VALEGGIO E SIVIGLIA: UN UNICO CUORE

La famiglia dell’avvocato 30, console onorario a Siviglia dal 1995 è proprietaria di Villa Sigurtà, oggi, dopo una recente ristrutturazione, aperta per l’organizzazione di eventi, banchetti e congressi. L’impegno per la promozione Italo – Spagnola e per il lago di Garda in particolare con i recenti accordi firmati con l’assessorato al Turismo della Provincia di Brescia. I ricordi, le emozioni e la passione per un incarico tanto importante quanto complesso.
Intervista al Console italiano nella città andalusa. A Villa Sigurtà il respiro della storia è proprio forte. E nel divenire dei suoi spazi anche una serie di scoperte. A cominciare dalla palladiana bellezza che ne arricchisce il profilo. Ora i battenti dell’edificio sono più aperti, per eventi, banchetti e congressi. La recente ristrutturazione realizzata dagli attuali proprietari, la famiglia del Console d’Italia a Siviglia José Carlos Ruiz-Berdejo Sigurtà, ha dunque permesso un utilizzo più dinamico dello splendido edificio che si erge all’incrocio magico di Valeggio sul Mincio con il suo parco giardino. La disponibilità colloquiale del Console fornisce elementi interessanti alla nostra curiosità. Prima fra tutte quella del perché si sceglie di entrare in diplomazia. “In realtà non ho intrapreso la carriera diplomatica, ma quella giuridica – risponde José Carlos Ruiz-Berdejo – dopo diversi anni di lavoro in Italia sono rientrato a Siviglia, la mia città natale ed una volta ottenuta la laurea in giurisprudenza, ho aperto uno studio legale nella capitale dell’Andalusia. Sono stato per un lungo periodo avvocato del Consolato d’Italia che era allora, negli anni dell’Esposizione Universale, di prima categoria, quasi un Consolato Generale, affidato ad un Console diplomatico di carriera. Si decise poi di sostituire quella sede con un Consolato Onorario che mi venne affidato nel 1995 e che da allora presiedo compatibilmente con la professione forense. La circoscrizione di competenza si estende alle quattro province dell’Andalusia Occidentale Cadice, Cordova, Huelva e Siviglia ed alle due della Regione Estremadura Caceres e Badajoz, coprendo una larga fascia della Spagna meridionale. Ho accettato l’incarico perché amo profondamente l’Italia e considero un onore servirla e rappresentarla nella mia città”. Scopriamo così che fare il Console è un’attività complessa e piuttosto faticosa “E’ un lavoro pesante – conferma l’avvocato – circa 3.000 residenti e mezzo milione di visite ogni anno al territorio della nostra circoscrizione, collegata all’Italia da voli diretti giornalieri con Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Pisa, Venezia e Roma. Oltre alle normali pratiche anagrafi che, dobbiamo assistere le vittime degli incidenti, occuparci dei documenti di viaggio di chi viene derubato, delle visite agli ospedali ed alle carceri, del rimpatrio salme, dell’assistenza alle navi della Marina Militare e Mercantile in visita ai porti di Cadice e Huelva sull’Atlantico ed a quello fluviale di Siviglia, con le relazioni istituzionali e le attività di promozione dell’Italia nelle aree turistica, culturale e commerciale. Fortunatamente conto su un ottimo staff di collaboratrici Spagnole laureate in Italiano e stagers Italiane che mi aiutano a far fronte alle molteplici situazioni da risolvere ogni giorno”. In primo piano dunque questo Italia – Spagna di consolidata affinità elettiva. “Non è difficile sviluppare i rapporti tra due popoli fratelli figli della comune madre patria Roma – aggiunge Ruiz-Berdejo – e non è solo modo di dire, a meno di dieci km da Siviglia, la Romana Hispalis, si trovano infatti le rovine della città di Italica, che vide nascere gli imperatori Adriano e Traiano. Penso così che in questo mondo globalizzato, dove ci si unisce per far fronte a problemi comuni e dove con l’Europa si cerca di creare un nuovo grande paese intensificando anche i rapporti con i territori del Mediterraneo, l’Italia e la Spagna unite possono trovare mille motivi di collaborazione a tutti i livelli. Questo spirito di fratellanza si riflette in ogni manifestazione, in ogni proposta, tanto a titolo individuale come locale, regionale o nazionale. Si può lavorare insieme nell’ambito dell’impresa come in quello della cultura, si possono creare sinergie nell’offerta turistica reciproca e proiettata a paesi terzi come quelli asiatici, dove la concorrenza può divenire confluenza d’interessi, dove le mete dell’Italia e della Spagna, se offerte congiuntamente, possono rendere più stimolante l’idea di un viaggio in Europa.” Due terre un unico cuore dunque pare di capire dai racconti del Console. “Nei ricordi della mia infanzia – spiega con passione José Carlos Ruiz-Berdejo – si mescolano i tamburi della Settimana Santa Sivigliana, le splendide immagini portate in processione ed i vivaci abiti flamenchi della Feria con le coreografi e della Carmen e dell’Aida all’Arena di Verona, il profumo andaluso di zagara e di gelsomino con quello dell’erba appena tagliata dei prati Valeggiani, le acque del fiume Guadalquivir che gli arabi definivano il re dei fiumi con quelle del Mincio, i ponti che uniscono Siviglia a Triana ed il Ponte Visconteo. Sono intense le emozioni che si provano quando il sole infuocato la sera rende dorate le acque della vallata del Guadalquivir e nella memoria si fondono con i così diversi, ma profondamente dolci tramonti sulla splendida valle del Mincio. I sentimenti raccontano ancora di infanzia ed adolescenza e persone care che mi hanno lasciato, ma che sento sempre vicine in Villa Sigurtà. Dalla famiglia ai lavoratori che tanto mi hanno insegnato con la grande signorilità nello svolgimento delle funzioni anche più umili. Quanto ho imparato dai contadini di Valeggio, certo molto di più che a scuola, ed a Siviglia nella casa della mia famiglia con il tipico doppio patio, Spagnolo davanti ed Arabo all’interno. Anche lì c’erano persone care che sento vicine. Ho appreso molto anche dai contadini dell’Andalusia. Una terra che patì nei secoli ingiustizie sociali e miseria, e che ora ha raggiunto un ottimo livello di vita e dove si fusero le tre culture. Quanta dignità, quanta forza morale in quei “campesinos” del meridione Spagnolo. Poveri ma ricchi di orgoglio e generosità”. Dalle emozioni torniamo all’incessante impegno diplomatico nelle relazioni italo spagnole. “Nella nostra sede consolare sono molteplici le attività tese a promuovere i rapporti con l’Italia e concretamente con il Lago di Garda – commenta il Console d’Italia a Siviglia – ho firmato recentemente un accordo con la Provincia di Siviglia, che mi propongo di estendere alle altre rimanenti della circoscrizione, per favorire reciprocamente il Turismo con le medesime istituzioni Italiane. Il primo sviluppo concreto è stato sottoscritto a Fitur Madrid e ratificato a Palazzo Broletto a Brescia tra l’Assessore per il Turismo della Provincia di Brescia Riccardo Minini e l’Assessore per il Turismo della Provincia di Siviglia Matilde Marín. Quindi il Lago di Garda e la sua sponda Bresciana sono coinvolte concretamente nel progetto. Le località di Isola della Scala e Cerea del Sistema Pianura della bassa Veronese, sono state inoltre presentate presso la nostra sede agli operatori turistici Sivigliani. E’ un primo passo al quale ha partecipato la Provincia di Verona e verrà seguito probabilmente dalla proposta di un accordo con Siviglia, analogo a quello firmato da Brescia, che presenterà la sponda Veronese del lago e, in fase successiva quella Trentina. Ritengo fondamentale che gli operatori possano contare su mete alternative da combinare con quelle tradizionali di Roma, Firenze e Venezia, per far conoscere al turista Spagnolo quelle autentiche perle che sono le cittadine del lago di Garda. Forse non sono del tutto imparziale nel favorire questi incontri come per esempio un gemellaggio culturale già in corso tra Sirmione e Carmona in Provincia di Siviglia (le Romane Sirmio e Carmo) perché amo molto il Lago di Garda, ma ciò non mi impedisce di promuovere a livello locale ogni angolo dal nord all’estremo sud del nostro meraviglioso Paese” Integrazione e promozione si fondono nel leitmotiv che ci porta a ragionare dell’Europa e del suo processo di evoluzione unitaria. A che punto siamo? “Come dicevo prima non sono diplomatico di carriera – risponde José Carlos Ruiz-Berdejo – i miei elementi di giudizio si limitano all’ambito territoriale affidato al Consolato Onorario che presiedo, ma credo che l’integrazione dell’Europa, non senza grandi difficoltà, sia in lento ma stabile progresso. Sono popoli molto diversi tra loro quelli che compongono l’Unione. Paesi scandinavi, mediterranei e nuovi fratelli dell’est usciti dall’incubo della dittatura. Ma poco a poco, passo a passo, come insegnano i nostri Alpini, si conquistano le mete più lontane ed anche l’Europa diverrà una realtà concreta. Perché gli uffici pubblici dei vari paesi possano sostituire completamente i consolati trasformandoli in centri culturali e turistici e limitandoli alle relazioni istituzionali credo che ci vorranno parecchi anni, ma sarà bello sentirsi cittadini di un solo grande paese sia pure conservando l’identità e l’orgoglio di appartenere ognuno alla propria Patria di origine. Mi auguro solo che tutti comprendano che in un universo globalizzato – conclude il José Carlos Ruiz-Berdejo – l’Unione sia divenuta una necessità e dovremo condividere come fratelli Europei non solo la spada e la moneta, ma anche il pane che diviene, se pensiamo all’aumento dei prezzi ed ai fantasmi della crisi economica, ogni volta più scarso. Un’Europa unita in modo concreto è un’esigenza per far sopravvivere ed avanzare, proiettandone la luce in tutto il mondo, il nostro vecchio amato continente che dovrà trovare una nuova gioventù nella comunione di sforzi, mete ed idee”.
Tags: José Carlos Ruiz-Berdejo Sigurtà, Siviglia, valeggio sul mincio, Villa Sigurtà
Commenti