Milano – L’ADORAZIONE DEI MAGI DI ALBRECHT DURER

| 6 gennaio 2017
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Un capolavoro assoluto e ambienti pieni di storia ed arte da conoscere meglio

Inizialmente voluto dal “Beato” Ildefonso Schuster, Cardinale ed Arcivescovo di Milano, trova la sua ideale “prima pietra” nella lettera “Per l’arte sacra e per un museo diocesano” del 1931, il Museo Diocesano di Milano, inaugurato dal Card. Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano (1979-2002), il 7 dicembre 2001, situato presso i Chiostri di Sant’Eustorgio, parte dell’antico convento domenicano, restituito alla città, dopo un lungo periodo di restauro dovuto ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Grande merito alla sua divulgazione e sviluppo delle collezioni permanenti va assegnato sicuramente all’Arcivescovo Mons. Luigi Crivelli (1933-2007), primo indimenticabile Presidente della Fondazione Sant’Ambrogio, organismo di gestione del museo. Verso la fine di Novembre 2016 ha preso il via una serie di iniziative proprio per festeggiare i primi 15 anni di attività, con l’inaugurazione del nuovo Complesso Museale dei Chiostri di Sant’Eustorgio che unisce, in una sola entità: il Museo Diocesano, il Museo di Sant’Eustorgio con la Cappella Portinari e la Basilica stessa. Il fulcro delle celebrazioni è l’esposizione de “L’Adorazione dei Magi”, capolavoro di Albrecht Dürer (Norimberga, 1471-1528), straordinario protagonista del Rinascimento tedesco ed europeo, proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Questo dipinto in olio su tavola (cm 99,5 x 113,5) venne realizzato da Dürer alla soglia del suo secondo viaggio in Italia. L’artista infatti tra il 1494 il ‘95 si spostò da Norimberga e intraprese un percorso tra vari centri della produzione artistica italiana (forse Padova, Mantova e Venezia) entrando in contatto diretto con la cultura umanistica; intorno alla metà del primo decennio del Cinquecento compie il secondo viaggio, desideroso di aggiornarsi sulle ultime novità proposte dai grandi maestri del Rinascimento italiano di cui era venuto a conoscenza anche attraverso la circolazione di stampe di riproduzione. L’“Adorazione” riprende uno schema iconografico abbastanza tradizionale: la Vergine mostra il bambino ai tre Magi, che portano in dono oro incenso e mirra; i Magi sono raffigurati di etnie diverse e con tre differenti età ritraendo sé stesso nella figura centrale. Il maestro tedesco interpreta la scena con fantasia e raffinatezza, mostrando grande originalità sia nella resa espressiva e negli atteggiamenti dei personaggi sia nella definizione degli abiti, degli oggetti e dello sfondo. L’opera è datata “1504” e firmata con il caratteristico monogramma “AD”: firma e data che l’artista pone sulla pietra grigia collocata in primo piano vicino alla Madonna. Come nelle altre opere eseguite tra il primo e il secondo soggiorno italiano, anche in questa tavola Dürer dimostra una grande attenzione alle rovine classiche, raffigurate in secondo piano, ma anche una predilezione per il paesaggio italiano, visibile sullo sfondo in lontananza. Prima di arrivare di fronte all’opera sulla parete di sinistra sono posti pannelli esplicativi che introducono il tema. Con questo dipinto riprende la tradizionale proposta di “Un capolavoro per Milano”, iniziata nel capoluogo lombardo proprio in questa sede nel 2002 con “Ecce Homo” di Antonello da Messina e proseguita annualmente – fatta eccezione del 2005 – fino al 2007, in periodi stagionali differenti, con veri capolavori di grandi Maestri quali Beccafumi, Caravaggio, Mantegna concessi per breve tempo da prestigiose sedi museali italiane e straniere. Felice ed apprezzata intuizione, questa, per il concetto di una mostra consistente di una sola opera, poi ripresa dal Comune di Milano a Palazzo Marino tra inizio Dicembre ed inizio Gennaio di ogni anno. Il percorso di visita si conclude nella Basilica adiacente con l’esposizione del Reliquiario, espressione del gusto dell’oreficeria lombarda di inizio Novecento, che conserva le reliquie dei Magi che la tradizione vuole siano state donate nel IV secolo dall’imperatore di Costantinopoli allo stesso Eustorgio, Vescovo di Milano. Le reliquie vennero poi trafugate dagli uomini di Federico Barbarossa nel XII secolo e portate a Colonia, ma il Cardinal Ferrari, all’inizio del XX secolo, riuscì a farne restituire una parte: esse si trovano ancora oggi conservate in un bellissimo reliquiario dentro l’altare dei Magi, nella cappella ad essi dedicata nel transetto destro della Basilica; nella stessa cappella si trova anche il grande sarcofago che, secondo la tradizione, avrebbe conservato i corpi dei Magi durante il trasporto dall’Oriente a Milano. Proprio Sant’Eustorgio il 6 Gennaio ha visto l’arrivo del Corteo dei Magi che, da Piazza del Duomo ha percorso il centro storico della città. Attestato fin da Medioevo, la sfilata dei figuranti in costume è una delle tradizioni più antiche di Milano e uno degli eventi più amati dai milanesi, che da sempre abitualmente vi assistono disponendosi lungo tutto il tragitto. Anche questa è una bella iniziativa per il giorno dell’Epifania che, come si sa, tutte le feste si porta via…Ma non è stato così per “L’Adorazione dei Magi” di Dürer che resterà disponibile al pubblico fino al 5 Febbraio.

Complesso Museale “Chiostri di Sant’Eustorgio” – ingresso da piazza Sant’Eustorgio 3 e Corso di Porta Ticinese 95; orari: da martedì a domenica 10-18 (durante le funzioni liturgiche, è sospesa la visita alla Cappella dei Magi, la biglietteria chiude alle ore 17.30); Biglietti (Museo Diocesano + Museo di Sant’Eustorgio e Cappella Portinari): Intero: 8 euro, Ridotto individuale: 6 euro, Ridotto gruppi adulti (parrocchie incluse, almeno 15 persone): 6 euro, Ridotto scuole e oratori: 3 euro; per informazioni: Tel. 02 89420019; sito Internet: www.museodiocesano.it

Fabio Giuliani

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