INTERVISTA a Antonio Pasotti

| 1 settembre 2001
Antonio Pasotti

Antonio Pasotti, classe ’46, albergatore, già Assessore a Garda nella prima giunta Comencini, attualmente nella giunta della Comunità del Garda, è il nuovo Assessore alla Cultura e al Turismo di Garda 2001, nella giunta Bendinelli.

– Quali sono state le motivazioni che l’hanno fatta candidare in una amministrazione locale?
– Avendo accumulato un’esperienza in Comunità, volevo metterla al servizio della mia Cittadinanza. Giudicheranno poi gli Elettori se avremo fatto bene o no. Naturalmente la Comunità è sempre un Ente di riferimento.
– Progetti della nuova amministrazione di Garda, quali sinergie tra Lei e il nuovo Sindaco.
– Naturalmente io ed il Sindaco ci giochiamo, come si dice, i gradi, perché veniamo da esperienze importanti e la gente si aspetta da noi, forse, più che dagli altri. In questo momento mi viene in mente l’ISO 9001 ( standard di qualità europeo ndr): riuscire a portare tutti gli alberghi di Garda ad avere la classificazione allo standard 9001 (viabilità, infrastrutture, servizi, ecc), sarebbe la prima volta in provincia di Verona e sarebbe il raggiungimento di un risultato eccezionale.
– Concludiamo con la Comunità del Garda, questo Ente così importante, in teoria, che non riesce a decollare: quali sono i suoi problemi e come si può fare per ovviarli?
– Quando parlo con gli amici della Comunità la paragono ad un lenzuolo troppo corto: se lo tiri da una parte ti scopre i piedi, se lo tiri dall’altra ti scopre la testa. E’ necessario che tutti facciano una riflessione sull’utilità di questo Ente che ritengo fondamentale, che ci è invidiato non solo da altre aree geografiche italiane, ma anche dall’estero e potenziarlo dandogli maggiori responsabilità e potere contrattuale rispetto agli altri Enti. Se questo non accadrà la Comunità varrà sempre poco.
– Come si fa a mettere d’accordo due regioni (Lombardia e Veneto con le Provincie di Verona e di Brescia) più la Provincia Autonoma di Trento?
– E’ questo il problema, anche se ritengo che la volontà politica da parte della Lombardia e del Veneto ci sia e che l’omogeneità politica delle Amministrazioni che sovrintendono i territori intorno al lago di Garda possano facilitare il processo di sviluppo della Comunità. che, in tal modo, diverrebbe il braccio operativo delle Regioni.

Di: Carlo Gheller

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