Miart 2014 – Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Milano

| 6 aprile 2014
MIART 2014

Milano

Una vetrina straordinaria

Centoquarantotto Gallerie internazionali da venti paesi del mondo per questa diciannovesima edizione di Miart che non ha nulla da invidiare alle sorelle del settore. Quattro sono le sezioni: Established è suddivisa al suo interno in Master con una selezione di 42 gallerie che hanno proposto gli artisti storicizzati, Contemporary con 64 gallerie specializzate nel contemporaneo e Emergent con 20 gallerie d’avanguardia focalizzate sullla ricerca di giovani artisti; THENnow ha presentato su invito 18 gallerie che hanno messo a confonto un artista storico e uno più recente; Object, una sezione di 10 gallerie attive nella produzione di oggetti di design contemporaneo in edizione limitata intesi come opere d’arte; Conflux, una nuova piattaforma che propone 5 diversi progetti creati appositamente per questa esposizione da artisti contemporanei internazionali, rappresentati da importanti gallerie provenienti da America Latina,Medio Oriente,Stati Uniti ed Europa. “Con la commistione con il design e la moda miart sta quindi conquistando una sua precisa identità per la storia del paese e della città in cui si svolge” è la prolusione del direttore artistico Vincenzo De Bellis. Noi abbiamo notato fra le opere esposte dei bellissimi Agostino Bonalumi da Robilant + Voena, una scultura evocativa di Jon Isaacs nello stand di Massimo Minini; ben scelti i dipinti della Galleria Farsetti che come emblema mette in catalogo una Parigi di De Pisis; tutte di grande qualità le opere esposte da Tornabuoni fra cui un Leger del quale è in corso al Correr di Venezia un importante monografica; il poetico Paul Jenkins è presente sia da Poleschi Arte che nella galleria Open Art; vediamo il sempre divertente Ronny Cutrone nella storica Galleria Lorenzelli che fra le molte opere espone anche un Marcello Morandini di cui ha in corso una bella monografica in galleria. Una gradita novità per me è il poliedrico artista italiano di nascita (Novara 1926) ma più famoso a Parigi dove spesso risiede: Jack Clemente. Interessante il suo percorso artistico: studia lettere e filosofia, scrive poesie e dipinge, intrattiene i primi contatti con Edoardo Sanguineti , dal 1952 è a Parigi dove frequenta l’ambiente culturale.Nel 1953 tiene la sua prima personale alla Galerie de la Muette e partecipa al Salon de Realites Nouvelles.Espone in seguito anche a Londra e in Italia alla Galleria del Naviglio. Nel ’66 inizia a utilizzare nei “ Nuovi feticismi” materiali diversi rispetto alla pittura come la corda, la juta e il legno.Dal ’69 inizia una collaborazione con la TV francese e tedesca con l’ideazione e la realizzazione di una serie di film-documentari sui protagonisti della pittura e della musica fra cui “Balla e il Futurismo” (1972) vincitore del Leone d’Argento a Venezia..Muore nel 1974 a Milano dove si trova tuttora l’archivio del suo lavoro. A Miart è stato presentato dalla Galleria Bergamo con un catalogo edito dalla galleria stessa con testi di Francesco Tedeschi, Milena Milani e Giuliano Zincone.                                             Fra pubblico e privato Milano ha offerto un panorama veramente ampio; infatti in contemporanea a Miart è avvenuta una serie di aperture straordinarie ed eventi collaterali in numerose gallerie e musei della città, fra cui segnaliamo la monografica di Piero Manzoni a Palazzo Reale, “Regina Josè Galindo.Estoy viva” al PAC e a cura di Bonami una sceltissima esposizione di disegni di maestri moderni e contemporanei  “Year after year. Lavori su carta dalla UBS Art Collection”.alla Galleria d’Arte Moderna. In occasione di Miart la Fondazione Nicola Trussardi ha presentato Cinedream un progetto speciale di arte contemporanea a cura di Massimiliano Gioni e Vincezo De Bellis per il Civico Planetario Ulrico Hoepli in collaborazione con il comune di Milano-Cultura. Un piccolo festival dell’arte incentrato su storie di costellazioni e di universi che guarda al planetario,prezioso edificio in stile neoclassico progettato negli anni Venti dall’Arch.Pietro Portaluppi, come a un luogo di conoscenza e incontro in cui confluiscono diverse discipline: dall’ottica al teatro,dall’informatica alla letteratura, in un viaggio verso nuovi mondi possibili. Le tre serate sono state animate da opere di Stan Van Der Beek, Jeronimo Voss e Katie Paterson. La qualità dell’ intera manifestazione è dimostrata anche alla numerosa presenza di gallerie straniere, europee, americane ed anche da paesi mediorientali. All’estero, quando si parla eventi legati all’arte moderna e contemporanea italiane il primissimo nominativo considerato è Bologna Arte Fiera, seguito da Artissima di Torino; se subito dopo, in un ideale podio, nella considerazione internazionale (ed anche nostra, ovvio) comparisse Milano con Miart, per tutte le istituzioni locali, per gli esperti del settore ed ancor più per il grande pubblico di appassionati sarebbe certamente un ragguardevole risultato. Non solo per questa appena conclusa ma per le edizioni prossime venture.

Fabio Giuliani

 

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