NOTIZIE DAL LIDO
Spenti i riflettori sul 58.mo Festival Cinematografico di Venezia, è giunto il momento di tirare le somme delle manifestazione.
I premiati. Il Leone d’Oro è andato a Monsoon wedding di Mira Nair. Il film segna il ritorno della regista indiana in patria, dopo i successi di pellicole come Salaam Bombay e Mississipi Masala. È un’opera musicale e multicolore in stile Bollywood (così viene chiamato il mercato indiano tra i più ricchi al mondo) che con grazia e ironia parla di un matrimonio a Nuova Delhi che si trasforma in un circo. Le coppe volpi per i migliori interpreti sono andate al duo protagonista del film italiano Luce dei miei occhi, Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli. Il primo reduce dalla straordinaria interpretazione de I cento passi, si avvia a diventare un personaggio della nostra cinematografia; la seconda, emozionatissima alla premiazione, un nuovo volto. Hanno battuto fior di attori, lasciando il sospetto che i premi fossero più all’Italia, altrimenti assente, che al valore dei due interpreti. Premi minori a Canicola, film austriaco diretto da Seidl, e al solito iraniano Il voto è segreto di Payami. Nel secondo concorso, cinema del presente, ha vinto il Leone dell’anno il francese Emploi du temps di Laurent Cantet, già famoso per Risorse umane.
Gli sconfitti. Nicole Kidman è stata probabilmente privata di un premio meritato. Alla diva americana non va tanto bene negli ultimi tempi…. Il cinema italiano riesce sempre a disseminare dubbi tra i critici. Il problema è che la domanda che si pongono quasi tutti è: “perché riescono a scegliere i peggiori in circolazione?” Esclusi da ogni riconoscimento Paskaljevic, Pintilie e Loach.
Le novità. Il cinema sloveno rilanciato da Jan Cvitkovic, premio opera prima con Pane e latte. Sorvoliamo sull’abbigliamento della serata finale, ma ha un tocco provocatorio e forte. Canicola di Urlich Seidl ha conquistato tutti, per il suo tono documentaristico che non concede nulla al lirismo, ma trafigge gli animi. I due giovani protagonisti di Y tu mama tambien che hanno conquistato il premio Mastroianni per gli attori emergenti.
Il superfluo. Il secondo concorso che aumenta la confusione e non ha una ragione di essere.
I miglioramenti. La sala stampa, piena solo quando ci sono le star, molto più grande e il numero di posti alle proiezioni per gli addetti ai lavori.
Le star. Nicole Kidman, Mira Sorvino, Denzel Washington, Johnny Depp, Charlize Theron, Helen Hunt, Ethan Hawke, Uma Thurman….. la lista potrebbe continuare, ma continua a non annoverare alcun nome italiano. A quando una nuova stella?
Le icone. Manoel de Oliveira ha 92 anni e continua a sfornare film con un ritmo maggiore di Woody Allen, incredibile. Jeanne Moreau icona e interprete di un’altra icona, la Marguerite Duras del film Cet amour là. Steven Spielberg icona e portavoce di un’icona che non c’è più, Kubrick, con A.I. Artificial intelligence, film pensato e sviluppato dal grande regista scomparso. Eric Rohmer che mantiene nel suo stile nitido e coerente un’idea del cinema in un mondo che non ama le grandi idee.
Di: Giovanni Scolari
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