Milano I MACCHIAIOLI

| 3 maggio 2006









Dipinti tra le righe del tempo
La Biblioteca di Via Senato, luogo dove è riunito un ingente patrimonio librario e spazio interculturale, con frequenti incontri, dibattiti, seminari su svariate tematiche, ospita periodicamente rassegne espositive di grande interesse storico-artistico. 

L’evento attualmente in corso riguarda la pittura italiana del secondo Ottocento. Qui si parla in particolare dei “Macchiaioli”, corrente d’arte figurativa ben presto definita a tutti gli effetti ‘scuola’ in senso mentale oltre che sotto il profilo strettamente tecnico; la ‘pittura della macchia’ si forma in seguito a numerose frequentazioni di un gruppo di giovani pittori toscani intorno al Caffè Michelangiolo di Firenze, intenti a trovare nuovi stimoli per un modo di dipingere che si discostasse dalle convenzioni strutturali (ed anche mentali) in voga nel secolo fino ad allora, sperimentando inconsuete stesure del colore per ottenere particolari effetti luce-ombra, nei paesaggi e nelle scene di vita quotidiana. In questa loro continua ricerca di avvicinamento a situazioni reali, il movimento, tramite i suoi più famosi esponenti è considerato da diversi critici, sia pure con alcune differenze, un’anticipazione di quello che, di lì a breve, sarà l’Impressionismo, a cui, per qualche tempo, e con certa considerazione e successo professionale, presero parte alcuni artisti di casa nostra.
Diverse mostre, monografiche e collettive sono state organizzate in varie parti d’Italia negli ultimi anni, ma questa milanese risulta la più originale e particolare in quanto i pittori e le loro opere sono posti in stretta relazione con gli ambienti letterari e a personaggi ad essi contemporanei; accade così che ai quadri siano associati documenti, oggetti, libri d’epoca ma soprattutto frammenti tratti da saggi critici e ricordi personali di scrittori verso gli artisti, o aneddoti a loro raccontati dagli artisti stessi, tutto questo molto bene illustrato con l’ausilio di grandi pannelli dislocati in un corridoio lungo il percorso visivo. Ad ogni dipinto e ad ogni autore è associato un segmento scritto da parte di mercanti d’arte, amici e storici che hanno sempre seguito e sostenuto l’impegno e le idee innovative dei Macchiaioli, tra cui Federico Pastoris, Ferdinando Martini, Ugo Ojetti e Diego Martelli; quest’ultimo ospitò spesso alcuni protagonisti nella sua casa di Castiglioncello in provincia di Livorno, dove è stato istituito un importante Centro per l’Arte che porta il suo nome. Personalità, queste citate, che ebbero grande importanza per la nascita, alla diffusione ed allo sviluppo della cultura figurativa del nostro Ottocento.
Troviamo celebri capolavori come I Soldati del ’59, la grande tela I cavalli al pascolo e le due ‘bozze’ preparatorie (ma di quali livello qualitativo!) per L’assalto alla Madonna della Scoperta, episodio della Seconda Guerra d’Indipendenza in pieno Risorgimento, eseguiti da Giovanni Fattori, che spesso si trovava in prima linea con pennelli e cavalletto tra notevoli rischi “Il Signor Fattori mostra, nella sua Battaglia di San Martino, di avere in sé rari pregi d’artista e di mancare di tali che più sono comuni: così il tipo dei soldati è ben studiato, e vi scorge l’osservazione dal vero riprodotta con sicura franchezza; pochi tratti di pennello bastano al Fattori per dare carattere giusto e vario alle fisionomie de’ molti personaggi del suo quadro.” (Ferdinando Martini, L’Arte Contemporanea e l’Esposizione della Nuova Promotrice, 1865).
Sono presenti naturalmente i principali protagonisti dell’avventura macchiaiola: Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Giovanni Boldini, Borrani, De Nittis, Banti, Costa, Zandomeneghi ed altri, meno conosciuti, ma con esempi qui visibili di vera poesia come Serafino De Tivoli con La Senna a Bougival. Suggestione ed emozione si può provare osservando L’abbandonata di Vincenzo Cabianca e leggendo il relativo commento che Diego Martelli scrisse su l’Arte, da un manoscritto per una conferenza del 1877: “E il Cabianca di Verona, pittore di genere domiciliato fra noi, scappò fuori a un tratto, abbandonando una pittura leccatissima e sbiadita, con una tela rappresentante una Derelitta, piena di ardire e di vigorosissima intonazione”.
Poesia della natura, frammenti di vita vissuta, elementi accomunati ai ricordi, mai retorici, ma sempre vivi nel sentimento che non muore.
All’esposizione vera e propria sono collegate diverse iniziative, attività didattiche, visite guidate, incontri e conferenze. La mostra, ideata ed organizzata dalla Fondazione Biblioteca di via Senato, ha avuto il Patrocinio del Comune di Milano, Settore Cultura e Musei e l’importante e partecipato contributo di Publitalia ’80, Fondazione Cariplo e RAS , Riunione Adriatica di Sicurtà, con un bellissimo catalogo pubblicato da Biblioteca di via Senato Edizioni.

Biblioteca di via Senato, Via Senato 14, Milano
Fino al 14 Maggio 2006; orari: tutti i giorni dalle 10 alle 18, chiuso lunedì per informazioni e prenotazioni: Tel. 02/76215318-324 ; www.bibliotecadiviasenato.it

Di: Fabio Giuliani

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