PROGETTARE WEB: Come decidere le caratteristiche di un prodotto e in che ordine realizzarle

| 25 ottobre 2016
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Molto spesso quando si avvia un nuovo progetto vorremmo che fosse tutto pronto ‘da ieri’. Esistono, tuttavia, metodi di organizzazione agili che consentano di individuare correttamente quali parti del progetto sviluppare e in che ordine per ottenere una notevole accelerazione nello sviluppo: un esempio interessante è costituito dal Diagramma di Vonn che individua l’intersezione fra tre importanti insiemi: le cose che possiamo realizzare, le cose che possiamo vendere, le cose che ci appassionano costituiscono i tre insiemi su cui concentrare la realizzazione del progetto. Includere particolari che non possiamo realizzare (internamente od esternamente) è una inutile perdita di tempo: molti progetti infatti falliscono perché in fase di trattativa commerciale si chiedono o promettono funzioni irrealizzabili nei tempi e costi previsti. Includere prodotti che non si possono vendere crea solo distrazione. Con ‘vendere’ non mi riferisco solo alla vendita materiale ma indico tutto ciò che possiamo sfruttare a livello commerciale/pubblicitario. Includere ciò che non ci appassiona rischia di portare a risultati mediocri e standardizzati. Sviluppare idee che appassionano spinge a dare il massimo, a sviluppare competenze straordinarie e realizzare un progetto che si venda da solo. “Creare cose che ci appassionano, è l’unico via per trovare la mucca viola” afferma Seth Godin.

Analizziamo le ‘cose’ generiche. Iniziamo a chiamarle ‘storie’. Per ogni progetto dobbiamo scrivere tante micro storie che rientrino nei tre insiemi definiti in precedenza. Se, per esempio, si sta progettando un sito, si possono scrivere gli obiettivi in modo schematico: “bella grafica, accattivante – semplice da utilizzare – e-commerce – registrazione newsletter”, ma è assolutamente preferibile concepirli in modo descrittivo:”Vorrei che il visitatore che guarda il sito per la prima volta rimanesse impressionato dal suo aspetto grafico e fosse invogliato a guardarlo meglio, un po’ come fosse un opera d’arte. Inoltre voglio che quando una pagina del sito viene condivisa in un social network sia trasmessa questa sensazione di bellezza. Vorrei che chi utilizza il sito si trovasse subito a suo agio con i menu e non dovesse perdere tempo a cercare quello che gli serve. Una volta che il visitatore trova un prodotto di suo interesse deve trovare spontaneamente la via più facile per acquistarlo, può ordinarlo dal sito o prenotarlo presso un punto vendita.Il sito deve creare un legame tra l’azienda e i potenziali clienti di modo che siano sempre informati sulle ultime novità.”

Scrivere un elenco freddo di punti porta la nostra concentrazione sulla funzionalità operativa, scrivere storie ci permette di focalizzarci su quello che vogliamo, stimolando la creatività. Poi da sé verrà la lista di cosa fare, ma solo in un secondo momento. Cito un esempio pratico in un altro settore: un buon ristorante ha solo 10 tavoli da due persone e spesso si trova nella situazione in cui nuovi potenziali clienti non trovano posto. La soluzione potrebbe essere così sintetizzata: ridurre lo spazio della cucina, aggiungere 5 tavoli. Affrontiamo invece il problema in modo analitico e strategico: Il ristoratore vuole servire almeno trenta coperti al giorno invece dei soliti venti, quali soluzioni posso adottare? sicuramente verranno in mente diverse soluzioni per risolvere il problema, una di queste sarà sicuramente quella migliore.

La prima fase, per stabilire la corretta priorità di sviluppo delle varie parti di un progetto, è quella di stabilire quali sono gli obiettivi e le possibili soluzioni. A questo punto creiamo la lista delle cose reali fare, ognuna di queste farà capo ad una storia. La seconda parte consiste nell’applicazione del Principio di Pareto, conosciuto anche come legge 80/20 ovvero nel 20% delle caratteristiche del prodotto risiede l’80% del valore.

Bisogna dunque stabilire qual è il 20% rispondendo a queste domande:
– Quali di queste cose hanno il maggior impatto commerciale?
– Quali di queste cose contano di più per il cliente?
– Quali di queste cose assicurano il massimo profitto?
– Quali di queste cose sono più facili da realizzare?

Le ‘cose’ che stanno in cima alle 4 liste sono le prime da realizzare. Un’idea elementare potrebbe essere quella di dare un voto da 1 a 10 per ogni cosa da fare a ciascuna domanda e iniziare da quelle con la somma più alta. Realizzando il primo 20% e presentandolo è anche possibile che il restante 80% da realizzare non sia più necessario o venga modificato. Nei primi software che realizzavo seguivo un procedimento molto accademico, prima studiavo il db, poi le schermate, realizzavo il db, creavo gli oggetti e le funzioni, montavo la grafica e presentavo il prodotto al cliente, a volte il cliente stava mesi senza poter vedere nulla se non schemi, tabelle o demo di schermate totalmente inutilizzabili. Una volta consegnato il software iniziavano le varie modifiche, adattamenti e passavano altri mesi prima di raggiungere la perfezione. L’approccio ora è cambiato, dopo un’analisi iniziale, realizzo subito la funzione più importante, secondo i principi indicati sopra, e la presento ignorando le altre, se piace e va bene si procederà a potenziare proprio la fuzione principale abbandonando le funzioni secondarie: si tratta di un grande vantaggio perché il software andrà nella direzione utile al cliente e sarà pronto il prima possibile. In pratica si ottimizza il lavoro consegnando in tempi brevi una buona parte del lavoro, il cliente comincia ad usarla e ne valuta le funzionalità lasciando al tecnico spazio e tempo per procedere con il resto del progetto.

A cura di Fabio Zappa Analista software specializzato in applicativi CRM, ERP e software di gestione dei processi aziendali

 

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