La filosofia del riciclaggio dei metalli

| 3 novembre 2008
rottami metallo

Se è vero che siamo nell’era del consumismo, per cui si potrebbe parodiare l’epigrafico motto cartesiano con un ironico “Consumo ergo sum”, consumo perciò sono, è altrettanto vero che diventa obbligo morale gravare nel modo minore possibile sull’ambiente che ci circonda: pertanto, recuperare, riciclare e rinnovare diventano, per dirla alla Kant, imperativi categorici.

Questa è la filosofia adottata dalle imprese più sensibili ai temi dell’inquinamento ambientale e del recupero di risorse rinnovabili, tra cui Terraroli Metalli S.r.l., una società che da decenni si occupa del commercio e della trasformazione dei metalli, ritirando quelli di scarto, che derivano da attività industriali piuttosto che da demolizioni e da raccolte differenziate, per consentire di trasformare i rottami in nuove risorse. In un eterno ritorno dell’identico, per rubare una nota espressione a Nietzsche. Imprese come questa rendono così possibile riciclare nuovo materiale dai rifiuti e dagli scarti: i metalli vengono suddivisi in ferrosi e non ferrosi ed in seguito al recupero e alla loro trasformazione, potranno essere nuovamente utilizzati. Lattine, scatolette, componenti di elettrodomestici, ferri da stiro, pentole, biciclette vecchie e altri utensili, una volta depositati nei cassonetti o nel caso di attrezzature più voluminose, nelle isole ecologiche, potranno venir convertiti in nuovo metallo e iniziare una nuova vita nelle nostre case. Ovviamente dopo esser stati adeguatamente smontati e suddivisi nelle loro singole componenti. Anche Terraroli propone questo servizio di smaltimento dei rifiuti che, una volta raccolti nello stabilimento dell’azienda, vengono inviati alle imprese che si occuperanno della loro trasformazione. In questo modo i metalli non vengono abbandonati o lasciati arrugginire. Se si pensa ai disastri ecologici che potrebbero essere causati da grossi impianti non smaltiti, come ferrovie o cantieri navali, si capirà l’importanza di queste attività dove l’inquinamento e l’abuso di risorse energetiche vengono ridotti, attraverso un ciclo virtuoso di riciclaggio dei materiali. Un metallo particolarmente utile da riciclare è l’alluminio, una lega metallica recentissima dato che risale al 1886 la scoperta del processo di fusione con cui poterla ottenere. Riciclare l’alluminio consente di risparmiare ben il 95% dell’energia che servirebbe se si partisse dalla bauxite per ricavarlo. Una volta raccolto, l’alluminio viene inviato in appositi centri: attraverso delle calamite che attraggono i materiali ferrosi, è possibile separare l’alluminio dalle altre componenti metalliche che vengono trattate separatamente. L’alluminio così ottenuto, dopo essere stato lavato e pressato, viene fuso e quindi trasformato. Nel nostro Paese ogni anno vengono utilizzate 57 mila tonnellate di alluminio e 400 mila di acciaio: la riconversione di questi metalli dev’essere però incentivata, potenziando le strutture che se ne occupano. E permettendo così di prevenire lo spreco di materiali, di ridurre il consumo di materie prime, l’utilizzo di energia, e dunque l’emissione di gas responsabili dell’effetto serra che tanto influisce sui cambiamenti climatici e quindi sull’intero ecosistema.

Di: Elisa Zanola

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