Vercelli – KANDINSKY – “L’artista come sciamano”

| 17 giugno 2014
Kandinsky

 

Tra Astrattismo e tradizioni antropologiche

Gli ambienti dell’Arca di Vercelli, spazio espositivo posto dentro la trecentesca Chiesa di S. Marco, fin dalla loro costituzione in linea con la programmazione concentrata sui protagonisti dell’arte del XX secolo, ospitano eventi espositivi di grande qualità. Dopo il ciclo, durato cinque anni, tutto incentrato sulla figura di Peggy Guggenheim e agli artisti delle varie avanguardie internazionali del Novecento da lei valorizzati, viene presentato ora un ragguardevole nucleo di ventidue opere, provenienti da otto musei russi, che rivelano quel percorso che ha dato vita alla nascita dell’astrazione.     Questa prima rassegna, in collaborazione con il Museo Nazionale Russo di S. Pietroburgo, ideata e curata da Eugenia Petrova (direttrice aggiunta), è stata dedicata a Vassily Kandinsky (1866-1944), artista la cui ricerca fece da ponte fra Occidente ed Oriente. La mostra presenta, prevalentemente, opere nell’arco temporale compreso tra il 1901 e il 1922, anno in cui lasciò per sempre la Russia accettando l’incarico di insegnamento al Bauhaus pervenuto da Walter Gropius, che dirigeva il famoso Istituto d’arte a Weimar. Oltre ai capolavori del padre dell’Astrattismo, accostati ad una qualificata selezione di dipinti di maestri dell’avanguardia russa, vediamo qui anche un ricco nucleo di oggetti rituali delle tradizioni polari e sciamaniche della Fondazione Sergio Poggianella che custodisce una delle raccolte più ricche di questa tipologia di oggetti. Dalle pratiche popolari derivanti dalle antiche ritualità sciamaniche delle lontane regioni siberiane tra le popolazioni della Vologda l’artista stesso trasse profonda ispirazione durante gli anni giovanili di studi etnoantropologici  che, con l’osservazione delle tradizioni contadine russe, lo aiutarono a portare a maturazione intellettuale dell’astrazione come forma della spiritualità. Dall’unione dei suoi studi e della sua formazione con i modelli del clima culturale russo nacque così “Lo Spirituale nell’arte”, saggio che renderà Kandinsky uno dei massimi teorici dell’arte del Novecento ed uno dei più grandi maestri di tutti i tempi. L’artista giunse alla convinzione che, per esprimere sentimenti e pensieri nell’arte, non servissero più raffigurazioni reali, ma il colore, la forma, la loro combinazione e il ritmo della composizione fossero sufficienti per dichiarare gli stati d’animo e le emozioni. Visioni che pervengono direttamente dai moti profondi dello spirito umano. Proprio da queste relazioni tra culture diverse è derivato il titolo della mostra “L’artista come sciamano”. Il catalogo, pubblicato GAmm Giunti, contiene insieme ai saggi di Eugenia Petrova e Francesco Paolo Campione, la prima traduzione italiana dello studio pubblicato da Kandinsky sui popoli siberiani.

Arca di Vercelli – Chiesa di San Marco, Piazza San Marco 1, Vercelli
; fino al 6 luglio 2014; orari: tutti i giorni dalle 10 alle 20;                                                          la biglietteria chiude un’ora prima; Ingresso: intero €10; ridotto €8.50; www.mostrakandinsky.it                                                                                                 Informazioni: Tel. 0161.040035 (Call center attivo dal lunedì al venerdì 8.30-18.00 e il sabato 9-18)

Fabio Giuliani

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