Modena: Gabriele Basilico
nella collezione della Galleria civica di Modena

| 23 novembre 2013
basilico

Mostre “Gabriele Basilico nella collezione della Galleria civica di Modena” e “Macchine per abitare. Fotografie e disegni d’architettura dalla collezione della Galleria civica di Modena”.
Organizzate e coprodotte dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, le mostre, allestite rispettivamente alla Palazzina dei Giardini e a Palazzo Santa Margherita, presentano: la prima, un racconto per immagini – una novantina – di luoghi indagati dal celebre fotografo milanese Gabriele Basilico, fra piste da ballo e periferie urbane, scorci di architetture e aree industriali dismesse; la seconda, un centinaio di opere tra disegni, progetti di architettura e fotografie – fra cui opere di Carlo Aymonino, Andrea Branzi, Aldo Rossi, Olivo Barbieri, Franco Fontana e Luigi Ghirri – selezionati dal patrimonio della galleria.

La Galleria civica di Modena inaugura sabato 23 novembre alle 17.30 la mostra “Gabriele Basilico nella collezione della Galleria civica di Modena”. Curata da Silvia Ferrari, promossa e organizzata dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, la mostra è realizzata in collaborazione con Giovanna Calvenzi.
Fra piste da ballo e periferie urbane, scorci di architetture e aree industriali dismesse, si distende un racconto per immagini – circa una novantina – di luoghi indagati dal celebre fotografo milanese, uno dei più noti interpreti della fotografia di paesaggio del nostro Paese.
Incaricato dal mensile “Modo” nel 1978 di compiere un’indagine fotografica sul mondo delle discoteche in Emilia Romagna, e più compiutamente sul fenomeno delle balere emiliane, Basilico realizzò un reportage di quella che fu poi definita la Nashville italiana esplorando trecento chilometri di dancing, da Reggio Emilia alla Ca’ del Liscio di Ravenna, ricavandone un affresco sul divertimento di massa che ritrae “luoghi esuberanti e originali ma con un’atmosfera un po’ nostrana, tutta italiana”. Fra i locali visitati il Club 501 di Gualtieri, il Marabù di Sant’Ilario d’Enza, il Picchio Rosso di Formigine. Di questa serie che fu esposta a Modena per la prima volta nel 1980 – probabilmente fra quelle meno conosciute, traccia significativa del suo primo approccio alla fotografia, più attento allo sguardo sociale e impegnato – viene presentata oggi una selezione di una ventina di immagini.
La mostra ripercorre inoltre la presenza a Modena di Gabriele Basilico, protagonista di tre storiche campagne di documentazione fotografica:”Gli occhi sulla città”, che condusse insieme a Olivo Barbieri e Mimmo Jodice nel 1994 su incarico del Comune di Modena, “L.R. 19/98. La riqualificazione delle aree urbane in Emilia-Romagna” del 2001, promossa dalla Regione Emilia-Romagna e dall’IBC, Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, che ha documentato le aree dismesse, quasi sempre ai margini della città storica, ex acciaierie, ex fonderie, ex mercato bestiame, ex vinacce – esemplare ricognizione delle trasformazioni urbane – e infine quella del 2011, scaturita dalla convenzione tra Comune di Modena e IBC, come parte (saggio per immagini) del volume “Città e architetture. Il Novecento a Modena” (Franco Cosimo Panini editore, Modena 2013), curato dall’Ufficio Ricerche e Documentazione sulla Storia Urbana del Comune di Modena in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, come strumento, rivolto ai cittadini, di lettura e comprensione della relazione fra architetture e spazio urbano nel secolo scorso. Di quest’ultima indagine sul territorio saranno presentate 25 fotografie, oggi esposte per la prima volta.
Il progetto poi si arricchisce grazie alla collaborazione della Fondazione Fotografia, che ha prestato cinque opere di grande formato, vedute urbane di città europee (Bilbao, Porto, Genova, Milano, Dieppe), realizzate tra gli anni ’80 e ’90, particolarmente significative della cifra stilistica del fotografo, e dell’IBC di Bologna che ha integrato il nucleo dedicato alle aree urbane dell’Emilia Romagna. Approfondisce la figura dell’autore la proiezione del film documentario “Gabriele Basilico”, parte della collana “Fotografia Italiana”, realizzato nel 2009 dalla casa di produzione video Giart, in collaborazione con Contrasto, con il patrocinio della Cineteca di Bologna.
La serie “Dancing in Emilia” torna protagonista di un volume con testi di Silvia Ferrari, Gustavo Pietropolli Charmet e con una conversazione del 2007 tra Gabriele Basilico, Massimo Vitali e Giovanna Calvenzi.
Il nuovo libro è pubblicato, ad oltre trent’anni dalla prima edizione, dalla Galleria civica di Modena e da Silvana Editoriale.

Note biografiche
Gabriele Basilico nasce a Milano nel 1944. Dopo la laurea in architettura (1973), si dedica con continuità alla fotografia. La forma e l’identità delle città, lo sviluppo delle metropoli, i mutamenti in atto nel paesaggio postindustriale sono da sempre i suoi ambiti di ricerca privilegiati.
Considerato uno dei maestri della fotografia contemporanea, è stato insignito di molti premi e le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private italiane e internazionali.
“Milano ritratti di fabbriche” (1978-80), è il primo lungo lavoro che ha come soggetto la periferia industriale e corrisponde alla sua prima mostra presentata in un museo (1983, Padiglione Arte Contemporanea, Milano).
Nel 1984-85 con il progetto “Bord de mer” partecipa, unico italiano, alla Mission Photographique de la D.A.T.A.R., il grande incarico governativo affidato a un gruppo internazionale di fotografi con l’obiettivo di documentare le trasformazioni del paesaggio francese.
Nel 1991 partecipa, con altri fotografi internazionali, a una missione a Beirut, città devastata da una guerra civile durata 15 anni. Da allora Gabriele Basilico ha prodotto e partecipato a numerosissimi progetti di documentazione in Italia e all’estero, che hanno generato mostre e libri, tra i quali “Porti di mare” (1990), “L’esperienza dei luoghi” (1994), “Italy, cross sections of a country” (1998), “Interrupted City” (1999), “Cityscapes” (1999), “Berlino” (2000), “Scattered City (2005), “Appunti di viaggio” (2006), “Intercity” (2007).
Tra i lavori più recenti, “Roma 2007”, “Silicon Valley ’07” (su incarico del San Francisco Museum of Modern Art), “Mosca Verticale”, indagine sul paesaggio urbano di Mosca, ripresa nel 2010 dalla sommità delle sette “Torri Staliniane”, “Istanbul 05.010”, Shanghai 2010, Beirut 2011, Rio 2011, “Leggere le fotografie” (2012).
Partecipa alla XIII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (2012) con il progetto “Common Pavilions”, su progetto di Adele Re Rebaudengo e realizzato in collaborazione con Diener & Diener Architekten, Basilea.
Gabriele Basilico muore a Milano il 13 febbraio 2013.

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Si segnala inoltre che dal 27 novembre 2013 al 30 marzo 2014 al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, sarà allestita la mostra “Gabriele Basilico. Fotografie dalle collezioni del MAXXI” a cura di Giovanna Calvenzi e Francesca Fabiani. Oltre 70 fotografie provenienti dalle collezioni del museo per raccontare la lunga e felice collaborazione con uno dei massimi interpreti della fotografia di architettura in Italia, maestro di suggestioni, riflessioni e visioni artistiche. (http://www.fondazionemaxxi.it)

 

GABRIELE BASILICO  NELLA COLLEZIONE DELLA GALLERIA CIVICA DI MODENA

 
             
Interverranno: Andrea Landi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio-Fondazione Fotografia, Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Roberto Alperoli, Assessore alla Cultura del Comune di Modena, Marco Pierini, Direttore della Galleria civica di Modena, Silvia Ferrari, Francesca Mora e Gabriella Roganti curatrici delle mostre e Giovanna Calvenzi Basilico.

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