Tuttomuta: L’ALIMENTAZIONE

| 1 marzo 2008

    Come per altre situazioni anche tra alimentazione e apnea non è stato ancora definito un esatto rapporto dai ricercatori. I parametri di riferimento in questo articolo si basano sui dati raccolti dal comitato scientifico di Apnea Academy coordinato dal dott. Nicola Sponsiello, specialista in Scienza dell’Alimentazione, che svolge attività di ricerca presso l’Università di Padova nel campo della nutrizione dello sport. Tra le poche certezze c’è quella che l’apnea sia un esercizio che richiede molta energia quindi molto cibo, espresso in tutte le sue forme. Uno studio su alcuni atleti ha permesso di verificare il loro peggiore rendimento e inferiore durata di tre apnee sotto sforzo in condizioni di digiuno rispetto a 3 apnee identiche dopo una piccola assunzione di nutrienti energetici. La differenza è stata misurata con un valore di 11% di tempo medio in più e questo oltretutto significa anche maggior sicurezza. Il test è stato eseguito usando anche sostanze inerti, senza che gli apneisti sapessero se quello che assumevano era efficace o no. Sottolineiamo alcuni elementi base: l’organismo trae energia , come glucosio, da tutto quello che mangiamo, ma abbiamo bisogno di tutti i nutrienti, ovvero grassi, proteine, zuccheri, vitamine, sali, oligoelementi. L’energia è quindi qualunque cosa digeribile ma il suo destino sarà diverso a seconda di quali sono le necessità del momento. I tempi di digestione ed assorbimento sono diversi secondo l’alimento e secondo quello che stiamo facendo; Se è vero che lo zucchero da cucina è velocemente assorbito, non è vero che sia la miglior scelta da fare. Una miscela di zuccheri (glucidi) di diverse dimensioni diventa il compromesso migliore con elementi di diversa velocità di assorbimento Uscita in mare di un’intera giornata: Cena del giorno precedente con pietanza principale ad alto contenuto di proteine (carni, uova, pesce). Colazione del mattino circa un’ora e mezzo prima di entrare in acqua. Abbondante componente liquida come tè o tisane leggere o caffè allungato con molta acqua. Tenere conto che i succhi di frutta provocano “acidità”. Il latte pur essendo il migliore degli alimenti liquidi è anche quello a più laboriosa digestione. Sconsigliata la colazione “all’inglese” o “ alla tedesca” che per l’elevato contenuto di grassi necessita di una complessa e lunga digestione. Durante l’uscita in mare bisognerà bere di tanto in tanto un po’ di acqua. Importante ricordare che a causa della pressione alcuni organi preposti al controllo dell’organismo secernono un ormone che stimola la diuresi. Dunque l’impoverimento di sali minerali e la continua minzione deve essere equilibrata bevendo un sorso di acqua minerale come già descritto sopra. Se staremo molte ore in acqua qualche biscotto o poco pane sarà d’aiuto, da mangiare però in due tre occasioni separate. Al ritorno a terra, considerato che siamo in carenza di acqua e sali, frutta e acqua sono ottimi reintegratori così come qualche bibita che essendo zuccherate, vanno benissimo. Uscita in mare pomeridiana: Colazione del mattino: è comunque il modo giusto per cominciare (vedi sopra). Almeno due ore prima di immergersi mangiare un piccolo panino, o una mezza porzione di pasta o delle patate bollite o frutta che ci garantiranno le energie sino a sera. Sempre valido il consiglio di bere acqua e di introdurre piccole dosi di carboidrati (come cereali)    

Di: Nicola Valenzin

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