PERLE GARDESANE: intervista a Giovanna Prandini

L’impegno imprenditoriale ed istituzionale di Giovanna Prandini nel sostegno attivo delle innumerevoli eccellenze di un territorio esclusivo.

Catena operativa di lavoro, impresa, professionalità che vira con successo all’interno dell’impegno civile, istituzionale e di categoria. Affrancando e sostenendo un modo di agire e programmare sinteticamente rivolto alla promozione unitaria delle variegate realtà d’impresa del territorio, valorizzandone unitariamente le formidabili singole eccellenze. Ritratto esperienziale di Giovanna Prandini. Presidente della Strada dei Vini e dei Sapori del Garda e membro della giunta esecutiva di Camera di Commercio di Brescia – in quest’ambito nominata tra l’altro Presidente della collegata Azienda Speciale Probrixia per l’internazionalizzazione delle aziende bresciane – nonché delegata regionale per l’Associazione Nazionale “Le Donne del Vino”. Coordinato catalogo di disponibilità rappresentative, a favore delle dinamiche di sviluppo e crescita collettiva. Con curriculum partito dall’impianto strutturale concreto di antesignana e giovane imprenditrice di successo a capo, insieme al fratello Ettore, Presidente di Coldiretti Brescia, dell’Azienda Agricola La Perla del Garda, organizzata secondo le più moderne tecniche di vinificazione doc e di allevamento per la produzione di latte. “A livello professionale provengo dal settore finanziario assicurativo – racconta Giovanna Prandini, una laurea in Economia con il massimo dei voti all’Università Bocconi di Milano con successivi importanti incarichi sia didattici che manageriali ed oggi anche orgogliosamente mamma di un bimbo di otto anni – in famiglia però il legame con l’agricoltura è da sempre molto forte. Cominciare ad occuparmi di vino e produzioni agricole è stato, alla fine, quasi automatico. Con mio fratello Ettore, perlopiù intorno ai trent’anni, ci siamo detti “o adesso o mai più” e abbiamo iniziato ad investire”. Un progetto partito con l’input giovanile in epoca magari meno attraente generazionalmente, ma oggi premiante perché il coro di voci con la voglia di lavorare la terra che oggi risulta molto in voga. “Il nostro impegno è stato premiato – conferma la dottoressa Prandini – dalle circa 60/mila bottiglie di vino prodotte nel 2006, siamo passati alle attuali 120/mila. L’idea è quella di arrivare alle 200/mila. Stiamo operando in questa direzione e le prospettive sono buone. Con noi lavorano una decina di dipendenti suddivisi tra cantina, stalla e i 30 ettari di campagna. Naturalmente con la vendemmia che è appena iniziata il numero aumenta. Credo comunque che le possibilità di incremento di occupazione nel comparto agricolo, se ben supportate e stimolate, possano avere un buono sviluppo futuro”. E qui entra in gioco il valore istituzionale e rappresentativo che Giovanna Prandini interpreta con appassionata intensità propositiva. “All’interno degli incarichi che ricopro – sottolinea infatti la dinamica imprenditrice gardesana – mi piace insistere sull’importanza di promuovere unitariamente l’immagine delle eccellenze del nostro territorio. In questi anni sono stati ottenuti molti risultati interessanti in questo senso. Il lavoro di promozione, le missioni all’estero dedicate, l’intrattenimento di relazioni internazionali, le proposte ad ampio raggio di formazione professionale ed oggi i nostri interventi mirati e di collegamento con Expo 2015, hanno costituito il tessuto connettivo funzionale al mio pianificato impegno istituzionale. Tutte iniziative nelle quali continuerò a credere stimolandone contenuti e operatività”. Perché la posta in gioco è essenziale per crescita e sviluppo coerente e dinamico dell’esclusivo ambiente Garda. “Valorizzare costantemente e unitariamente le nostre eccellenze ambientali esclusive – aggiunge in conclusione Giovanna Prandini – sta alla base di ogni continuità programmatica riferita allo sviluppo del territorio in tutte le sue diramazioni economico, sociali e produttive”.

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