Milano – ITALIA INSIDE OUT – 2

Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l’Italia
“Dopo ‘Italia Inside Out’, la mostra che nella primavera scorsa ha regalato al pubblico le immagini realizzate dai grandi fotografi italiani, apriamo ora, sempre a Palazzo della Ragione, la seconda parte di questo progetto che riproduce lo sguardo, al tempo stesso incantato e attento, dei grandi fotografi internazionali sul nostro Paese. Affascinati dal suo paesaggio, dalla sua gente, dalla sua storia, gli artisti in mostra ci rivelano, a noi che lo abitiamo, lo stupore che il nostro Paese suscita all’estero, in culture e sensibilità diverse dalla nostra, costringendoci a riflettere sul valore del nostro patrimonio naturale, artistico, storico e sociale.”- ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno. La “Triade” composta da Civita, Contrasto e GAmm Giunti, Enti, uniti nella gestione di eventi espositivi legati alla Fotografia fin dall’inizio di questa destinazione esclusiva assegnata a Palazzo della Ragione dal 2014, prosegue la loro felice collaborazione con una rassegna, curata, come la precedente, da Giovanna Calvenzi che chiude il percorso dedicato all’Italia voluto nell’anno di Expo 2015. Possiamo conoscere meglio, attraverso oltre 200 immagini, lo sguardo dei più celebri fotografi del mondo, alcuni viventi e tutt’ora in piena attività, come essi hanno visto il nostro “Bel Paese” in un arco di tempo di quasi ottant’anni. Questo lungo viaggio in Italia della fotografia inizia con un autoritratto di Henri Cartier-Bresson del 1933: il suo sogno umanista di fermare il tempo, di cogliere il momento decisivo nel flusso in divenire della realtà influenzerà a lungo la fotografia di tutto il mondo ed avrà numerosi proseliti. Vediamo poi il reportage di Robert Capa al seguito delle truppe americane durante la Campagna d’Italia del 1943 (oggetto di una recente mostra monografica sempre a Milano allo Spazio Oberdan poco tempo fa). Incontriamo via, via David Seymour, Cuchi White, ancora studentessa di fotografia, Herbert List, William Klein; infine Sebastião Salgado che, con la consueta magistrale capacità di rileggere la realtà degli uomini, racconta l’epopea degli ultimi pescatori di tonni in Sicilia. Ricordiamo che proprio il grande fotografo brasiliano ha inaugurato il nuovo corso di Palazzo della Ragione con il progetto “GENESI”, mostra itinerante, passata poi a Venezia, in Val d’Aosta al Forte di Bard e nel prossimo futuro a Palazzo Ducale di Genova. La “poesia” del bianco e nero è rappresentata da Claude Nori che ripercorre le strade dei ricordi sul litorale adriatico alla ricerca di radici familiari ma è anche l’inedita visione della Capitale di Helmut Newton che in “72 ore a Roma” ricrea una passeggiata notturna nel centro monumentale della città. Le nostre città d’arte e cultura diventano poi terreno di interpretazione e di sperimentazione dei molti linguaggi che la tecnologia contemporanea offre oggi alla fotografia. Alcuni esempi: Abelardo Morell, utilizzando le tecniche del foro stenopeico (quindi senza obiettivo) crea visioni nelle quali interni ed esterni si sommano, Gregory Crewdson riscopre la fotografia in bianco e nero per interpretare Cinecittà, Irene Kung invece ricrea un’atmosfera onirica per ritrarre i monumenti del passato e del presente di Milano. Paul Strand, che con Cesare Zavattini ha realizzato una delle più straordinarie opere dedicate alla realtà contadina, “Un Paese” del 1953, attraverso ritratti, still life e paesaggi conserva la storia di un piccolo centro emiliano, Luzzara. A cinquant’anni di distanza ma con lo stesso intento Thomas Struth ritrae il centro storico di Milano e Joan Fontcuberta si dedica ai gabinetti delle curiosità dei Musei scientifici di Bologna e di Reggio Emilia. I disagi esistenziali e gli scempi architettonici di Art Kane dedicate alla salvezza di Venezia e di Michael Ackerman che racconta invece in una lunga sequenza un doloroso incontro napoletano. Di contrasto altri autori rileggono il nostro Paese con sguardo positivo: Joel Meyerowitz racconta le luci magiche della Toscana ed arricchisce le sue immagini con il contributo poetico di Maggie Barret, Steve McCurry, a Venezia, è affascinato dall’atmosfera che si crea tra le persone e l’ambiente e Martin Parr invece, sulla costiera Amalfitana, gioca con l’immagine dei turisti che si dedicano a ritrarre se stessi sullo sfondo di straordinari paesaggi. Chiude idealmente il percorso espositivo la narrazione autobiografica: Nobuyoshi Araki, anche lui affascinato dalla città di Venezia, si fotografa con le maschere del carnevale e racconta in chiave soggettiva i suoi incontri. Sophie Zénon ripercorre la storia della sua famiglia, costretta ad emigrare, affiancando i ritratti dei suoi nonni ai loro luoghi di provenienza e infine Elina Brotherus e i suoi autoritratti nel paesaggio che si ricollegano all’inizio del nostro itinerario allo stupefacente e modernissimo autoritratto di Cartier-Bresson che ha dato il via a questo lungo suggestivo viaggio. Accompagna la mostra un altrettanto importante catalogo edito, come il precedente sui fotografi italiani, da Contrasto-Gamm Giunti.
Palazzo della Ragione Fotografia – Piazza Mercanti 1, Milano; Fino al 7 febbraio 2016; orari: martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-20.30; giovedì e sabato 9.30-22.30; aperture particolari per prossime festività: lunedì 7 dicembre:9.30-20.30; martedì 8 dicembre:9.30-20.30; giovedì 24 dicembre:9.30-14.30; venerdì 25 dicembre:14.30-19.30; giovedì 31 dicembre:9.30-14.30; venerdì 1 gennaio: 14.30-20.30; mercoledì 6 gennaio:9.30-20.30 (Ultimo ingresso sempre un’ora prima della chiusura); Tel. + 39 0243353535; Sito Internet: www.palazzodellaragionefotografia.it

ITALY. Rome. Borghese Gallery. 1955. Bernhard BERENSON, American art collector of Lithuanian origin, looking at Pauline Borghese by Antonio Canova.
Fabio Giuliani
Commenti