SE PERMETTETE PARLIAMO DI RISO!

| 1 giugno 2001

Cereale importato in Europa dagli arabi come componente di base di piatti unici (vedi Paella) è il cibo di tre quarti dell’umanità.

Qui da noi è diventato componente di uno dei primi piatti in alternativa alla pasta. Cantore e divulgatore del riso Vialone nano (anche del Carnaroli, per la verità) del veronese è Gabriele Ferron, contitolare della Pila Vecia come componente della quinta generazione dei Ferron che, in quel di Isola della Scala, sono stati tra i pionieri della risotteria. Gabriele Ferron, dopo aver lasciato in giovanissima età la paterna magione, è andato per il mondo ad imparate la difficile arte della cucina ed è tornato per scoprire che il riso può diventare come creta nelle mani dello scultore: se lo scultore è un vero artista allora la creta diverrà un capolavoro e Gabriele Ferron, provare per credere, è vero artista. Il riso (parliamo del Vialone nano e del Carnaroli, i due tipi coltivati nel territorio del Consorzio di cui fanno parte ben 24 Comuni della Bassa Veronese ai confini con Mantova e Rovigo) è diventato una risorsa economica negli ultimi vent’anni, ma è diventato anche, e questo lo si deve in gran parte proprio a Gabriele Ferron, un veicolo di cultura e un mezzo di conoscenza di altre culture sparse per il mondo. La “sagra del riso” che si svolge ad Isola della Scala alla fine di settembre di ogni anno, è la dimostrazione di quanto appena affermato.
A “Dipende” Gabriele Ferron ha regalato una ricetta:
IL RISOTTO AL BASILICO
(premettiamo che: il Vialone nano, a cui Gabriele Ferron attribuisce una “grande versatilità culinaria”, si presta meglio per i risotti, mentre il Carnaroli è più adatto per le insalate di riso, questo in linea di massima. La quantità di riso per persona, varia dai 40/50 grammi se il risotto fa parte di un pasto completo, mentre se il risotto costituisce un piatto unico si arriva agli 80/100 grammi. Il riso, di norma, assorbe liquido per il doppio del proprio volume. Es: un mestolo di riso, due mestoli di brodo)
La quantità di riso decidetela voi, questa ricetta è per 400 grammi di riso e 800 di brodo vegetale, quindi per 4 od 8 persone.
Una ventina di foglie di basilico, 2 cucchiai di parmigiano, una noce di burro, un cucchiaio di olio di oliva extra vergine e ¼ di cipolla.
Tagliare la cipolla a pezzi grossi, farla imbiondire nell’olio e toglierla. Mettere il riso nel tegame e farlo tostare a fiamma moderata. Aggiungere il brodo, mescolare, coprire e mettere la fiamma al minimo.
A cottura ultimata (controllare sempre, ma occorre, solitamente, circa una ventina di minuti) aggiungere il basilico spezzettato, la noce di burro e il parmigiano. Mantecare delicatamente e servire con la guarnizione di qualche fogliolina di basilico. Buon appetito!
P.S. Il riso è più buono se lo si mangia a partire dall’inizio dell’anno successivo al raccolto. Deve essere lasciato a “stagionare” con la buccia (il risone) per circa tre mesi e poi “pilato”. Chi volesse approfondire la sua conoscenza sulle “possibilità” del riso può rivolgersi a Gabriele Ferron che, oltre ad essere il Presidente dei “cuochi risottari” è anche il Vicepresidente del Consorzio Violone nano IGP. Gabriele Ferron, Pila Vecia, tel 045/7301022 – fax 045/7301989

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