Brescia Il labirinto del lago

| 1 febbraio 2006

Protagonista di una ricerca ventennale che si è sviluppata in una dimensione fortemente introspettiva Piero Tramonta, a partire dalle radici della tradizione figurativa, ha rapidamente messo a punto un linguaggio espressivo personale aniconico, in cui però, come annota Maurizio Bernardelli Curuz “Non esiste il vento gelido dello straniamento che flagella spesso l’informale e l’astratto, né un’attenzione esclusiva ai diversi pesi del colore, che trasformerebbero l’opera nel terreno di sperimentazione per design”. “Per quanto infatti – prosegue il critico- l’artista abbia superato la rappresentazione umana – viaggiando in un lussureggiante mondo di vettori psichici – il forte pulsare dell’umanità è testimoniato dalle silhouettes totemiche, da una foresta nastri di muscolari o comunque di armonici dardeggi (le lance di Paolo Uccello, una danza con nastri o il gioco chimico delle sinapsi?) che inducono, al cospetto dei suoi dipinti – specialmente quelli che rientrano nel più ampio capitolo delle “Disarticolazioni” – a percepire la dolce violenza di una forza estremamente positiva, umanissima, alla quale è sottesa una dichiarazione sulla centralità dell’uomo, in un processo di rafforzamento dell’identità antropologica, che è contrario alla disgregazione alienante sulla quale, in una visione negativa o pessimistica, tanto ha lavorato l’arte del Novecento”.


“Piero Tramonta. Il labirinto del lago”, Brescia, Galleria Immagina, dal 13 gennaio. Orario: dalle 15-19, chiuso domenica e lunedì. Info: 030-3774503

Di: Comunicato Stampa

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