Riapre al Museo Diocesano di Mantova la mostra UGO CELADA DA VIRGILIO 1895-1995 L’INCANTO DEL DISEGNO, LA MAGIA DELLA PITTURA

| 8 luglio 2016
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La rassegna dedicata a Ugo Celada di Virgilio (Borgo Virgilio di Mantova, 1895 – Varese 1995)  –  si apre ora – dopo la felice parentesi del MAM di Gazoldo degli Ippoliti – al Museo diocesano di Mantova.
La sala delle colonne accoglie il fil rouge di un approfondimento atteso e auspicato sull’artista. Così ora, accanto alla bellezza delle collezioni sacre, venti disegni inediti e trenta dipinti stupefacenti suggeriscono altre considerazioni e inedite letture critiche.
E una buona motivazione per riproporre a Mantova, questa piccola antologica deriva anche dalla parallela pubblicazione di uno snello volume, edito proprio in occasione della mostra (casa editrice il Rio di Mantova), in cui si documenta la cospicua serie di opere: alcune già conosciute e messe a disposizione da collezionisti del pittore, molte altre invece, come i disegni, assolutamente non ancora note.
Originali ed efficaci risultano anche gli approfondimenti proposti nel saggio critico da Gianfranco Ferlisi, che ripercorre in un’ottica più aggiornata le vicende umane dell’artista, dall’alunnato con Giuseppe Marusi (1862-1945), a Mantova, sino all’apostolato con Cesare Tallone (1853 – 1919) a Brera, quando Celada sviluppò la sua precoce propensione per il realismo.
La mostra si snoda lungo le suggestioni che accompagnano la sua prima partecipazione, nel 1920, alla Biennale di Venezia e poi alla XIV edizione della stessa manifestazione, nel 1926, che lo impone definitivamente all’attenzione della critica. Le opere esposte realizzano così un percorso di progressiva bellezza, articolato nell’incanto dei disegni e nel magico realismo della pittura: emergerà, con estrema chiarezza, la statura di uno sperimentatore sempre insoddisfatto, che, nel corso della sua lunga vita, sviluppò la ricerca in molte direzioni, dal post divisionismo al realismo novecentista e poi magico, fino alla pittura oggettivista, sulla scia dei cosiddetti pittori Moderni della Realtà.
Emergerà, in tutte le opere scelte, l’interesse per il dato costruttivo e formale delle figure, inserite sempre in un’ambientazione straniante, in cui una sorta di messa in scena teatrale dichiara l’abilità della finzione pittorica. È quanto attestano nudi studiatissimi o, spesso, più quotidiani ritratti di personaggi, immersi in scenari immobili e incantati, e ancora nature morte dai maliziosi ed ingannevoli giochi pittorici, trompe-l’oeil illusionistici e animati dalla grazia di trovate prospettiche, di ombre inedite e di luci taglienti e gelide.
E alla fine apparirà in tutta la sua completezza l’artista segreto, il poeta dell’artificio pittorico, la cui opera assunse, nella prima metà del Novecento, una dimensione assolutamente sovralocale, un artista troppo spesso, negli anni più recenti, sottovalutato o addirittura dimenticato, un Celada da conoscere finalmente a fondo, da riscoprire e da ammirare in tutto il suo geniale virtuosismo.

Il Museo diocesano Francesco Gonzaga è a Mantova, in Piazza Virgiliana n. 55. Orari di apertura: dal Mercoledì alla Domenica, 9.30 – 12.00; 15.00 – 17.30. Lunedì e Martedì, aperto solo a gruppi prenotati. Telefono: 0376 320602 – 0376 319511 – Fax: 0376320602;  mail: info@museofrancescogonzaga.it; Sito: www.museodiocesanomantova.it/

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