Milano: GIACOMO BALLA – “La nuova maniera 1920-1929”

| 23 febbraio 2015
Balla 1

Una ricerca di decorativismo cromatico astratto (Elena Gigli)

Dopo averla proposta, tra la fine del 2014 e l’inizio di quest’anno nella sede di Cortina d’Ampezzo, la Galleria Farsettiarte dedica un’interessante mostra a Giacomo Balla (Torino, 1871-Roma, 1958) con 21 opere del grande pittore futurista nel suo spazio milanese. Il nucleo principale è costituito da dieci bozzetti a tempera su carta intelata, dipinti tra il 1925 e il 1929, già appartenuti a Casa Balla a Roma e successivamente acquistati da un collezionista privato lombardo. Questi lavori testimoniano l’astrattismo di Balla degli anni Venti, caratterizzato da un marcato dinamismo delle linee e da un uso particolarmente felice del colore; in esse è possibile rintracciare alcune caratteristiche del metodo di lavoro dell’artista e capire i procedimenti tecnici e compositivi che lo hanno portato alla realizzazione delle sue opere; Balla realizza lavori agili, dinamici e colorati, il segno tangibile della nuova energia che anima l’uomo proteso verso il futuro. Per l’artista la pittura futurista italiana, essendo e dovendo essere sempre più un’esplosione di colore, non può essere che “giocondissima, audace, aerea, elettricamente lavata di bianco, dinamica, violenta, interventista”. Alcune opere sono state poste in galleria accanto ai bozzetti in modo da facilitarne un confronto diretto. Un nome per tutti: “Futur Fiori arancio”, foglio 18, 1925-29, tempera grassa su carta intelata 24,5×34,5 cm. Per l’occasione è stato realizzato un catalogo a cura di Farsettiarte contenente un testo critico di Elena Gigli, curatrice della mostra stessa. Le opere pubblicate sono anticipate da immagi d’archivio che illustrano vari momenti della sua vita il suo colorarissimo Studiolo rosso a Milano in Via Oslavia. Per parlare di lui usiamo le parole di Filippo Tommaso Marinetti, in occasione di una sua mostra: “Considero il pittore Giacomo Balla come il tipico genio torinese. Infatti, coll’ampio ordine geometrico e l’operosità tenace che caratterizzano la capitale del Piemonte, Balla organizzò e militarizzò la sua tumultuosa potenza creatrice. A 25 anni stabilitosi a Roma, non subisce l’atmosfera languida e le nostalgiche ceneri gloriose. (…) Balla, massimo pittore d’oggi, rassomiglia forse ad una nuvola temporalesca irta di folgori o meglio ad un ciclone che dà l’assalto ai ruderi. (…)”. Anche pertinente è la recensione di G. Guida nel 1942 che scrive: “E’ dell’Ottocento ed è di domani; (…). I maestri di Balla sono la verità, la tenacia, l’amore.” Infine la definizione che ne ha dato Maurizio Fagiolo Dell’Arco nel 1986: “Balla è inventore, mago, profeta: no dei protagonisti della cultura italiana del Novecento. (…) Balla è autore di una serie di cicli che si susseguono come ondate di una marea, che ansiosamente si accavallano.”

Farsettiarte – Milano, Portichetto di Via Manzoni; Tel. 02 794274; Fino al 28 febbraio 2015 Orari: 10-13.00 e 16-19.30; www.farsettiarte.it

Fabio Giuliani

 

 

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