TROTA DEL GARDA – Slow Food

| 20 marzo 2017
trota

Tutti gli anni, dalla notte dei tempi, si ripete nel torrente Toscolano (un tributario del Lago di Garda) un fenomeno straordinario: la risalita della Trota Lacustre del Garda per deporre le uova e riprodursi.

Questa purtroppo non è una favola e pertanto non vi è un lieto fine, anzi da anni la Trota Lacustre è specie in forte regressione, come evidenziato nel Piano Ittico della Provincia, e la situazione peggiora sempre più per molteplici cause: la forte pressione piscatoria, l’inquinamento delle acque del lago ma soprattutto la profonda alterazione del regime idrobiologico del torrente causato dallo sbarramento della diga di Ponte Cola (diga di Valvestino) gestita da ENEL. Da ormai 4 anni, in collaborazione con l’Ufficio Pesca della Provincia di Brescia e lo studio di biologia CSBA di Erba (CO) stiamo conducendo una campagna di tutela e recupero del torrente quale sito riproduttivo della Trota Lacustre. Tutti questi progetti, però, stanno, correndo il rischio di essere vanificati da una politica di totale disinteresse nei confronti della tutela del territorio e delle sue biodiversità da parte di ENEL, gestore della diga. Infatti ENEL non si è ancora adeguata alle normative di legge sul rilascio del DMV (Deflusso Minimo Vitale), cioè il quantitativo di acqua, rilasciata da una qualsiasi opera di captazione (diga) posta sull’asta di un fiume, in grado di garantirne la naturale integrità ecologica con particolare riferimento alla tutela della vita acquatica La stagione riproduttiva appena terminata ha dato evidenza di risultati totalmente disastrosi, a causa dell’ormai storica carenza di acqua nel torrente e della totale assenza di fenomeni atmosferici abbiamo contato solo 4 trote lacustri che sono riuscite a risalire il torrente per deporre le uova. Gli anni precedenti, favorite dalle forti piogge che avevano aumentato, temporaneamente, la portata del torrente avevano contato circa 50- 60 esemplari/anno saliti a riprodursi. Il 16.12.2016, tramite il Sindaco di Toscolano, avevamo inviato ad ENEL una richiesta di aiuto chiedendo un rilascio temporaneo di acqua dalla diga, solo il tempo necessario per permettere alle trote di risalire il fiume e deporre le uova, non abbiamo ricevuto risposta. Riteniamo che questa politica di ENEL sia un problema, come lo è l’intera gestione della diga. ENEL ha piena titolarità di fare impresa ma non può più farlo a discapito del territorio e dell’ambiente. A valle della diga c’è un mondo complesso fatto di biodiversità e realtà diverse che sta dicendo basta! Rivolgo un appello a tutti, cittadini, associazioni di pescatori, ambientaliste e a tutti coloro che hanno a cuore la tutela dell’ambiente ed in particolare della nostra valle e del nostro torrente. Facciamoci sentire, diciamo basta a questo disastro ambientale, cerchiamo di cambiare le cose!

Diego Almici-La Fario ZPS
Slow Food Garda

Da Dipende Giornale del Garda Primavera 2017

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