Suzzara (Mantova): GALLERIA E “PREMIO SUZZARA” – Omaggio a Dino Villani

| 10 ottobre 2016
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Geniale intuizione tra storia trascorsa e presente-futuro

Dino Villani, definito il padre della pubblicità, creatore del concorso di bellezza femminile “5000 lire per un sorriso”, (poi diventato “Miss Italia”), la “colomba Motta”, i “Piatti del Buon Ricordo”, uno dei fondatori dell’Accademia Italiana della Cucina, grande appassionato d’arte e lui stesso artista, prima di andare a vivere a Milano ha vissuto numerosi anni a Suzzara, località del Basso Mantovano, in prossimità del Po. E proprio qui nel 1948 ebbe una grande idea, supportato dal grande scrittore e regista cinematografico Cesare Zavattini e con il sostegno appassionato del Sindaco d’allora, Tebe Mignoni: il “Premio Suzzara”; questa iniziativa si distinse fin dall’inizio come “Premio d’Arte”, di stampo differente dalle analoghe iniziative del tempo per due ragioni: la composizione della giuria, che doveva valutare e premiare le opere d’arte presentate, e il carattere dei premi. La Giuria, da regolamento, non doveva essere composta soltanto da esperti come galleristi, storici e critici d’arte, giornalisti, ma anche da un operaio, un impiegato e un contadino. I premi erano “messi a disposizione dai contadini e dagli operai di Suzzara”, e da tutte le forze produttive del territorio: potevano essere una forma di formaggio grana, un vitello, un puledro, una cucina economica, fusti di vino, un maialetto, sacchi di farina, burro, salami, polli, uova “e altri che venissero offerti”. Fu un’idea spettacolare per quei tempi che si calava perfettamente in una realtà agricolo-industriale come quella suzzarese, carica di una forte valenza simbolica in quanto equiparava il valore dei prodotti del lavoro artistico, con quello dei prodotti del lavoro contadino e operaio. Villani condensò tutto questo nello slogan “Un vitello per un quadro, non abbassa il quadro: innalza il vitello”. Le opere premiate rimanevano di proprietà del Comune, che le conservava nella prospettiva di una Galleria che doveva essere intitolata al lavoro visto che il tema fin dalla prima esposizione era “Lavoro e lavoratori nell’arte”. Nel 1975 nasce la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, (dal 1976 si interrompe il Premio giunto alla sua ventottesima edizione), che intraprende un percorso in parte estraneo alla tradizione del realismo: si presentano grandi artisti contemporanei come Mauro Staccioli, Nicola Carrino, Giosetta Fioroni, Concetto Pozzati, Gianfranco Pardi, Gianni Colombo ecc. Nel 1989 riparte il Premio Suzzara. Nel frattempo il dibattito vivo intorno al rinnovamento della tradizione in rapporto ai linguaggi della contemporaneità coniuga la formula antica per Suzzara di Arte-Lavoro-Impresa attraverso studi e mostre sulla macchina agricola, sul design ecc., e favorisce la nascita, nel 2002, del Museo Galleria del Premio Suzzara che offre al pubblico un patrimonio di oltre ottocento opere acquisite nel corso di una storia iniziata nell’immediato dopoguerra. Con la nascita del Museo, dal 2003 si rafforzano le attività di didattica dell’arte volte a rendere familiari i linguaggi dell’arte contemporanea ad ogni tipo di utenza e pubblico, si fa ricerca d’archivio per realizzare mostre tematiche, si intessono relazioni con altre realtà legate all’arte contemporanea. Inizia un intenso servizio di prestito delle opere della collezione a numerosi musei italiani . La 49° edizione del Premio, intitolata “NoPlace.Space.”, nell’ambito di una tradizione che parte dal lontano 1948, anno di fondazione del Premio, l’edizione 2016 si è svolta in unica giornata. Un esperimento sociale, una mostra/incontro che richiama il carattere sperimentale che ha contraddistinto tanti momenti importanti della storia del Premio. La struttura organizzativa dell’evento di quest’anno è stata ideata sulla metafora del rizoma: non esiste una singola curatela che segue un’unica direzione lineare, ma più punti d’origine che avviano connessioni in qualsiasi direzione. L’ idea di Umberto Cavenago, sviluppata con Ermanno Cristini, è stata realizzata in due precedenti eventi: il primo in uno spazio riutilizzato della ex Pirelli di Monza nel 2015 e il secondo nel 2016, con il coinvolgimento del castello di Fombio in provincia di Lodi, dove sono confluiti circa 450 artisti. Il meccanismo. Il rizoma è organizzato in quattro livelli: l’autore che crea l’origine ha facoltà di invitare un massimo di quattro autori. Questi costituiscono un secondo livello del rizoma e possono a loro volta invitare fino a tre autori (terzo livello). Gli autori del terzo livello del rizoma possono infine coinvolgere fino a due autori ciascuno (quarto livello), chiudendo così la linea generativa. L’attivazione del rizoma segue una rigida regola che consente di rendere trasparente e leggibile la dinamica delle presenze all’evento. Ogni autore che origina presenze si assume la responsabilità del livello successivo e non influenza in alcun modo le scelte degli autori da lui invitati. No giurie, no esperti, no gallerie. Il tema proposto quest’anno è stato “La città di Suzzara e il suo storico Premio”. Proprio alla città di Suzzara sono stati donati oltre 200 dipinti da quest’anno acquisiti dalla Fondazione Scuola di Arte e Mestieri “F. Bertazzoni”. “Arte in Arti e Mestieri” è una Rassegna nata a Suzzara nel 2001 su iniziativa della Fondazione Scuola di Arti e Mestieri “F. Bertazzoni”. Da allora, l’evento viene realizzato ogni anno presso la sede della Fondazione, ed è cresciuto negli anni in notorietà, numero di adesioni e livello qualitativo. La formula adottata è semplice e vincente: selezionare opere di qualità, indipendentemente dalla forma di espressione utilizzata, e promuovere il lavoro dei giovani artisti. Infatti, anche se possono aderire artisti di ogni età, i premi vengono assegnati a 2 artisti sotto i 40 anni e a 2 allievi (studenti di istituti, licei o accademie d’arte), sotto i 25 anni. Lo spirito della rassegna è appunto quello di dare a giovani artisti un’opportunità di farsi conoscere, attraverso un momento espositivo importante, che possa avvicinare gli appassionati d’arte di ogni genere. A questi giovani si affiancano poi artisti più maturi e affermati, che contribuiscono al confronto e all’arricchimento della manifestazione. Inoltre dal 2011 viene proposto un riconoscimento alla carriera per un artista contemporaneo vivente. Si sono succeduti Azeglio Bertoni (2011), Renzo Dall’Asta (2012), Vasco Montecchi (2013), Paolo Collini (2014), Giovanni Fontana (2015). Tra le molte opere in concorso, una Commissione Giudicatrice ne sceglie due da premiare per la categoria “Artisti”: il premio consiste in una mostra congiunta gratuita della durata di tre settimane che viene realizzata nell’arco dell’anno successivo. Gli altri due premiati sono scelti nella sezione “Allievi”, e vincono una borsa di studio ciascuno. Le quattro opere vincitrici entrano a far parte del patrimonio della Fondazione Scuola di Arti e Mestieri. Questa iniziativa è cresciuta nel tempo anche grazie alle molte collaborazioni, come quella con l’Associazione Amici del Premio Suzzara e quella più recente con NebbiaGialla, oltre che grazie al supporto di numerosi sponsor, che hanno sostenuto e continuano a sostenere la manifestazione, contribuendo così alla diffusione della cultura sul territorio. L’edizione 2016, tenutasi fino al 2 Ottobre 2016 presso la sede della Scuola, ha confermato le novità introdotte nell’edizione precedente, tra cui il Premio speciale NebbiaGialla e il Premio assegnato dal pubblico attraverso Facebook. Inoltre, a fianco delle opere in concorso, si sono potute ammirare oli e incisioni dell’artista Dino Villani, di cui la Scuola possiede la più imponente collezione con circa 380 opere. Il curatore della mostra da alcuni anni è il professor Mauro Carrera.

Per maggiori informazioni: Galleria del Premio Suzzara, Via Don Bosco 2/a, Suzzara (MN), Tel. 0376 513513

Fabio Giuliani

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