Consorzio Olio Garda Dop: IL RESIDENTE BERTAZZI SPIEGA COME RICONOSCERE UN’EVENTUALE FRODE

| 18 marzo 2013
olio-doliva

In seguito all’attività di controllo straordinaria sulla tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti alimentari avviata in tutta Italia dal Nucelo antifrodi dei Carabinieri, che nei giorni scorsi ha emesso sanzioni amministrative per olio “del Garda” con marchi non autorizzati, il presidente del Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Garda DOP Andrea Bertazzi fa chiarezza su come riconoscere una eventuale frode. “Innanzitutto – dice – serve ricordare che per legge la dicitura “Garda Dop” può essere messa in etichetta solamente da chi ha prodotto Olio Garda DOP e quindi ha rispettato e seguito attentamente oltre al disciplinare di produzione anche le procedure di controllo previste per ottenere la certificazione come previsto dal Regolamento CE 2081/92”. “I prodotti che vogliono beneficiare della denominazione d’origine protetta – spiega Bertazzi – devono soddisfare i requisiti di conformità richiamati nel disciplinare; tutto il prodotto immesso sul mercato come olio extra vergine di oliva Garda DOP deve riportare sulla confezione il contrassegno numerato: questo bollino rende il prodotto rintracciabile ai controlli e riconoscibile al consumatore dagli altri oli presenti sul mercato e viene rilasciato dall’ente di certificazione solo se il prodotto e il processo di elaborazione sono conformi al disciplinare”. “Inoltre serve ricordare che solo l’Olio Garda DOP può riportare sulla confezione la dicitura Garda Dop, benché in realtà non manchino i casi di tentativi di sviare il consumatore riportando in maniera più o meno celata il più grande lago nazionale. Chi abita questo territorio – conclude Bertazzi – dovrebbe imparare a conoscere i prodotti di queste terre e ricordare che non è possibile acquistare oli extravergini a prezzi bassissimi”.

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