Venezia – BIENNALE DI ARTI VISIVE 2015
Quest’anno largo alle “Performance”
Dopo gli ingressi riservati alla stampa italiana ed internazionale e ai media televisivi di tutto il mondo, sabato 9 Maggio 2015 è stata ufficialmente inaugurata la 56° Esposizione Internazionale d’Arte; lo stesso giorno a Ca’ Giustinian – sede dell’Organizzazione generale – è stato consegnato il “Leone d’oro” alla carriera a El Anatsui e un “Leone d’oro” speciale per l’attività svolta a favore delle arti a Susanne Ghez, e i premi ufficiali assegnati dalla giuria internazionale composta da Naomi Beckwith (USA), Sabine Breitwieser (Austria), Mario Codognato (Italia), Ranjit Hoskote (India), Yongwoo Lee (Corea del Sud). L’edizione attuale è diretta da Okwui Enwezor (Calabar, 1963), critico d’arte nigeriano e statunitense, uno dei più importanti curatori d’arte contemporanea, consacrato con la direzione artistica nel 2002 di Documenta11 a Kassel (Germania) e dal 2011 è stato Direttore della Haus der Kunst di Monaco di Baviera. La Mostra “All the World’s Futures” (letteralmente “Tutti i futuri del mondo”) forma un unico percorso espositivo che si articola dal Padiglione Centrale (Giardini) all’Arsenale, includendo 136 artisti dei quali 89 presenti per la prima volta, provenienti da 53 paesi con 159 nuove produzioni realizzate per questa edizione e 5 Paesi in esordio assoluto: Grenada, Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico, Repubblica delle Seychelles; altri Stati partecipano quest’anno dopo una lunga assenza: Ecuador (1966, poi con l’IILA), Filippine (1964), Guatemala (1954, poi con l’IILA). Dopo l’esordio del 2013, anche quest’anno la Santa Sede partecipa con una mostra allestita nelle Sale d’Armi, in quegli spazi che la Biennale ha restaurato per essere destinati a padiglioni durevoli. “In Principio… la parola si fece carne” è il titolo scelto dal Card. Gianfranco Ravasi per il Padiglione curato da Micol Forti (Direttore della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani). Il Padiglione Italia in Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è curato quest’anno da Vincenzo Trione. Sono 44 gli Eventi Collaterali ufficiali ammessi dal curatore africano e promossi da enti e istituzioni internazionali, che hanno allestito le loro mostre e le loro iniziative in vari luoghi della città. Enwezor ha strutturato e spiegato il suo progetto, di cui riportiamo qui alcuni passaggi, a nostro parere più significativi. “Nel 1974 la Biennale di Venezia, a seguito di un’importante riforma dell’istituzione e di una revisione dello Statuto e delle proprie direttive, lanciò un progetto ambizioso senza precedenti, un piano quadriennale di eventi e attività. Una parte dei programmi del 1974 fu dedicata al Cile; la Biennale si espose quindi attivamente con un gesto di solidarietà verso quel paese nel periodo immediatamente seguente il violento colpo di stato con cui, nel 1973, il governo di Salvador Allende era stato rovesciato dal generale Augusto Pinochet. Gli eventi della Biennale Arte del 1974, che coinvolsero artisti di ambiti diversi – arti visive, cinema, musica, teatro, danza, performance – furono dislocati in tutta la città di Venezia. Questo capitolo significativo che ha modificato la storia della Biennale è oggi quasi dimenticato. Nell’inquietudine dell’attuale scenario internazionale, gli Eventi della Biennale del 1974 sono stati una fonte d’ispirazione per la Mostra di quest’anno. (…). In risposta a quell’episodio così significativo e alla ricca documentazione che aveva generato, la 56° Esposizione Internazionale d’Arte: ‘All the World’s Futures’ presenta ‘ARENA’, uno spazio attivo nel Padiglione Centrale dei Giardini dedicato a una continua programmazione interdisciplinare dal vivo. Il cardine di questo programma è l’imponente lettura dal vivo dei tre volumi di “Das Kapital” (“Il Capitale”) di Karl Marx. “Das Kapital” diventerà una sorta di Oratorio: per i sette mesi di apertura dell’Esposizione la lettura dal vivo sarà un appuntamento che si svolgerà senza soluzione di continuità. (…) Concepita dal premiato architetto ghanese-britannico David Adjaye, l’ARENA funge da luogo di raccolta della parola parlata, dell’arte del canto, dei recital, delle proiezioni di film, e diventa il foro delle pubbliche discussioni. Prendendo spunto dal rito sikh dell’Akhand Path (una recitazione ininterrotta del libro sacro per la quale si alternano più lettori nell’arco di diversi giorni), “Das Kapital” viene letto da attori come un testo drammaturgico, con la regia dell’artista e regista Isaac Julien, per tutta la durata della Biennale Arte. (…) “Le performance e le azioni dal vivo si svilupperanno nel Padiglione Centrale attraverso l’ARENA, all’interno della Biblioteca della Biennale, dove sarà consultabile “NOA” (Not Only Arabic) di Mounira Al Solh, una rivista periodica in edizione limitata fondata nel 2008, per una consultazione individuale da concordare su appuntamento. A collegare le due sedi principali della Mostra (Giardini e Arsenale) è Saâdane Afif con “The Laguna’s Tribute: A Corner Speaker in Venice”, performance che si sviluppa all’inizio di Via Garibaldi (lato Canal Grande), ed è allestito uno speaker corner locale che presenterà al pubblico letture e canzoni scritte da amici dell’artista. Anche l’Arsenale è il palcoscenico di diverse performance, a cominciare dal nuovo progetto di Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla, “In the Midst of Things”, che coinvolgerà un coro nell’interpretazione di un arrangiamento di “Die Schöpfung (La Creazione)” di Joseph Haydn. Le Corderie ospitano Theaster Gates con la sua nuova installazione multimediale “Martyr Construction”, opera che affronta la questione del ripetuto smantellamento e della scomparsa di numerose chiese appartenenti a quartieri con etnie afroamericane e ispaniche in tutti gli Stati Uniti. (…) Mentre il cardine di “All the World’s Futures” rimane un corpus assai ampio di nuove opere commissionate specificamente agli artisti per la 56° Biennale Arte. (…) l’Esposizione dedica particolare attenzione anche a una rassegna di prospettive storiche realizzate da artisti viventi e non. Queste rassegne, organizzate in forma di piccole antologie, spaziano da una serie di neon testuali – realizzata da Bruce Nauman tra il 1972 e l’inizio degli anni ’80 – a un atlante della filmografia di Harun Farocki che comprende complessivamente 87 film. La Biennale Arte presenta inoltre le opere di alcune figure magistrali, tra le quali ricordiamo il fotografo Walker Evans (con un set completo tratto dall’edizione originale di “Let Us Now Praise Famous Men”), il cineasta Sergej Ejzenstejn, lo scultore-compositore Terry Adkins, l’autore-regista Alexander Kluge, l’artista concettuale Teresa Burga, il performance artist Fabio Mauri, lo scultore Melvin Edwards, la pittrice Marlene Dumas, l’artista concettuale Adrian Piper e altri pittori come Tetsuya Ishida e Georg Baselitz. (…) Questa raccolta di pratiche artistiche provenienti da Africa, Asia, Australia, Europa, Nord e Sudamerica costituisce la ricerca di nuove connessioni nell’impegno con cui gli artisti indagano la condizione umana, o esplorano idee specifiche e aree di produzione all’interno della loro opera.” Paolo Baratta (Presidente della Biennale) ha sottolineato: “La Biennale, che compie 120 anni, torna a osservare il rapporto tra l’arte e lo sviluppo della realtà umana, sociale, politica, nell’incalzare delle forze e dei fenomeni esterni. Si vuole quindi indagare in che modo le tensioni del mondo esterno sollecitano le sensibilità, le energie vitali ed espressive degli artisti, i loro desideri, i moti dell’animo. La Biennale ha chiamato Okwui Enwezor anche per la sua particolare sensibilità a questi aspetti.” (…) “Curiger, Gioni, Enwezor, quasi una trilogia: tre capitoli di una ricerca della Biennale di Venezia sui riferimenti utili per formulare giudizi estetici sull’arte contemporanea, questione “critica” dopo la fine delle avanguardie e dell’arte “non arte””. Il progetto architettonico degli spazi di Mostra è firmato da David Adjaye e da Adjaye Associates. Il catalogo della Biennale Arte 2015 si compone di due volumi: il primo descrive la Mostra Internazionale attraverso un ampio saggio del curatore, con le biografie degli artisti invitati e le immagini delle loro opere. Il secondo volume è dedicato alle Partecipazioni Nazionali e agli Eventi Collaterali. Una guida breve della Mostra è lo strumento indispensabile per la visita. Tutti i volumi sono realizzati da Marsilio Editori. La Biennale Arte di Venezia 2015 ha come main sponsor Enel e l’importante appoggio di JTI (Japan Tobacco International), Artemide, Vela-Venezia Unica, Illycaffè e VEDE-Venice Excellence Design ed è realizzata anche con il sostegno di Swatch, partner della manifestazione.
Venezia – Giardini-Arsenale; fino al 22 Novembre 2015; orari: 10-18; lunedì chiuso; per informazioni Settore Arti Visive: Tel. 041 5218 849; E-Mail:infoartivisive@labiennale.org; sito Internet ufficiale: www.labiennale.org
Fabio Giuliani
Tags: Arti Visive, Biennale, Venezia
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