COLTIVAZIONE INDUSTRIALE DEI FUNGHI
Già da tempi remoti l’uomo ha scoperto che molte qualità di funghi potevano essere coltivate artificialmente. Oggi, con l’evoluzione conoscitiva e le tecniche moderne, parecchie specie fungine sono state immesse nel mercato con risultati estremamente eccellenti, sia dal punto di vista qualitativo che su quello squisitamente organolettico.
Le specie che normalmente reperiamo in bella mostra nei negozi e nei supermercati sono: l’Agaricus Bisporus, più comunemente conosciuto come “champignon” e che statisticamente va per la maggiore – Il Pleurotus Ostreatus, ben identificato come “gelone”- L’Agrocybe Aegerita (o cilindracea) che tutti conosciamo come l’apprezzato “pioppino”. Ma altre specie sono comunemente coltivate: Il Pleurotus Cornucopiae (corno dell’abbondanza), Il Pleurotus Eryngii (cardarello), Il Lentinus Edodes (shiitake, termine giapponese), La Flammulina Velutipes (agarico vellutato), La Volvaririella volvacea (fungo del muschio o della paglia), L’Auricolaria Auricula-judae (orecchio di Giuda) e La Stropharia Rugosoannulata , fungo coltivato soprattutto in Germania, Ungheria, Polonia e Russia sul quale ci riserviamo di dare giudizi positivi in quanto sembra abbia causato, in soggetti particolarmente sensibili, leggere intossicazioni. Vediamo alcune tecniche di coltivazione: L’Agaricus Bisporus nelle tre varietà esistenti (bianco, crema e marroncino) viene coltivato inoculando il micelio su di un substrato naturale ottenuto da letame equino e paglia di grano, oppure da un substrato sintetico contenuto in casse o sacchi di polietilene. La maturazione avviene in grotte naturali o artificiali dove vengono costantemente controllate la temperatura ed il tasso di umidità. Il Pleurotus Ostreatus viene coltivato usufruendo di dischi o porzioni di Pioppo, Carpino, Ciliegio, Faggio, Gelso, Noce, Quercia e Salice inoculati con micelio: Un’altra tecnica è l’inseminazione su substrato artificiale formato da stoppie di mais, paglia, segatura e crusca. La Volvariella Volvacea, coltivata soprattutto in Asia (Cina, Thailandia, Formosa) viene fatta fruttificare all’aperto, su letti di paglia di riso o su altri substrati come i sottoprodotti del cocco e delle banane. I più buoni?…… Ma quelli che crescono naturalmente nei boschi e nei prati, ovviamente! Parola d’esperto!
Di: Paolo Passalacqua
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