Dipende numero zero: IL MENSILE DI CULTURA INFORMAZIONE SPETTACOLO DA DESENZANO IN POI
Editoriale del numero zero di Dipende 1 aprile 1993
Interrogativi di sempre. Sostenuti e riflessi nella voglia di comunicare. Dipende. In un territorio che langue, in spazi ed interessi, il sottile filo della carta stampata, fatica ad annodarsi con la realtà. Ed ancora Dipende. Sulle pietre di un lungolago che contrasta con l’asfalto. Si ragiona e si racconta. Dentro a tutti quei pensieri che la quiete lacustre aiuta a catalogare. Ma spesso la tranquillità soffoca placidamente tutto il già detto. Ed il futuro del dire annega miseramente in spazi desolati. Quelli troppo altezzosi delle nubi ufficiali. Lontani dalle semplicità quotidiane che si barattano per deboli di qualità. Sempre più forte: Dipende. La curiosità che cresce. Intravista nei tavoli dei bar. Sulla pelle di una Desenzano che cresce ma stenta ad allungare i calzoni. Sono ancora a tre quarti. Di un centimetro sopra il ginocchio. All’inglese senza il rigore del nord. Ma anche a questo proposito suggeriamo: Dipende. Navigando con foga nelle burrasche di carta. Impacchettano i venti all’inchiostro i raggi dell’etere. Esplosivi e dinamici catturano pubblico e tempi reali che atrofizzano le penne. Ma suvvia. Anche in questo caso Dipende. E gli oggetti di carta ramificano su nuovi fiori. Scopiazzati dalle tecnologie che ora rivendicano la tradizione. Un oggetto da vedere e come sempre: Dipende. Rapido e maneggevole come una colt esplosiva di idee. Lucida i suoi proiettili con una grafica all’esagerazione del carattere. Raccimola i fuochi minimi che accendono la cultura. Movimenta un mercato di progetti senza colori o bandiere. E cancella l’età. Combattendo con l’anagrafe che vorrebbe velocità e scatto solo giovanili. Non sarà così perchè il verbo è dipende. E sulla schiena del passato il carico di novità sarà più corposo. Fascino del dubbio su riga tipografica. Dipende, Dipende, Dipende. Golosi di sogni attiviamo il futuro. E il forse speculativo raggiunge il cuore di un programma. Nell’onda fronte diga riflette e non si infrange. E’ un arcobaleno di luce ed acqua che incontra la parola. Che alla fine Dipende. Fedele ed incerta saggezza. Da alta pressione.
Editore:
Raffaella Visconti Curuz,
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