POZZOLENGO BS: UN EDEN A POZZOLENGO

| 1 settembre 2007

Alla scoperta delle Colline Moreniche: da Milano a Pozzolengo per creare un parco fantastico con migliaia di essenze vegetali e di animali acquatici.

Un’alta cortina di platani, al limitare del campo di stoppie di granturco, dove scorre l’acqua fresca del fosso Redone, nasconde completamente il ‘Molinello’. Lo scopri proprio all’ultimo metro, dopo aver deviato dalla strada che da Pozzolengo corre sinuosa verso Solferino. Tanto da passare del tutto inosservato agli automobilisti che percorrono la provinciale quasi fosse merito del tocco di una fata che ha reso invisibile la tenuta, celata nel bel mezzo di un bosco magico abitato da uccelli incantati. Volatili colorati di azzurro chiaro e verde iridiscente, blu, rosso, bianco abbacinante, popolano infatti questo angolo di paradiso. L’ha scoperto, rivitalizzato e popolato un industriale milanese. Che è passato dalla fretta della metropoli e dei suoi servizi di consegna rapida alla quiete delle colline moreniche. Dopo una vita spesa nel lavoro cercava un rifugio Roberto Pacchioni. L’ha trovato nella campagna morbida e ammaliatrice del Garda. Tutto merito del regista Franco Piavoli, cantore fatato di questo entroterra gardesano.“Proiettavano a Milano ‘Voci nel tempo’. Nei titoli di coda ho letto che si ringraziava la popolazione di Castellaro Lagusello. Una settimana dopo- racconta Roberto Pacchioni, ero già qui. La tenuta era in vendita da 2 anni, ma non aveva trovato acquirenti. Ed eccomi qua. “Il Molinello era nel ‘900 un vecchio molino ad acqua. L’edificio è stato restaurato; il vasto terreno trasformato in un gigantesco giardino , in un ‘Eden’ con l’impianto di ben 9000 piante, fra arbusti, cespugli, fiori, ben 700 rose ma anche essenze rare e piante tropicali portate direttamente dal Brasile e da altre zone del mondo. Il padrone di casa ha poi popolato i vasti spazi verdi con 200 e più esemplari di volatili che costituiscono un’attrazione per scolaresche e persone interessate ad una visita.
La prima voliera, ampia 3.400 metri, ha al centro un bel laghetto popolato da anatre, oche, cigni, spatole e gobbi europei, pesciaiole . Navigano tranquilli sull’acqua o se ne stanno spaparanzati sulla riva, si rincorrono sull’erba del prato, fra alberi e cespugli acquatici. La nursery delle anatre è per ora vuota. La visione d’insieme è davvero bella con tutti i colori della natura in mostra. E lo spettacolo si rinnova nell’altra voliera da 5.300 metri dove troviamo altri esemplari: l’oca dal collo rosso di origini siberiane, la Lombardella minore, splendidi esemplari di cigni neri originari dell’Australia, cigni dal collo nero e cigni bianchi. C’è anche una gru coronata con la coda bruna, il caratteristico ciuffo dorato sulla testa nera, macchie gialle sulle guance e caruncole rosso vivo su testa e sottogola. Si muove con circospezione alla vista dell’uomo e punta la rete della voliera, guardando oltre, verso l’orizzonte della campagna.

Di: Ennio Moruzzi

Commenti

Salvato in: ATTUALITA'
×