per un qualsiasi impegno, subito notava se non c’era ordine o se si poteva migliorare la sistemazione di un giardino pubblico. Chiese una speciale vigilanza notturna per le notti estive. Si rivolgeva a chi di dovere sempre con garbo e precisione, che fossero autorità o sottoposti. La stessa richiesta di decoro e correttezza la faceva per il personale di ogni locale pubblico, tanto da insistere con i corsi di lingue straniere già attuati dall’Azienda Autonoma e con la raccomandazione ad albergatori e gestori di esercizi di esigere abito e aspetto curati dagli operatori alle loro dipendenze. Disponibile all’ascolto e capace di cogliere particolari interessanti nei dialoghi dei suoi interlocutori, ebbe ben presto una conoscenza vasta su Desenzano e la usò a favore del settore che lo interessava, e la visibilità delle iniziative della sua Azienda Autonoma di Soggiorno servì pure a spronare la cittadinanza ad un interessamento più vivo per i vari aspetti del paese natio o di nuova residenza. Poiché intento del prof. Richter era di prolungare la stagione turistica oltre gli abituali mesi estivi e rendere il soggiorno degli ospiti meno frettoloso, la curiosità verso possibili suggerimenti in questo senso era continua e sapeva trasferire le informazioni in progetti per valorizzarle sul piano turistico. Amava molto la cultura storica e pensava che si dovesse sottolineare il passato di un luogo. Per questo sostenne le ricerche di approfondimento al Lavagnone in fase di svolgimento in quel periodo. Spinse per una maggior cura del sito archeologico della Villa Romana. Avrebbe voluto che si facesse altrettanto per il Castello. Insisté per una valorizzazione dell’area Piazza Malvezzi- Via Santa Maria con il Mercatino dell’Antiquariato, con l’associazione degli esercenti di Via Santa Maria, con il sostegno al piano per il restauro delle facciate delle belle case fi no a quel tempo piuttosto trascurate oltre che degli edifi ci pubblici. Ma avrebbe desiderato per Desenzano anche una sede congressi e il centro nazionale della FAIAT, la più alta associazione nell’ambito del turismo. Continuò la stagione musicale dei concerti estivi, invitando ad esempio l’orchestra Rondò Veneziano, con eventi di musica classica in Duomo; di musica folcloristica nelle ricorrenze patronali per la festa di Santa Maria Maddalena, per la quale invitò un anno un gruppo nutrito di sbandieratori, e dell’Anitra; di musica popolare con la banda locale, il gruppo dei Cuori Ben Nati, ma anche fece venire una banda americana e una tedesca. Sostenne la Festa del Pesce e la Festa del Vino. Oltre a favorire incontri con delegazioni straniere di esperti del turismo, pensò a giornate filatelico-numismatiche, celebrate per qualche anno. Nel 1988 riuscì pure a organizzare a Desenzano il festival
“Adventure fi lm”. Aveva pensato di istituire un servizio gratuito di battelli per il trasporto di forestieri tra Sirmione e Desenzano in occasione di manifestazioni serali in quello e questo comune, ma, dopo alcune esperienze, il progetto non ebbe seguito. Assicurò regolari collegamenti a Verona con autobus per la stagione areniana. Promosse la scoperta dell’entroterra desenzanese facendo predisporre itinerari agroturistici segnalati da appositi tabelloni, del resto insistette per una segnaletica di alberghi e ristoranti omogenea e all’altezza di altre famose stazioni di villeggiatura. Quanto alle attività sportive non si limitò ad assecondare il programma della Fraglia Vela di regate veliche internazionali, ma appoggiò altre manifestazioni come tornei di tennis con la scuola annessa allo stabilimento balneare della Spiaggia d’Oro, corse ciclistiche per dilettanti e amatori, raduno di auto d’epoca. Per i finanziamenti necessari percorreva le regolari vie burocratiche e spesso si recava a Milano alla sede della Regione Lombardia. Sempre il bilancio, molto articolato e non visionario, era approvato e i finanziamenti concessi. Benché fosse molto riservato e il suo atteggiarsi molto controllato, trovava grande soddisfazione nello stringere la mano dei vincitori delle diverse competizioni, mentre la gente attorno era festante. Quanto
agli uffici dell’Agenzia voleva che fossero il salotto buono per i forestieri e per questo poteva contare sulla grande cortesia della segretaria Aurora Perich e di Maria Longinotti. Così capitava che si creasse una sorta di famigliarità tra ospiti e personale tanto che non pochi avevano preso l’abitudine di fermarsi a raccontare le loro MODEL STORE Via Roma,32 Desenzano del Garda Tel.030.9990155 esperienze in Desenzano alle due signorine; ma anche conoscenti del luogo entravano per un saluto e una chiacchiera, sicuri della loro riservatezza e gentilezza. Quanto ai lorocompiti istituzionali, a parte quello di informazione e consegna dépliant specifici,
fece in modo che potessero svolgere operazioni di cambio, effettuare prenotazioni per ogni esigenza dei viaggiatori, prestare servizi di interpreti per varie necessità. Negli orari di lavoro a porte chiuse, le impiegate facevano i normali servizi di segreteria e vennero anche a predisporre diverse presentazioni di Desenzano e del suo territorio per la stampa nazionale ed estera. Vi fu pure la partecipazione a un documentario sezione turismo sui laghi italiani per la BBC. In questo modo il Presidente Richter favorì la trasformazione dell’Azienda Autonoma di Soggiorno nell’attuale Agenzia di Promozione Turistica.
Di: Amelia e Pia Dusi
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