Desenzano del Garda: C’ERA UNA VOLTA…

| 1 ottobre 2001
teatro Alberti Desenzano

Il 27 dicembre del 1900 la Compagnia Drammatica DUSE-VITALIANI diede una rappresentazione al Teatro Alberti di Desenzano.

Proveniva dal Teatro Guillaume di Brescia. Da noi propose: Fedora di Sardou in 4 atti, Giorgina in imbarazzo per la bambina Giorgina Vitaliani, poi la farsa L’ubriacone. Il maestro desenzanese Angelo Ostali, che poi acquisterà la casa editrice musicale Sonzogno, al piano eseguiva la colonna sonora dello spettacolo. Furono venduti 134 biglietti a 50 centesimi l’uno e il ricavato non fu sufficiente a coprire le spese. Un altro spettacolo, definito dai critici nostrani ottimo secondo tutti i punti di vista, ma che non incontrò il favore del pubblico, fu La Manon di Giacomo Puccini, opera lirica proposta a Desenzano nell’autunno del 1903. Furono date 17 rappresentazioni e il prezzo dei biglietti era salito a 10 lire. Ugualmente la perdita di cassa non fu irrilevante. Il fatto risultò strano, perché di Giacomo Puccini il maestro Ferruccio Cucinati nel 1900, durante la stagione autunnale, aveva già portato sulle scene almeno 15 repliche de La Bohéme con un buon afflusso di spettatori. E’ stato però merito della grande cantante lirica Ersilde Cervi-Caroli, che villeggiò per anni in una sua casa qui a Desenzano, a operare la trasformazione decisiva dei gusti musicali locali e del livello della produzione fino ad allora per lo più dilettantistica. Dal 25 agosto al 5 settembre 1920 portò per 8 volte in scena al Teatro Alberti Madame Butterfly di Giacomo Puccini, sempre ottenendo un successo pieno ed una affluenza di pubblico straordinaria. La signora Ersilde con la voce e la partecipe interpretazione commosse e destò meraviglia. Per di più recitò gratis, sottolineato due volte nel diario a cui si fa riferimento per queste notizie. Aveva inoltre convinto a prodursi con lei nel nostro teatro alcuni suoi compagni abituali di tournée nei grandi teatri, perciò l’opera pucciniana non poteva non affascinare. Verso questa cantante e il Maestro Puccini in paese ci fu grande ammirazione per le capacità artistiche, ma anche sincera simpatia per le qualità umane. La passione per il canto e l’opera lirica non rimasero a Desenzano appannaggio degli eruditi e dei benestanti. Tra i lavoratori del porto c’erano operai che, oltre ad essere assidui frequentatori del teatro, conoscevano a memoria e sapevano cantare con buona intonazione lunghi brani d’opera lirica. Tra gli altri ricordiamo i Cordini e gli Avigo di Capolaterra, che andavano sempre alla ricerca di notizie sui grandi compositori e gli artisti preferiti, senza stancarsi mai.

Di: Amelia Dusi

Tags: , , , , , ,

Commenti

×