Milano – MARCO ANGELINI – “Il mondo attorno”

| 29 giugno 2017
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Il ruolo sociale dell’Arte: generare attenzione alle cose

“L’Arte è utile e necessaria alla vita sociale e urbana – ben rappresentata in chiave concettuale da Marco Angelini – perché perfetta, pulita, nitida, ed è uno dei più grandi esempi dell’energia e della capacità creativa…” (Claudio Strinati)

Dal Comunicato

Mercoledì 21 giugno, dalle ore 18.30, MA-EC – Milan Art & Events Center e Loft Gallery Spazio MatEr di Roma hanno presentato

“IL MONDO ATTORNO” la mostra personale di Marco Angelini, artista romano di rilievo internazionale la cui ricerca ha individuato, nella disciplina pittorica, la sua ideale traduzione concettuale e la più idonea interpretazione di visioni quotidiane e di attimi catturati tra le pieghe di realtà diverse ed appartate – socialmente o culturalmente- che, nelle sue opere, si appropriano di nuove dignità.

A breve distanza dalle sue precedenti mostre, promosse e prodotte in collaborazione con enti pubblici e privati (Banca Fideuram, Roma; Novus Art Gallery Abu Dhabi), la Loft Gallery Spazio MatEr si fa promotore, insieme alla galleria MA-EC di Peishuo Yang, di un’operazione che vede l’arte di Marco Angelini al centro di una indagine sul binomio “Arte ed Energia”. Al suo fianco grandi nomi del panorama culturale e scientifico nazionale e internazionale si confrontano per aprire un nuovo dialogo su questo inedito binomio che ha come comune denominatore la “Ricerca” : lo storico dell’Arte Prof Claudio Strinati e l’ Arch. Antonio Disi, ricercatore e responsabile della campagna di comunicazione sull’ efficienza energetica “Italia in Classe A”, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e condotta dall’ ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Il concetto e il principio del risparmio energetico non è meno valido in campo culturale purché ben argomentato e appreso. Non si tratta, cioè, di risparmiare nel senso di spendere o investire meno risorse, ma di non sprecare quella energia che il patrimonio culturale ci dà. Potenzialmente tale patrimonio infatti è poco e male sfruttato perché è raro che si riesca a trarne un beneficio in termini di crescita e sviluppo da una approfondita cognizione e comprensione di esso. La Loft Gallery espressione fisica di MatEr, associazione culturale impegnata nella ricerca sperimentale dell’arte contemporanea, vuole con questa mostra stabilire un nuovo rapporto non solo con i collezionisti e il mercato, ma soprattutto con le associazioni di categoria, la cittadinanza e il mondo culturale milanese e lombardo. In questo percorso fondamentale è la collaborazione con la MA- EC, prima galleria cinese per l’arte contemporanea in Italia, che ospita questo progetto espositivo e che vede nella lungimiranza della sua gallerista, Peishuo Yang un ponte culturale ed economico non solo con Milano ma con Shanghai e la Cina. La mostra, ideata e curata da Ilaria Sergi e Federico Strinati, presenta un nutrito corpo di opere (tecnica mista su tela) della più recente produzione di Marco Angelini (Roma, 1971) riunite sotto il titolo “IL MONDO ATTORNO”, chiaro ma, allo stesso tempo, sussurrato riferimento alle potenzialità insite nei segni – siano essi le stratificazioni del quotidiano, le traiettorie astratte che designano incontri casuali tra individui di culture apparentemente inconciliabili o le strade della vita in sé – e nella loro capacità di delineare mappe geografiche alternative, da percorrere a 360° per poter rinvenire nuove e condivisibili prospettive di pensiero, utili ad apprendere appieno la manifestazione del presente, nell’accezione il più possibile globale del termine. Alessio Cosentino, tra le firme della mostra, descrive molto bene il ciclo di opere presentate, che sono il risultato di una vita – e di un percorso artistico – profondamente calato nella realtà e nella contemporaneità. Si collega così ad Umberto Eco, che 50 anni fa evidenziava le tracce della dicotomia culturale mass mediatica attraverso la contrapposizione tra Apocalittici e Integrati: oggi, in un mondo che corre e consuma senza digerire, non rimane che l’Apocalisse, il rifiuto. Cosentino afferma che proprio da queste considerazioni Angelini parte per porre l’accento sul riuso, sulla necessità di non considerare “scarto” elementi ed oggetti che hanno perso soltanto il loro “simulacro di modernità”: nella serie di opere fondo giallo con Iphone, un cosmo fatto di oggetti di uso comune (degli utensili di cucina, del feltro, pinze da ufficio) si contrappone ad elementi che fanno parte del nostro recente passato ma che oggi non sono più “contemporanei” (il frontalino di un’autoradio con Cd oppure un ICONICO IPHONE ormai fagocitato dal susseguirsi convulso di nuove versioni che hanno il solo scopo di farci desiderare il prossimo futuro a portata di mano!). Lo stesso discorso vale per la serie fondo giallo prese elettriche, in cui spine elettriche e prese da muro di vecchia tecnologia ci parlano di un mondo scintillante innaturalmente iper-illuminato ed iper-connesso. Ma frugando nei risvolti più veri, meno contaminati, della contemporaneità, utilizzando quegli oggetti e simboli che ci accomunano e legano tutti nel nostro quotidiano, Marco Angelini ridisegna, lungo le sue linee rette su tessuti, fondali dai colori eleganti e coinvolgenti, la visione di un’umanità variegata che appare, nei suoi lavori, improvvisamente e naturalmente riconciliarsi, condividendo i medesimi percorsi esistenziali, perlustrando le stesse strade, inseguendo le medesime utopie. All’istante, le scenografie del mondo in cui siamo abituati a muoverci quotidianamente sembrano provvisoriamente annullarsi e svelare la forma della loro essenza, artificiosa, la natura della loro funzione, difensiva, la ragione della loro presenza consolatoria. Suggerendo di acquisire una sempre più costante e disinvolta predisposizione a guardare oltre e a mantenere occhi e mente perennemente aperti sulla contemporaneità, sia essa davanti o dietro l’angolo. Personalmente, devo dire, mostra interessante e curiosa da vedere, tanto più che, se uno storico dell’arte come Claudio Strinati, notoriamente impegnato sull’arte antica, e in particolare per i suoi studi ed emerite lezioni sul Caravaggio, si occupa talvolta di arte contemporanea, vuol dire che un certo artista da lui recensito vale. Riportiamo qui parte del suo commento in catalogo: “ ‘Il Mondo attorno’, titolo di questa prima Personale milanese dell’artista Marco Angelini, ci pone una domanda, ovvero, come e cosa può rispondere il mondo dell’arte in un confronto con il mondo della scienza. L’energia produttiva nel campo dell’arte e del sapere può essere uno strumento di sviluppo reale messo a disposizione della comunità locale e nazionale stimolando nuove conoscenze e opportunità? Sono convinto che il concetto della sostenibilità o del principio del risparmio energetico in campo culturale deve essere argomentato e appreso altrimenti perde efficacia e consapevolezza e credo che l’unico strumento a disposizione sia la capacità creativa dell’uomo. (…)  E’ importante come un artista contemporaneo di respiro internazionale come Marco Angelini ‘presti’ la sua arte affinchè possano costruirsi nuovi paradigmi e nuove risposte per la vita sociale delle nostre città.”

MA-EC – Milan Art & Events Center; Via Lupetta 3, Milano (traversa a sinistra di Via Torino, Milano centro); Fino al 30 Giugno 2017; Tel. 02 39831335; http://www.mat-er.com/

Fabio Giuliani

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