Lugano (Svizzera, Canton Ticino) – PAUL SIGNAC – Riflessi sull’acqua

“Poesia” artistica in riva al lago
Vale certo una visita il LAC, Polo culturale della Svizzera meridionale, a due passi dall’Italia, con le sue proposte museali in sintonia, si direbbe, con questo Autunno così ricco di colori nelle sue giornate soleggiate. Due sono le mostre monografiche dedicate ad artisti di primo piano che sulla luce hanno basato la loro ricerca pittorica: il famoso francese Paul Signac e il meno noto italiano Antonio Calderara che, partendo dai lavori del periodo figurativo influenzate dalle opere di Seurat – Maestro fondatore con Signac del “Pointillisme” – giunge all’astrattismo. Iniziamo a descrivere e a documentare visivamente l’esposizione eccezionale su Signac, con oltre 140 opere ordinate in un percorso cronologico e tematico a cura di Marina Ferretti Bocquillon (Direttore scientifico del Musée des impressionnismes di Giverny e corresponsabile degli Archives Signac). Riunita da una famiglia di collezionisti appassionati dall’opera di Signac, la collezione in mostra costituisce uno dei più importanti nuclei di opere dell’artista conservato in mani private. Essa offre una esaustiva testimonianza dell’evoluzione artistica del pittore, dai primi dipinti impressionisti fino agli ultimi acquerelli della serie dei Porti di Francia, passando per gli anni del “Neoimpressionismo”, le suggestioni di Venezia, Rotterdam e Costantinopoli. L’eccezionalità della collezione è legata anche alla diversità delle tecniche usate: la foga impressionista degli esordi si contrappone alle limpide policromie del divisionismo, il giapponismo audace degli acquerelli contrasta con la libertà dei fogli dipinti en plein air, mentre i grandi disegni preparatori a inchiostro di china diluito ci rivelano i segreti di composizioni serene, a lungo meditate in studio. La mostra ci rivela così la complessità di un uomo con la passione per il mare e le barche, ma soprattutto del pittore innamorato del colore. Il percorso espositivo è completato da una ricca sezione documentaria che permette agli spettatori di esplorare le teorie del colore utilizzate dai neoimpressionisti nelle loro ricerche artistiche. Il percorso espositivo si sviluppa in sei sezioni, la prima delle quali, “Il neoimpressionismo e la teoria del colore” è fondamentale per capire il nuovo linguaggio che Seurat e Signac elaborano secondo le recenti teorie sulla percezione del colore, appassionandosi alle ricerche del chimico francese M.E. Chevreul, da cui traggono i princìpi della teoria della mescolanza ottica. Secondo questi princìpi un dipinto deve essere costruito attraverso piccoli tocchi di colore puro che, ricomposti dalla retina dell’osservatore posto ad una certa distanza dall’opera, danno vita alla composizione. I pigmenti non vanno quindi mescolati sulla tavolozza in modo da preservarne la luminosità e vanno giustapposti secondo regole ben precise volte ad esaltarne l’intensità dei toni. Paul Signac nasce a Parigi l’11 Novembre 1863. Pochi anni dopo la famiglia si trasferisce nel quartiere di Montmartre dove si trovano numerosi atelier d’artisti. A sedici anni si lega agli ambienti letterari e frequenta il cabaret Le Chat noir. A partire dal 1880, in occasione di una mostra di Claude Monet, scopre la sua vocazione di pittore e gli scriverà con lo scopo di ottenere qualche consiglio. In seguito entra nel libero atelier di un pittore di Montmartre, Émile Bin. Frequenta esposizioni, gallerie e studia le opere degli Impressionisti, in particolare di Jean-Baptiste Guillaumin. Nel 1884 espone le sue opere al Salon des artistes indépendants che in questa occasione ospita le opere di circa 400 artisti rifiutati dal Salon officiel la cui Giuria conservatrice non accetta opere di creazione innovativa. In occasione di questa mostra Signac incontra Georges Seurat e con lui si interessa alle contemporanee ricerche scientifiche legate alla percezione e alla teoria del colore. Il 30 giugno 1884 fonda con Odilon Redon e Seurat la “Societé des artistes indépendants”. Nella primavera del 1886 vengono esposte a New York opere di Signac e Seurat. È di quest’anno la prima serie di tele “divisées” dipinte nei dintorni di Les Andelys. Signac lavora con Seurat e Camille Pissarro, convertito al metodo divisionista, con i quali crea il gruppo dei cosiddetti “impressionisti scientifici”. Nel 1892 lascia la Bretagna per Saint-Tropez, piccolo porto di pescatori. È un periodo importante questo perché segna una svolta nella sua opera. Scopre la tecnica dell’acquerello. Le sue opere sono sempre più colorate e le pennellate più larghe. Signac si distingue per il parallelismo che fa tra la musica e la pittura arrivando a chiamare le sue opere “La rentrée des chalutiers (Il rientro dei pescherecci)”… “Larghetto”, eccetera. Nel 1898 soggiorna a Londra per vedere le opere di Turner. Nel 1908 viaggia in Italia e soggiorna a Venezia. Nel 1911 Renoir gli consegna le insegne di “Cavaliere della Legion d’Onore”. Nel 1913 Signac lascia Saint-Tropez per Antibes dove vi rimane bloccato dalla guerra. È un periodo di crisi per il pittore perché vede crollare i suoi ideali pacifisti. Dipinge pochissimo fino al 1918. Nel 1915, è stato nominato Peintre de la Marine, ossia pittore ufficiale della Marina militare francese. Al termine della guerra riprende i suoi viaggi, ritornando spesso in Bretagna. Alla fine degli anni 1920, con l’aiuto del mecenate Gaston Lévy, intraprende il progetto di rappresentare in acquarelli tutti i porti della Francia, sul versante atlantico come quello mediterraneo. Viaggia in tutto il paese dal 1929 al ‘31 per portare a termine quest’avventura che costituisce un reportage straordinario ritraendo luoghi, la cui fisionomia originaria spesso sarebbe stata travolta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Muore a Parigi il 15 agosto 1935. Questo evento espositivo è posto sotto l’alto patronato di Sua Eccellenza, Signor René Roudaut, Ambasciatore di Francia in Svizzera, ed è stata organizzato in collaborazione con la Fondation de l’Hermitage di Losanna, istituzione con cui il Museo ha già avuto occasione di collaborare nel 2012 per la realizzazione della grande mostra tematica “Una finestra sul mondo”. Il relativo catalogo, edito da Skira, presenta immagini a colori delle opere esposte, testi critici della curatrice ed una prefazione da lei firmata insieme a Sylvie Wuhrmann, Direttrice della Fondazione sunnominata e di Marco Franciolli, Direttore del Museo d’arte della Svizzera italiana. La realizzazione ha avuto l’apporto fondamentale di Credit Suisse, non solo per l’aspetto finanziario ma di collaborazione attiva nei progetti. Numerose le attività didattiche ed educative in particolare per le scuole di ogni ordine e grado dall’infanzia alle superiori. Riferirsi al sito Internet www.edu.luganolac.ch
Museo d’arte della Svizzera italiana – LAC Lugano Arte e Cultura; Piazza Bernardino Luini 6, Lugano; Fino all’8 Gennaio 2017; orari: da martedì a domenica 10-18; giovedì 10-20; lunedì chiuso tranne 26 Dicembre 2016 e 2 Gennaio 2017; Tel. +41 (0)58 866 4230; Internet: www.masilugano.ch
Fabio Giuliani
Tags: arte, Lugano, mostra, Paul Signac
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