Brescia GIULIO TURCATO
GRAZIE GIULIO!
L’evento è un fatto concreto della Galleria per rendere omaggio a uno degli artisti culturalmente più poliedrici del secolo scorso, incontestabile fautore d’innovazione artistica nel suo modo unico di comunicare attraverso l’unione tra colore e materia.
Al di là delle tappe fondamentali della vita di questo grande artista, ciò che ha stabilito che Turcato lasciasse una traccia indelebile sulla strada dell’arte moderna e contemporanea è stato il suo individualismo, il nomadismo interiore che lo ha portato a stabilirne un’unicità di linguaggio dove vige imperante la sua forma-colore.
Impegnato da sempre socialpoliticamente, appassionato di scienze(dalla biologia, all’entomologia, all’astronomia), viaggiatore, ricercatore, personaggio fortemente ironico ed in continua evoluzione, Giulio Turcato respira gli eventi del suo tempo per trasportarli all’immortalità sulla tela, con l’unicità di un linguaggio nuovo dove saggiamente dosa mescolanza tra materiali inediti per la pittura(quasi ispirati ad una rievocazione dadaista)ed esplorazione nell’uso di nuovi soggetti.
Nel ’50 le creazioni derivano da esperienze vissute socialpoliticamente (serie dei “Comizi”, delle”Rovine” e delle “Libertà”)dove nello stile ricorda ancora il post cubismo e la tavolozza di Matisse.
Nel ’60 è lampante la sua esaltazione nel seguire le imprese spaziali (’57 Laika, bastardino russo, primo essere vivente lanciato nello spazio; nel’61 Yuri Gagarin primo essere umano in orbita, e nel ’69 Armstrong sbarca sulla luna…) che faranno dell’arte di Turcato strumento di sfogo nel sognare l’universo. Lui che farà della sua tela luogo di conquista interplanetaria, trasportando pezzi di altri pianeti all’interno della sua realtà usando strumenti inconsueti per la pittura e tuttavia efficacissimi per il suo scopo, come la gommapiuma e le sabbie, l’unione del catrame all’olio, le polveri d’argento. “Superfici lunari” , “reticoli” ed “arcipelaghi” nacquero così, dal suo sbirciare fuori dai finestrini durante i viaggi in aereo, da studi di astronomia, dai racconti e da immagini dei tg.
Turcato non si stancherà mai di elaborare nuova vita all’espressione attraverso la “forma-colore”, studio che lo accompagnerà nel lungo viaggio che dall’influenza di Balla lo guiderà all’astrattismo, attraversando con la sua polimatericità il colorismo. Gli effetti cangianti e fluorescenti lo porteranno sempre più in là, “oltre” ad ogni gruppo, al di là d’ogni stile, nel superamento anche dell’informale.
Con Giulio Turcato tutto diventa “pretesto”, occasione per inventare nuove forme e colori che possano ridefinire l’immaginario, la sua stessa vita è un’altalenante concentrazione/distrazione dove le passeggiate senza meta né appuntamenti lo trascinano a nuove fonti d’ispirazione.
Monica J. Giudici, Galleria PaciArte contemporanea
Via C.Cattaneo 20/b, 25121, Brescia, Telefax: 030-2906352, info@paciarte.com
www.paciarte.com
Di: Comunicato Stampa
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