Turismo sostenibile 5.0 secondo Bonotto
Il rilancio del territorio gardesano attraverso la visione programmatica di Emanuele A. Bonotto, Presidente di Visit Desenzano e consigliere di Federalberghi Lombardia.
Decoro della città, Tutela del patrimonio pubblico, Servizi e Controllo.
Questi sono i quattro pilastri, le quattro parole chiave espressione del lavoro che Bonotto vuole portare avanti durante il suo mandato, in collaborazione con i soci del Consorzio che presiede. Lo abbiamo incontrato durante un tour esperienziale all’Officina delle erbe del Garda: l’oasi di Dipende nella nostra terra.
Cosa l’ha portata da noi, Presidente?
«Mi trovo qui con la mia famiglia per approfondire la conoscenza del territorio in cui ho scelto di vivere e che voglio promuovere. Voglio raccontare ai miei clienti quali esperienze vivere fuori dal mio hotel, affinché possano tornare a casa con qualcosa di indimenticabile. Esperienza significa ricordo, memoria: il vero valore aggiunto».
Atteggiamento encomiabile da parte di un Desenzanese di adozione. La sua esperienza nel settore è una storia lunga, che parte da Bassano del Grappa e gira letteralmente il mondo portandolo ad una visione di sempre più ampio respiro. Come vede la figura dell’albergatore, in questo contesto di rinnovamento?
«Il ruolo degli albergatori è estremamente rilevante. Noi siamo i veri ambasciatori del territorio, promuovendo non solo le nostre strutture, ma tutte le attività e le alternative che si possono sperimentare nel nostro meraviglioso angolo di cielo caduto in terra: Turismo rurale, sportivo, culturale, artistico, enogastronomico, termale, sportivo, turismo lento. Tour esperienziali che diventano trasformativi, cioè che lasciano una traccia nelle persone e che può trasformare la loro vita famigliare, sociale, lavorativa. La memoria e i ricordi sono il vero valore aggiunto di una bella vacanza e Desenzano – ma più in generale il Lago di Garda e l’intera Lombardia dove ci sono davvero tantissime possibilità. La sfida è sostenerle e valorizzarle, se vogliamo che diventino la vera ricchezza del nostro paese e della nostra comunità: Turismo ben sviluppato è uguale a Cittadini e Visitatori felici» Il raggiungimento di questo obiettivo di Qualità però è possibile solo se orientato, come mai prima d’ora, verso quello che Bonotto definisce «un’attenta politica turistica, studiata, organizzata, pragmatica e con una visione di medio-lungo periodo e alla ricerca della qualità vera. Non è più tempo di improvvisare. Qualità che non vuol dire solo cinque stelle, ma che ricomprende ogni tipologia di offerta: lo star bene»
Siamo sicuri di poter scommettere ancora sul turismo, come facevamo negli anni Novanta? Non sarebbe meglio puntare sull’artigianato locale, sull’industria?
«Il turismo non deve essere sottovalutato o ritenuto la Cenerentola dell’economia, perché di fatto è il traino di tutta l’economia e se funziona, non solo quello vacanziero ma anche il lato corporate, ne beneficiano anche tutti gli altri settori: il commercio, l’artigianato, l’agricoltura, la stessa industria. Il turismo è il primo anello della catena produttiva. Il Turismo è benessere per i cittadini e per i visitatori.»
Lei ritiene di fondamentale importanza in questo senso il decoro della città e di conseguenza dei beni pubblici. Cosa ci vuol dire riguardo a questo “primo pilastro”?
«Questo tema non riguarda esclusiva-mente l’aspetto estetico, ma comprende anche e soprattutto quello funzionale: curare il verde, i monumenti, le strade, la cartellonistica, i muri o lampioni solo per citare alcuni esempi. Il decoro urbano è il concetto che dovrebbe esprimere la bellezza. Non solo rende più gradevole il soggiorno per il turista, ma migliora la qualità della vita, anche dei residenti. Il decoro non può prescindere da un’attività di tutela della “cosa pubblica”, per cui è necessario che ci sia coralità e collaborazione anche con le Istituzioni locali.»
Leggiamo sui quotidiani che il turismo sul Lago di Garda ha vissuto un grande rilancio nella fase post pandemia, è pur vero che la strada da percorrere è ancora lunga se vogliamo che diventi davvero sostenibile. In che modo è possibile minimizzare l’impatto ambientale e massimizzare i benefici sociali ed economici della comunità locale?
«È possibile solo adottando un modello di business etico condiviso, che riporti il turismo sul primo gradino della scala produttiva.» Io penso che si debba ricercare l’equilibrio fra tutti i 3 attori coinvolti nel processo: 1. chi gestisce il turismo – agenzie, TO, Albergatori 2. i viaggiatori e 3. la comunità ospitante: nessuno deve prevalere. È un obiettivo ambizioso, ed è la nuova sfida di Emanuele Bonotto.
Quanto detto si può sintetizzare in quello che forse è il pilastro più importante per il presidente: i servizi. Ma cosa intende esattamente?
«I servizi sono il vero lusso del presente ma soprattutto del futuro. Una località si potrà distinguere solo per i servizi che offre. Parliamo di trasporti, pulizia, sicurezza e infrastrutture, che possano consentire una maggiore accessibilità e fruibilità. Ancora, non solo per i turisti, ma anche e soprattutto per i residenti. Desenzano in questo senso si trova in una posizione strategica e servita in modo molto efficiente dalla rete stradale, autostradale, ferroviaria e dai vicini aeroporti di Verona, Bergamo o Milano. Questo permette di offrire una risposta puntuale anche alla nuova richiesta di “Turismo di prossimità”, quello che si sviluppa nel raggio di 200/300 chilometri, per 365 giorni l’anno, perché rende la nostra città facilmente raggiungibile »
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