Treviso LA VIA DELLA SETA E LA CIVILTA’ CINESE. LA NASCITA DEL CELESTE IMPERO

| 1 aprile 2006

Dal 22 Ottobre 2005 è iniziato a Treviso un interessantissimo quanto impegnativo progetto coinvolgente diverse Istituzioni pubbliche e private, ad iniziare dallo spazio espositivo più conosciuto, Casa dei Carraresi. In questa sede è attualmente in corso una bellissima mostra intitolata ‘La Nascita del Celeste Impero’, la prima di quattro grandi rassegne che andranno a svolgersi ogni due anni fino al 2011 (con termine l’anno successivo), nell’ambito del ciclo ‘La Via della Seta e la Civiltà Cinese’; una sorta di gemellaggio artistico-culturale tra due paesi, certo, tanto lontani dal punto di vista strettamente geografico, ma accomunati da vicende storiche, sociali e di reciproci scambi commerciali che hanno coinvolto le popolazioni d’Oriente e d’Occidente fin dai secoli passati. Fondamentali contributi, sia economici che organizzativi alla realizzazione dell’evento attuale nonché di quelli che verranno, sono stati forniti dalla Fondazione Cassamarca di Treviso (importante Istituto Bancario locale, il cui Presidente, On. Dino De Paoli, ha fortemente avvallato l’iniziativa) unitamente all’Accademia Cinese di Cultura Internazionale. Ma perché proprio a Treviso? La scelta territoriale non è avvenuta casualmente, dato che il trevigiano è zona storicamente riconosciuta quale ultimo lembo occidentale della cosiddetta Via della Seta e primo luogo europeo a sostenere l’allevamento dell’apposito baco, tenuto fin dal 1700 dopo la sua introduzione da parte dei Veneziani; fino a non molto tempo fa la coltivazione dei gelsi ed il conseguente sviluppo artigianale, la vendita dei bozzoli era, se non l’unica, la più importante fonte di sostentamento per le famiglie contadine e sempre da queste parti vennero create le prime filande. Attualmente, anche se la bachicoltura è andata progressivamente scomparendo, a Treviso ha sede l’Associazione Nazionale Bachicoltori, ulteriore motivo di soddisfazione e di orgoglio per le preziose testimonianze riguardo un’antica tradizione. Adriano Màdaro, giornalista e scrittore ed uno dei massimi esperti di cultura ed arte cinese, ha curato la rassegna così come l’intero discorso pluriennale, avvalendosi di un qualificato gruppo di colleghi incaricati personalmente dal governo nazionale di Pechino e da altre importanti istituzioni culturali di quel paese, oltre alla fondamentale collaborazione della Fondazione Italia Cina, Associazione che annovera tra i suoi soci fondatori anche Unicredit, principale sponsor della mostra. Dalle coste orientali del Mediterraneo, a Palmira, Baghdad, Samarcanda ed infine Xi’an (antica capitale imperiale): è questo il tragitto, lungo e tortuoso, tra mille difficoltà compiuto da Marco Polo (la prima volta con il padre Matteo, in seguito da solo) poi testimoniato nel celebre libro ‘Il Milione’, che ora noi ripercorriamo idealmente. La prima mostra è strutturata in due percorsi paralleli: quello geografico-storico, con l’ausilio di oltre 200 reperti, molti di essi mai esposti prima e mai usciti dai vari musei dislocati lungo la famosa Via e quello strettamente storico che illustra la successione delle varie epopee e la storia delle civiltà nei secoli; si inizia dalla dinastia Qin, dall’anno 221 a.C. allorché nacque ufficialmente il Celeste Impero. Vediamo numerosi oggetti che dimostrano l’alto valore artistico già raggiunto da quel paese ventidue secoli fa, e tra questi risaltano i guerrieri di terracotta di Xi’an provenienti dalla favolosa tomba di un Imperatore, ad ‘altezza-uomo’ (più di 180 centimetri). La successiva dinastia degli Han Occidentali ed Orientali, in un periodo florido riguardo la produzione di sete, lacche, giade. Uno dei periodi più rappresentativi nella storia dell’archeologia cinese appartiene alla Dinastia Tang, e qui vediamo numerosi tesori di Stato dal famoso Museo di Storia del Shaanxi di Xi’an, il più importante spazio museale in Cina, per quella che è comunemente considerata l’età d’oro della cultura cinese. Siamo nell’anno 960 della nostra era, tra non molto cessarà l’epoca Tang, ma i successivi fasti che seguiranno trarranno notevole influenza da questa dinastia: nel prossimo futuro in altre mostre conosceremo la Cina com’era intorno all’anno Mille fino al 1368 con Il tesoro dei Mongoli (2007) dedicata a tre importanti dinastie e agli eventi bellici dell’ egemonia conquistatrice di Kubilai Khan al tempo di Marco Polo; quindi avremo Lo splendore dei Ming (2009) incentrata sull’epopea culturale ed artistica più conosciuta in Occidente tra il 1368 e il 1644, per concludere con Manciù, l’ultimo Impero (2011), la Dinastia Qing, quando l’Impero cinese era tra i più ricchi e potenti del mondo, dal 1644 al 1911; ma avremo tempi e modi anche noi di raccontarne le appassionanti vicende, con, magari, nuove scoperte storiche ed archeologiche che potranno pervenirci nel frattempo.

Treviso – Casa dei Carraresi, Via Palestro 43
Fino al 30 Aprile 2006 ; Orari: marted’, mercoledì, giovedì e domenica 9-20;
venerdì e sabato 9-21 ; Info e prenotazioni, Tel. 0422/513150 ; 0422/ 513185
www.laviadellaseta.info ; Ufficio Stampa: Hangar Press, Tel. 041/ 5936000; 02/48028758
www.hangarpress.it



Di: Fabio Giuliani

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