Sedi varie – NEXO DIGITAL – “SEGANTINI, RITORNO ALLA NATURA”

| 16 gennaio 2017
Nexo Digital - Segantini 1

Da musei e mostre al Cinema, l’arte e gli artisti sempre in primo piano

Dopo essersi aggiudicato il Premio del pubblico della sezione arte al Biografilm Festival di Bologna 2016 approda nelle sale italiane solo il 17 e il 18 gennaio 2017 Segantini, ritorno alla natura, diretto da Francesco Fei. Parliamo di “Segantini, ritorno alla natura”, il docu-film con cui termina la prima parte della stagione 2016-17 dell’iniziativa “Grande Arte Al Cinema”, ideata da Nexo Digital in collaborazione con Sky Arte HD e Mymovies.it, progetto che da tempo sta riscuotendo grande successo di pubblico ovunque venga proposto. A due anni dalla grande mostra milanese di Palazzo Reale, che ha celebrato l’impressionante bellezza della sua opera, a torto troppo a lungo trascurata, raccogliendo oltre 200 mila visitatori in 4 mesi, ora è il grande schermo ad omaggiare uno dei pittori più importanti dell’Ottocento italiano, in perenne oscillazione tra divisionismo e simbolismo. Possiamo così conoscere meglio la storia singolare e straordinaria di Giovanni Segantini e della sua innata capacità di sentire la natura come fonte d’ispirazione artistica e spirituale guidandoci attraverso opere come “La Ragazza che fa la calza” della Kunsthaus di Zurigo, “Le due madri”, “L’amore alla fonte della vita” e “L’Angelo della Vita” della Galleria d’Arte Moderna di Milano, “Mezzogiorno sulle Alpi” e il celebre “Trittico della Natura” custodito a St. Moritz. Nato ad Arco di Trento, di umili origini e con un tortuoso percorso di vita, Segantini riuscirà a diventare uno dei pittori più autentici dell’Ottocento italiano, pur spegnendosi ad appena 41 anni. Attraverso le strade, i borghi, le valli e i paesaggi alpini che segnarono l’opera e l’anima di un artista capace di colpire anche Vasilij Kandinskij (che confrontandolo con Rossetti e Böcklin, disse che Segantini, pur sembrando il più materiale dei tre, «adottò forme naturali definite, elaborate fin nei minimi particolari e (…) seppe creare figure astratte. Per questo, forse, è interiormente il meno materiale»), il documentario restituisce il ritratto di un uomo complesso, ricostruendo gli scenari della sua vita, mostrandone le opere, i colori e le scelte artistiche e interrogandosi su pensieri e ricordi di chi ha conosciuto e studiato a fondo il pittore trentino. L’interpretazione di Filippo Timi, che dà voce e volto a Segantini in alcune ricostruzioni storiche realizzate appositamente per questo film, mostra l’intensità delle lettere autografe del pittore e del suo sentire. Tra gli interventi d’eccezione, anche quello della nipote Gioconda Segantini, di Annie-Paul Quinsac, massima esperta dell’arte segantiniana e curatrice di diverse mostre su di lui, di Franco Marrocco, Direttore dell’Accademia di Brera e di Romano Turrini, storico di Arco; nella cittadina trentina, giusto ricordarlo, si trova la Galleria Civica “Giovanni Segantini”, da sempre punto di riferimento per l’opera dell’artista divisionista, spazio, questo, da qualche anno unito alla Pinacoteca della vicina Riva a formare il Museo Alto Garda. Spiega il regista Francesco Fei: “Ho scoperto e amato fin da subito l’arte di Segantini visitando la Galleria d’Arte Moderna di Milano, perché possiede una sua personale e unica forza generatrice. Nei suoi dipinti si percepisce l’energia della natura nella sua più intima essenza e la presenza dell’uomo è colta nel confronto totalizzante con essa. Il suo messaggio è al tempo stesso classico ed estremamente contemporaneo. Anche la vita di Segantini possiede la medesima potenza, lo stesso fascino. Nato poverissimo, orfano a cinque anni, analfabeta, rinchiuso in un riformatorio a dieci, apolide per tutta la vita, riuscì, con la sua volontà e le sue capacità, a diventare uno dei pittori per importanti del simbolismo europeo. Inoltre con la sua compagna, Bice Bugatti, diede vita ad una storia bellissima d’amore; come si legge nel piccolo cimitero di Maloja, dove riposano per sempre insieme, “arte e amore vincono il tempo”. Segantini ha usato il paesaggio come base per una ricerca artistica fortemente simbolica e moderna, con risultati che lo elevano a livello mondiale. Non a caso all’estero è considerato come uno dei più grandi pittori simbolisti e artisti importanti come Kandinsky, Klimt e Klee hanno amato profondamente la sua arte.” Prodotto da Apnea Film e Diaviva, questo docu-film è stato scritto a sei mani da Francesco Fei, Federica Masin e Roberta Bonazza. Preziosi per lo sviluppo del progetto la collaborazione con Sky Arte HD, la co-produzione della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Arco e il supporto della Fondazione Lombardia Film Commission. L’opera è stata realizzata in collaborazione con MAG Museo Alto Garda, Comune di Milano, Palazzo Reale, Skira Editore, grazie a Cassa Rurale Alto Garda, Garda Trentino Azienda per il Turismo e Feba, in partnership con la Galleria d’arte moderna di Milano, Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, Pinacoteca di Brera Milano, Gallerie Maspes Milano e con il patrocinio dell’Accademia di Brera di Milano.    Per maggiori informazioni: www.nexodigital.it

Fabio Giuliani

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