IL CARPIONE

| 1 febbraio 2012
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Salvare il Carpione da una possibile estinzione. Questo è il buon proposito di Slow Food per il 2012.Ciò tramite un presidio che avrà inizio nel mese di giugno di quest’anno, si spera in occasione del Terra Madre Day di Lombardia, dedicato alle culture gastronomiche della regione, e avrà lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salvaguardia della specie e sulle “campagne di ripopolamento”. Ma cos’è Slow Food esattamente? Si tratta di un’organizzazione con lo scopo di valorizzazione i prodotti locali e nazionali, che, dal 2008, si è impegnata per la loro salvaguardia. Il presidio per il Carpione, che coinvolgerà anche le strutture trentine e venete, ne è un esempio. Questo perché il pregiato salmonide è un patrimonio di tutto il Lago di Garda, una specie endemica che, però, sta rischiando l’estinzione. Come ricorda Gianni Briarava, promotore del presidio, ristoratore di Salò e responsabile dell’organizzazione, “il nostro obiettivo è la salvaguardia del Carpione dall’estinzione perché è un patrimonio inestimabile per il territorio e un segno di salvaguardia sia delle acque sia del territorio stesso”; però, “questo presidio non è che un punto di partenza, spetterà poi agli enti responsabili farlo rispettare e concretizzare le proposte”. I progetti di ripopolamento, ad esempio, possono  aiutare moltissimo la salvaguardia della specie. All’Istituto Agrario di San Michele all’Adige in Trentino, infatti, si riusciti a far riprodurre il Carpione in cattività, cosa non facile proprio per la profondità a cui depone le uova questa specie (tra gli 80 ed i 300 metri). L’obiettivo è seguire la scia di quanto successo con il Coregone: per questa specie, oggi, non esistono più problemi poiché, ogni anno, vengono rilasciati nel lago 50 milioni di avannotti di lavarello, dai quali, dopo 4 anni, maturano circa 15 milioni di pesci pescabili. Non si aspira, certo, a questi numeri con il Carpione, ma sarebbe bello poter tornare a dimensioni di pesca soddisfacenti, che possano consentire di proporre nuovamente un pesce gardesano autoctono fra i grandi patrimoni gastronomici nazionali. Oggi, infatti, il Carpione sopravvive solo in pochi esemplari e degustarlo rimane una chimera.

Marcello Bertoldi

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