Monza: AMORE E PSICHE – La favola dell’Anima

| 2 aprile 2014
Amore e Psiche - 1

Mito ed arte si incontrano

“L’amore / è il più bel fiore / della giovinezza / e lo coglie ancor di più / chi di vaghezza è adorno / e di bellezza. / Psiche era infin talmente bella / che Venere ne avea gran gelosia / e pregò Amore‚ il primo tra gli dei‚ / di maltrattarla‚ compiendo la magia: / legarla ad uomo indegno di sua beltade / e della sua grande nobiltà. / Ma Eros‚ dio d’amore e di saggezza‚ / solo a guardarla se ne innamorò / ed in palazzo‚ per lui‚ la riservò.”

Quello sopra citato è un passaggio tratto da uno dei segmenti più noti all’interno delle ‘Matamorfosi’ di Apuleio (125-170 circa), scrittore, filosofo, retore, mago e alchimista romano di scuola platonica, nato a Madaura (l’attuale Malaurusch in Algeria), a quei tempi territorio dell’Impero Romano. In breve la vicenda dei due personaggi dalla mitologia greca: Psiche, mortale dalla bellezza eguale a Venere, diventa sposa di Amore-Cupido senza tuttavia sapere chi sia il marito, che le si presenta solo nell’oscurità della notte. Scoperta su istigazione delle invidiose sorelle la sua identità, è costretta, prima di potere ricongiungersi al suo divino consorte, a effettuare una serie di prove, al termine delle quali otterrà l’immortalità. Altre versioni, differenti da quella di Apuleio, narrano invece la morte della ragazza prima dell’ultima prova.                                                                                                                                                                                                                                                     La letteratura di ogni tempo, ed ancor più la pittura e la scultura, hanno affrontato questo tema. Tra gli artisti più noti è da citare sicuramente Antonio Canova (Possagno, Treviso, 1757-Venezia, 1822), il quale, in pieno Neoclassicismo, realizzò “Amore e Psiche stanti” in due versioni marmoree ora conservate al Museo del Louvre e all’ Ermitage di San Pietroburgo. Il modello in gesso (di proprietà della Veneto Banca) è attualmente esposto nella mostra “Amore e Psiche. La favola dell’Anima” al Serrone della Villa Reale di Monza, dove, il concetto di anima, è espresso dalla farfalla che Psiche appoggia sulle mani di Amore. Opera-simbolo posta alla fine del percorso espositivo che conduce alla “Rotonda dell’Appiani” progettata nel 1790 dall’ architetto Luigi Piermarini. Le pareti e il soffitto vennero decorati l’anno seguente da Andrea Appiani, in occasione del ventennale delle nozze degli Arciduchi d’Asburgo, su consiglio del letterato Giuseppe Parini con il famoso mito.  Più che logica, quindi, la scelta della curatrice Elena Fontanella di concludere proprio qui questo importante evento strutturato in ben nove sezioni, di cui riportiamo, in ordine numerico, i titoli.     IL TEMA DELLA BELLEZZA, INIZIAZIONE FEMMINILE, PASSIONE E INCONSAPEVOLEZZA, IL RICONOSCIMENTO DELL’AMORE, ESSERE DI FRONTE SIGNIFICA ESSERE SEPARATI, LE PROVE, NEL REGNO DI PERSEFONE, LA BELLEZZA DELLA MORTE, LA CAPACITA’ DI AMARE. Incontriamo reperti archeologici della Magna Grecia e dell’età imperiale romana, provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dal Museo Archeologico Nazionale di Venezia, dalla Pinacoteca Civica di Teramo, da altri importanti musei oltre che da Istituzioni pubbliche e private. Ad essi vengono accostate opere d’arte classiche di maestri quali Tiepolo, Tintoretto, Palma il Vecchio, e, per l’epoca moderna, Auguste Rodin, Salvador Dalì, Lucio Fontana, Tamara de Lempicka, solo per citare i più importanti.Per spiegare il significato del titolo, la curatrice cita un brano di Gianfranco Ravasi: “Anche se parlare di anima oggi appare marginale, una sorta di presenza assente, essa in realtà ha per secoli dominato le culture, ha stomolato intelligenza altissime, ha coinvolto intimamente le religioni. L’anima, proprio come suggerisce l’origine del vocabolo, si rivela simile al vento, l’ Anemos greco (,,,). Laicamente ridotta a psiche oppure religiosamente intuita come abisso di luce in cui Dio si svela, investigata dalla filosofia, immaginata dalla letteratura e dall’arte, professata dalle varie fedi in modi differenti, sempre negata dai diagnostici di tutti i tempi, l’anima ha continuato ad apparire e a celarsi, come il vento.” Sempre la curatrice conclude: “L’amore di Psiche per il suo amato divino è un caposaldo della mistica d’amore di ogni tempo. (…) La nascita della figlia di Amore e Psiche è una delle più emozionanti emozioni della favola. Si chiama Voluttà che nel linguaggio celeste è la pienezza della gioia mistica, la beatitudine di spirito e corpo, universalmente descritta come Gioia.                                                                                                                                                                            Un plauso va alla Fondazione DNART, nata nel 1990 e riconosciuta dallo Stato italiano nel 2004 con lo scopo di favorire lo studio e la conoscenza dell’arte e della cultura in tutte le sue espressioni. Qui ha come modello di sviluppo quello di realizzare progetti che dialoghino con gli spazi ospitanti di particolare valore artistico, portandoli a conoscenza del grande pubblico. La mostra attuale, infatti, ha avuto l’ anno scorso come prima tappa Mantova, a Palazzo Te, in un perfetto simbolico “dialogo” con le meravigliose pitture di Giulio Romano nella sala di Amore e Psiche, affrescata dal grande artista per Federico II Gonzaga tra il 1526 e il 1528.Le esposizioni di livello inrernazionale, quindi, si risolvono anche, in una valida promozione del territorio con la valorizzazione della storia dell’arte locale in entrambe le due sedi.                                                                                                                                                                                                                                     Questa iniziativa è nata in collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, promossa dal Comune di Monza, con il Patrocinio di Provincia di Monza-Brianza, Regione Lombardia, della Camera di Commercio di Monza e Brianza e di EXPO 2015. Proprio durante questo grande evento internazionale, tra Giugno e Novembre 2015, l’intero complesso della Villa Reale di Monza sarà sede di rappresentanza istituzionale e al centro di numerosi eventi.  La mostra è accompagnata da un volume Bompiani, a cura di Elena Fontanella.

Reggia di Monza, Serrone della Reggia di Monza e Rotonda Appiani (Viale Brianza 1)

Orari: da martedì a domenica 10-20; Biglietti: intero € 10; ridotto € 8; scuole € 5; Informazioni: Tel. 039-2312185

Fabio Giuliani

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