Verona 2011: alcol e giovani

| 14 ottobre 2011
alcool-droga

ALCOL E GIOVANI …..
le ultime ricerche…..rapporto con l’Alcol dal profilo di Facebook!!! …… il binge drinking!!!…… L’Ufficio Interventi Educativi dell’ Ufficio Scolastico Territoriale di cui è resp. la dott.ssa Annalisa Tiberio è stato allertato dagli esperti nazionali del settore. Un segnale di pericolo e’ stato dato da un’ampia sessione dedicata al tema dell’ultimo Congresso dei cardiologi europei L’alcol, a detta degli esperti è «un fattore scatenante della fibrillazione nelle persone predisposte» di cui solo in Europa soffrono 8 milioni di persone e la cui conseguenza più seria è l’aumento del rischio di ictus. Secondo la dott.ssa Tiberio bisogna educare i giovani e la famiglia collaborando in sinergia operativa a tutti i livelli con le Istituzioni, le Forze dell’Ordine, e con gli altri Centri d’ascolto e progettualità volte al benessere presenti sul territorio e i ragazzi della Consulta Provinciale per evere risultati efficaci in termini di prevenzione. L’ultima ricerca sul rapporto giovani e alcol è dell Associations Between Displayed Alcohol References on Facebook and Problem Drinking Among College Students, Arch Pediatr Adolesc Med, Ott 2011, In press-Moreno MA, Christakis DA, Egan KG, et AL e ha rivelato tramite una ricerca su Facebook sul rischio dei giovani di sviluppare problematiche alcol correlate “ Dimmi cosa pubblichi su Facebook e ti dirò chi sei. Si potrebbe riassumere così la ricerca condotta da un team dell’Università del Wisconsin su un gruppo di 224 studenti (18-20 anni) iscritti al celebre social network. Lo studio ha riscontrato che, i soggetti che avevano pubblicato sul profilo Facebook foto raffiguranti persone intente a bere alcolici, risultavano maggiormente esposte al rischio di sviluppare problemi alcol-correlati. La dott.ssa Moreno e il suo team hanno passato in rassegna le pagine Facebook dei ragazzi che avevano profili pubblici, incluse le foto, i commenti e tutto quello c’era relativamente ai comportamenti assunti rispetto all’uso di alcol, classificandoli in tre categorie: profili senza riferimenti all’alcol, profili con riferimenti all’alcol profili con riferimenti a intossicazioni da alcol.Dalla rassegna si è visto che circa i due terzi dei partecipanti non avevano foto a riferite all’alcol mentre il restante terzo, che aveva pubblicato contenuti o immagini relative all’abuso di alcol, mostrava immagini scattate durante una bevuta, oppure mentre correvano in auto da ubriachi. I ricercatori hanno consegnato a tutti i ragazzi un test con 10 domande, finalizzato a capire chi di loro rischiasse di cadere in problemi legati all’alcol. Ebbene: 6 su 10 studenti i cui profili Facebook contenevano riferimenti all’alcol o all’ubriachezza, totalizzavano un punteggio che superva il limite di rischio di sviluppare forme di dipendenza dall’alcol.Inoltre quasi uno su cinque di questi ragazzi dichiarava di aver avuto almeno un incidente stradale causato dall’alcol nel corso dell’anno precedente. Il monito dei ricercatori perciò è rivolto a coloro che vivono all’interno dei campus, affinché imparino ad usare Facebook e monitorare se, determinati profili, siano davvero a rischio di sviluppare forme di dipendenza alcolica. Monito che naturalmente viene esteso anche a genitori e insegnanti. La proposta degli studiosi infine, sarebbe quella di individuare una serie di parole chiave riferite all’abuso di alcol per inviare messaggi a hoc da pubblicare sul social network. “ La dott.ssa Giuliana Guadagnini psicologa e collaboratrice dell’UST per i problemi del disagio giovanile e la prevenzione delle dipendenze conferma: Anche nella nostra città è in agguato e sta spopolando questa pericolosa “moda”,con l’espressione binge drinking si fa riferimento all’abitudine di consumare quantità eccessive (convenzionalmente 6 o più bicchieri di bevande alcoliche anche diverse) in una singola occasione. Questo comportamento era presente prevalentemente nei Paesi del nord Europa, ma si è fortemente radicato nel nostro Paese in particolar modo nella fascia giovanile, prevalentemente di sesso maschile. Le condotte di avvicinamento sono happy hour e aperitivi….La percentuale dei binge drinkers aumenta e con l’aumentare dell’età raggiunge i valori più elevati per entrambe i sessi a 18-24 anni, successivamente la percentuale, inizia nuovamente a diminuire. Il rapporto tra i giovani e l’alcol è sempre più precoce anche nella nostra città secondo dati ufficiali emerge che a 11 anni, ormai, avviene il primo approccio con il bicchiere. Una soglia paurosamente bassa, in Italia, pensando per esempio che nel resto d’Europa la prima bevanda alcolica si consuma, in media, «almeno» a 13 anni d’età. Ricordiamo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica l’alcol fra le droghe; è una droga giuridicamente legale ma è una sostanza tossica ed è causa di una dipendenza quanto droghe più conosciute ed illegali. Come tutte le droghe anche l’alcol ha un potere psicoattivo (è in grado cioè di modificare il funzionamento del cervello), la sua assunzione protratta nel tempo induce assuefazione (per ottenere lo stesso effetto bisogna aumentare la dose), può nel tempo instaurarsi un legame specifico che condiziona negativamente la persona che ne fa uso, mettendone a rischio la salute fisica, psichica, familiare e sociale. Da ultime ricerche nel campo delle neuroscienze si evince che fino all’età di 20 anni circa, nel corpo umano non sono ancora presenti gli enzimi destinati alla metabolilzzazione dell’alcol. Le bevande alcoliche, quinidi, per i giovani risultano molto più nocive rispetto ad un adulto, perchè l’etanolo non può essere scomposto in sostanze più tollerabili. In Italia 470.000 giovani bevono… I dati dell’ultimo rapporto del ministero della Salute sul consumo di alcol segnalano inoltre 470 mila ragazzi con meno di 16 anni (18,5% dei ragazzi e 15,5% delle ragazze) dediti al consumo di alcol e proprio la moda del binge drinking è diventata pratica consueta presso il 21,6% degli individui di età compresa fra i 18 e i 24 anni; e presso il 17,4% di quelli fra i 25 e i 44 anni, pur essendo diffusa anche fra le donne tra i 18 e i 24 anni (7,9%). Adolescenti: memoria e orientamento messi ko dal binge drinking Il binge drinking provocherebbe notevoli scompensi nelle capacità cognitive e nella percezione dello spazio negli adolescenti, soprattutto nelle ragazze. Il dato arriva da uno studio pubblicato dai ricercatori dell’Università di San Diego in California (USA) sulla rivista Alcoholism: Clinical and Experimental Research nel quale sono emerse delle differenze tra gli effetti che l’alcol provoca sui maschi e sulle femmine. I ricercatori americani hanno preso un gruppo di 40 binge drinkers, di cui 13 femmine e 27 maschi, e lo hanno confrontato con un gruppo di controllo formato da 55 persone non bevitrici (24 femmine e 31 maschi). L’età media complessiva dei partecipanti era compresa tra i 16 e i 19 anni. Confrontando le loro capacità cognitive attraverso una serie di test neuropsicologici e di esercizi utili a stabilire le abilità mnemoniche e di gestione dello spazio, nonché i dati delle risonanze magnetiche registrate durante questi esperimenti, è emersa una netta differenza nei risultati prodotti dai maschi e dalle femmine. Le aree del cervello interessate dal binge drinking (bere fino ad ubriacarsi, mescolando bevande diverse) erano 8 e per tutte queste aree le ragazze del gruppo binge-drinkers mostravano una minore capacità di attivazione della memoria e di gestione dello spazio rispetto alle ragazze del gruppo di controllo. I ragazzi del gruppo binge-drinkers invece, mostravano una maggiore attivazione di quest’area rispetto ai ragazzi del gruppo di controllo. Inoltre, per le ragazze bevitrici la minor attivazione si risolveva in una difficoltà a mantenere alta l’attenzione, influenzando negativamente attività come le performance scolastiche e neuropsicologiche. Le femmine sembrerebbero dunque più vulnerabili agli effetti neurotossici dell’alcol durante l’adolescenza, e questo potrebbe dipendere anche dal fatto che la maturazione cerebrale, ancora non completa in questo periodo dello sviluppo, avviene in tempi diversi tra i due generi. Lo studio evidenzia dunque un insieme di differenze tra uomini e donne da tenere in considerazione per eventuali studi futuri sulle dinamiche neurocognitive e comportamentali nei confronti dell’alcol. Fonte originale e autori: Squeglia LM, Dager Schweinsburg A, Pulido C, Adolescent Binge Drinking Linked to Abnormal Spatial Working Memory Brain Activation: Differential Gender Effects, Alcoholism: Clinical and Experimental Research, Luglio 2011, Early view L’ Ufficio Scolastico Territoriale di Verona in particolare l’Ufficio Interventi educativi di cui è resp. la dott.ssa Annalisa Tiberio e la dott.ssa Giuliana Guadagnini psicologa e collaboratrice dell’Ufficio Scolastico Territoriale per i problemi del disagio giovanile e la prevenzione delle dipendenze, stanno attivandosi con le sinergie delle rete costruita in questi anni con i Dirigenti degli Istituti scolastici del territorio, le Amministrazioni, le Forze dell’Ordine e le Ulss locali ad organizzare eventi e promuovere progetti di prevenzione contro queste dannose mode e ritualità giovanili già dall’inizio dell’ano scolastico, e la straodinaria compartecipazione di eminenti esperti nel campo della cardiologia e loro collaboratori che si stanno prodigando in ricerche e studi per prevenire dannose conseguenze per la salute di tanti giovani. Al servizio si può accedere telefonando dott.ssa Annalisa Tiberio – 045808656 o tramite mail puntoascolto@istruzioneverona.it, per prenotare un appuntamento presso l’Ufficio Scolastico Territoriale o la propria sede scolastica, con le esperte.

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