OCCHIELLI, TITOLI E SO(M)MARI.

| 1 aprile 2002

Una sorta di “stupidario” il libro di Giacomo Danesi, giunto alla sua seconda edizione e destinato a far ridere, e non solo, giornalisti e non, di tutta Italia.

Un breviario di comicità casuale, non voluto, istintivo che non vuole affatto sminuire il grande e meticoloso lavoro dei Giornalisti con la G maiuscola, ma che vuole divertire e far riflettere. Titoli, didascalie, occhielli e testi che mostrano gli sfortunati errori di diverse testate giornalistiche e che, sorprendentemente si trasformano in divertente satira. Di errori se ne commettono tanti, in ogni professione, ma dalle pagine allestite da Danesi ne esce una sottile ironia, una creatività non pensata, inimmaginata; così si scoprono improvvise resurrezioni, nomi a carattere sessuale di città e personaggi del mondo della stampa, annunci di dubbia interpretazione. Morti che evadono, gente che si suicida due volte ma non muore, un signore che muore per 32 martellate in testa e la polizia dichiara “Non ci sono dubbi: è suicidio”. Si apre con una lunga serie di esempi giornalistici relativi alla morte-non morte il libro di Danesi; la testata “Alto Adige” il 2 marzo del 1990 scrive: “Inquietanti particolari dagli esami sul cadavere di Bruno Gallmetzer: forse è morto”. Altro esempio arriva da “La provincia pavese” che in un articolo dell’11 novembre 1993 pubblica “… purtroppo il suo cuore ha ceduto durante il risveglio dall’autopsia”. Ma non è tutto; perplessità anche dai giornali bresciani; “Cinque morti evadono a Bologna” e “Si è spento il giovane ustionato” scrive il “Bresciaoggi”; “ladri coraggio” anziché madri coraggio appaiono su “Il Giornale di Brescia”. Danesi non risparmia “Il Corriere della Sera”, “Il Messaggero, “Il Secolo XIX”, “L’Eco di Bergamo”, “L’Indipendente” e molti altri giornali incappati in qualche piccolo ed esilarante errore. Non è un volume offensivo e tanto meno critico, piuttosto una esposizione chiara e piacevole dei possibili errori che nascono da una professione fatta di comunicazione; il giornalista Giacomo Danesi ha “attaccato” bonariamente la sua categoria ma dice ai suoi lettori: “L’errore, lo strafalcione, come noto, è sempre rigorosamente democratico. Colpisce tutti: i giornalisti mediocri, i bravi ed i bravissimi. Ma non ne sono immuni nemmeno i politici, i presentatori televisivi, gli attori, i professori universitari, ecc. Giusto così”. E allora buona lettura e buon divertimento.

Occhielli Titoli Somari di Giacomo Danesi Vannini editrice pp 128 – 7,75 euro

Di: Nicoletta Boldrini

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