Milano / Venezia – FONDAZIONE PRADA

| 13 agosto 2015
Fondazione Prada 1

Nuovo spazio e nuove proposte tra antico, moderno e contemporaneo

La Fondazione Prada, emanazione della celebre Casa di Moda italiana nota in tutto il mondo, è da alcuni anni impegnata nella promozione di eventi culturali, con particolare attenzione verso l’arte contemporanea, annoverando nella propria collezione opere di autori da tempo celebrati a livello internazionale. Il 9 Maggio scorso è stato giorno memorabile, per l’apertura, dopo lunghi lavori, della nuova sede espositiva milanese della Fondazione, con proposte artistiche permanenti e a titolo temporaneo dislocate nei vari spazi che formano l’intero complesso, anche con prestigiosi arrivi da importanti istituzioni museali internazionali.

La mostra “Serial Classic”, co-curata da Salvatore Settis e Anna Anguissola, è dedicata alla scultura classica ed esplora il rapporto tra originalità ed imitazione nella cultura romana e il suo insistere sulla diffusione di multipli come omaggi all’arte greca. In nessun periodo dell’arte occidentale la creazione di copie da grandi capolavori del passato è stata importante quanto nella Roma della tarda Repubblica e dell’Impero. Il percorso espositivo riunisce più di 60 opere e si apre con un approfondimento sugli originali perduti e loro copie, rappresentate da due serie particolarmente note come il “Discobolo” e la “Venere accovacciata”. Altri due importanti nuclei sono dedicati ai temi dei materiali e del colore dei bronzi e dei marmi classici. L’“Apollo di Kassel”, ad esempio, è riproposto in due recenti calchi in gesso che riproducono la superficie bronzea dell’originale greco perduto e la coloritura delle copie romane in marmo. Un’altra sezione esplora le tecnologie e le modalità impiegate nella realizzazione delle copie, illustrando due momenti fondamentali come la creazione del calco in gesso e il trasferimento delle misure sul nuovo blocco di marmo. Sono inoltre esposte due note serie, la “Penelope” e le “Cariatidi” sul prototipo dell’Eretteo di Atene. Fino al 24 Agosto 2015

 “In Part”, a cura di Nicholas Cullinan, è allestita nella galleria Nord, una delle ex strutture industriali che compongono la nuova sede della Fondazione. Concepita attorno ad un nucleo tematico di opere selezionate dalla Collezione Prada, questa mostra esplora l’idea del frammento corporeo nelle sculture di Maurizio Cattelan, Lucio Fontana e Pino Pascali, nella rappresentazione delle rovine nel lavoro di John Baldessari, David Hockney e Francesco Vezzoli, nell’uso del primo piano fotografico nella costruzione della figura nei dipinti di William Copley, John Wesley e Domenico Gnoli, nei ritratti deformati di Llyn Foulkes, nelle silhouette incomplete di Yves Klein, nella sovrapposizione di figure nell’opera di Francis Picabia; presenti inoltre alcuni importanti lavori di Charles Atlas, Bruce Nauman, Robert Rauschenberg e Richard Serra. Fino al 31 Ottobre 2015

“Trittico” è una dinamica strategia espositiva concepita dal Thought Council (Shumon Basar, Nicholas Cullinan, Cédric Libert), che trova spazio nell’edificio Cisterna (costituito da tre strutture verticali adiacenti), in cui tre lavori selezionati dalla Collezione Prada vengono esposti a rotazione. Questo progetto intende sottolineare l’importanza dell’esperienza artistica vissuta in prima persona e in condizioni diverse dal canone museale. La prima selezione di “Trittico” comprende “Case II” (1968) di Eva Hesse, “Lost Love” (2000) di Damien Hirst e “1 metro cubo di terra” (1967) di Pino Pascali, tre opere che sviluppano geometrie minimaliste, associando oggetti   ed elementi naturali ad una forma cubica. Ordine, disordine, complessità dei sentimenti umani si contrappongono ai materiali naturali. Inseriti nei contorni ben delimitati di un cubo, i contenuti divengono un sistema di significato. Un sistema aperto pur essendo apparentemente chiuso. Fino al 10 Gennaio 2016

La “Haunted House” (Casa degli spiriti) è uno degli edifici della distilleria degli anni Dieci del Novecento in cui ha sede la Fondazione Prada. Senza modificare i volumi originali, il progetto architettonico ha preservato e rinforzato la struttura, la cui superficie esterna è stata rivestita di uno strato di foglia d’oro. Se le ampie finestre dell’edificio sottolineano il forte legame con il paesaggio urbano circostante e gli edifici adiacenti, la successione degli ambienti interni mantiene una dimensione spaziale intima in cui si svelano un’installazione permanente concepita da Robert Gober (1954) e due lavori di Louise Bourgeois (1911-2010). Ai piani superiori sono esposte le opere di Gober, la cui ricerca tocca temi quali la sessualità, le relazioni umane, la natura, la politica e la religione. Denso di suggestioni legate all’infanzia e al corpo, al primo piano il lavoro di Gober entra in dialogo con due opere della Bourgeois: “Cell (Clothes)” (1996), un’installazione di forma circolare costituita da porte poste l’una accanto all’altra e grate di ferro trattato, popolata da sculture ed oggetti personali appartenenti alla stessa artista. La Haunted House non fa parte del percorso espositivo aperto al pubblico e può essere visitata solo su prenotazione.

Nel 2006 Thomas Demand per realizzare l’opera fotografica “Grotto”, ha ricostruito a partire da una cartolina una grotta dell’isola di Maiorca. Ricorrendo a 30 tonnellate di cartone grigio, sagomato mediante computer e disposto a formare una stratificazione di 900.000 sezioni, l’artista ricrea la cavità, le stalattiti e le stalagmiti riprodotte in cartolina, per poi scattarne una fotografia.
Il visitatore può in questo modo conoscere il processo creativo che ha condotto alla realizzazione dell’immagine, e consente di scoprire il modo in cui l’opera, attraverso continue ricerche, si è trasformata nel corso del tempo. Questa definitiva installazione è collocata nel piano interrato del cinema della Fondazione.

Venezia – Sempre il 9 Maggio 2015, in appropriata coincidenza con l’apertura al pubblico della Biennale Arti Visive, è visitabile la mostra “Portable Classic”, co-curata da Salvatore Settis e Davide Gasparotto, che esplora origini e funzioni delle riproduzioni in miniatura di sculture classiche: in questo caso vediamo oltre 80 opere tra il piano terra e il primo piano nobile di Ca’ Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione. Sia nell’antica Roma che nell’Europa moderna si forma un vero e proprio canone di sculture, considerate lo strumento più alto per rappresentare un determinato soggetto. Il loro prestigio è tale che il pubblico colto ne desidera almeno una riproduzione, anche di piccole dimensioni e in materiali diversi dall’originale. Un esempio di questa tendenza è il caso      dell’ “Ercole Farnese”, proposto in mostra attraverso un calco in gesso di 317 cm accostato a una serie di riproduzioni moderne in scala in marmo, bronzo e terracotta dai 15 ai 130 cm. Alcuni capolavori in piccole dimensioni di epoca classica sono avvicinati a multipli di età rinascimentale, attraverso gli esempi dell’ “Ignudo della Paura” e della “Venere Accovacciata”. Un’altra sezione è dedicata a importanti figure di collezionisti del Cinquecento. In alcuni dipinti di Lorenzo Lotto, Tintoretto e Bernardino Licinio, i soggetti sono ritratti tra sculture classiche e calchi in gesso provenienti dalle loro raccolte. Partendo dagli esempi del “Torso del Belvedere” e del “Laocoonte”, viene spiegato come gli artisti rinascimentali abbiano utilizzato le copie in piccolo formato per elaborare ipotesi sulle parti mancanti degli originali classici. Fino al 13 Settembre 2015

L’elegante pubblicazione, “Serial / Portable Classic. The Greek Canon and its Mutations” a cura di Salvatore Settis, Anna Anguissola, Davide Gasparotto, 392 pagine per 388 illustrazioni, riunisce immagini delle rassegne su antico e moderno nello spazio milanese e veneziano; è in edizione inglese con traduzione dei testi in italiano, con la prefazione di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli (i proprietari della Maison) un saggio introduttivo di Salvatore Settis, testi della Anguissola e di numerosi esperti italiani e stranieri sulle tematiche trattate in mostra.

Fondazione Prada – Milano: Largo Isarco 2, 20139 Milano (zona Stazione Porta Romana); Tel. +39 02 5666 2611  Press: Tel.. +39 02 5666 2634, press@fondazioneprada.org ; Venezia: Ca’ Corner della Regina, Santa Croce 2215 , 30135 Venezia (vicino a Ca’ Pesaro); Tel. +39 041 810 9161;  info@fondazioneprada.orgFondazione Prada 2 

 

Fondazione Prada 3

Fabio Giuliani

 

 

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