Mantova – GIORGIO MORANDI / TACITA DEAN – “Semplice come tutta la mia vita”

| 12 aprile 2017
Morandi-Dean 1

“Lunga, instancabile, solenne elegia luminosa” (Roberto Longhi)

“Il mio sbigottimento alla notizia della morte di Giorgio Morandi non è quasi tanto per la cessazione fisica dell’uomo, quanto e più, per la irrevocabile, disperata certezza che la sua attività resti interrotta, non continui; e proprio quando più ce ne sarebbe bisogno. Non vi saranno altri, nuovi dipinti di Morandi: questo è, per me, il pensiero più straziante….tanto più se ricordo quel che, ancora pochi giorni fa, egli mi diceva: ‘Se sapesse caro Longhi, quanta voglia ho di lavorare;’ ed anche ‘ho delle nuove idee che vorrei svolgere’…

Egli andò conducendo una così poetica ricognizione del mondo di natura da non trovar pari nel cinquantennio che gli toccò attraversare con la sua ombra densa di austero viandante….Nulla perciò, più della sua morte, può stimolare a quell’opera di ridimensionamento; e Morandi non sarà secondo a nessuno.” Nel suo saggio “Morandi al fiore”, Roberto Longhi definisce il pittore conoscitore vero dell’arte di tutti i tempi, lista che esce dalle loro frequentazioni: Giotto, Masaccio, Piero, Bellini, Tiziano, Chardin, Corot, Renoir, Cézanne, per cui, più che con ogni altro critico collega, egli si intese. Ma torniamo al tempo lontano in cui Longhi iniziò ad occuparsi di Morandi; è citata nel testo che accompagna l’attuale mostra a Palazzo Te la prolusione che il grande critico tenne all’Università di Bologna: “….e finisco col trovare non del tutto casuale che uno dei migliori pittori viventi in Italia, pur navigando nelle secche più perigliose della pittura moderna, abbia però saputo sempre orientare il suo viaggio con una lentezza meditata, con un’affettuosa studiosità, da parere quella di un nuovo incamminato.” Ora, con questo viatico, prepariamoci noi a navigare in questa stupenda rassegna che ci mostra anche dei Morandi mai visti. Ce ne racconta la genesi Stefano Baia Curioni, Presidente del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te. “Questa mostra nasce dalla visita all’esposizione di lavori filmici di Tacita Dean organizzata a Palazzo Dugnani dalla Fondazione Trussardi nel 2009. (…) Uno sguardo capace di creare un incontro di presenze. Alla fine del percorso c’erano due filmati, “Still Life” e “Day for Night” che si soffermavano in modo insistito sul lavoro di Giorgio Morandi: uno sugli oggetti, un secondo sulle tracce lasciate su un piano dalle basi degli oggetti stessi.” Ora, l’esposizione mantovana mette a confronto i due film che Tacita Dean ha realizzato nel 2009 nello studio bolognese del pittore, ricostruito a grandezza naturale in apertura del percorso che prosegue con una raccolta di cinquanta opere di Morandi: dipinti, disegni, acquerelli e grafiche concesse da importanti musei e collezioni private, che illustrano la sua ricertca relativa alla natura morta nel periodo dal 1915 al 1963. Partendo dagli oggetti a lui cari (bottiglie, lumi, tazze vetri…) il processo di creazione artistica che nasce dall’osservazione e meditazione sulle cose è il punto d’incontro dei lavori dei due artisti; l’opera della Dean non è quindi un documentario ma una filosofia di vita. La filmmaker ci restituisce con le tracce composte dalla matita del pittore la sua attenzione nell’affiancare gli oggetti, priva di casualità, plausibilmente in rapporto con le ore del giorno, le luci, i colori dell’aria. Scrive la Dean: “Ad un certo momento, stando in piedi nello studio di Morandi, ho saputo di dover prendere una decisione. I suoi oggetti erano ovunque, sulle tavole, sotto le sedie e sul pavimento. Erano riconoscibili per me come se fossero appartenuti al ripostiglio della mia stessa famiglia e invecchiati con noi in una confortevole famigliarità. (…) Erano oggetti del suo tempo o li aveva scovati passando al setaccio i mercatini con uno scopo? Noi li abbiamo sempre riconosciuti con su la polvere e Morandi era il pittore che poteva dipingere la polvere.” E qui mi vengono in soccorso le parole del critico-pittore Oreste Marini che lo conobbe e scrisse: “Soste e passi nel grande Morandi in cerca di un barattolo semplice e vero”. La Dean si è soffermata ad indagare quel mondo dimesso dove cose umili, composte con chiarezza, sentite per volumi, per magici accostamenti di colore, acquistano dignità. “Nel fare questo – scrive Baia Curioni – Tacita Dean mette in opera una rapina gentile che nell’appropriarsi delle condizioni del lavoro di un altro artista, apre lo spiraglio di una rivelazione: Morandi non è il passato, è vivo nel lavoro del presente.”

Brevi note biografiche sui due artisti. Giorgio Morandi nasce a Bologna nel 1890. Sin dai primi studi dimostra una predisposizione alla pittura e al disegno e nel 1907 inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1913 iniziano le sue lunghe villeggiature a Grizzana, località sull’Appennino emiliano, dove dipinge i primi paesaggi. Si avvicina in primis alla poetica futurista ma è affascinato anche dalle ricerche cubiste, come dimostrano alcune nature morte. Nel 1918-19 inizia la sua stagione “metafisica”. Dopo avere insegnato per molti anni nelle Scuole comunali di Disegno, nel 1930 ottiene, per “chiara fama” la Cattedra di Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove rimane fino al 1956. Rilevante è la sua presenza alle Biennali veneziane e alle Quadriennali romane. Tutti i grandi critici, affascinati dal suo lavoro, gli anno dedicato monografie e saggi. Primo Premio alla Biennale del 1948, Morandi è ormai considerato uno del Maestri del Novecento. Muore a Bologna nel 1964. La sua città natale gli ha dedicato un museo.

Tacita Dean è nata a Canterbury (Inghilterra) nel 1965. Ha frequentato la Falmouth School of Art (1985-88), la Supreme School of Fine Arts di Atene (1989-90) e la Slade School of Fine Art di Londra (1990-92). L’artista è nota per i suoi film girati e proiettati in pellicola nel formato 16 mm, usa anche altri media come disegno, fotografia, suono e scrittura. Dalla metà degli anni Novanta i suoi film, narrazioni sia eroiche, sia quotidiane, non hanno più un commento ma sono accompagnati da colonne sonore. La sua carriera è ricca di premi ed onorificenze, fra cui “Doctor Honoris Causa”, Ecole des Beaux Arts de Paris nel 2013. Tra le molte manifestazioni internazionali ha partecipato alle Biennali di Venezia, Sidney, San Paolo, a “Documenta 13” e ha esposto i suoi lavori in numerose mostre personali nei maggiori musei internazionali. E’ riconosciuta come una delle più importanti artiste della scena mondiale contemporanea.

La mostra, arricchita da una sezione sulla fortuna critica di Morandi, sulle sue passioni letterarie fonti di ispirazione della sua opera, e da testi con suoi contributi, è curata da Massimo Mininni ed Augusto Morari con il supporto di Cristiana Collu, ed è corredata da un catalogo Skira. Una mostra da non perdere, anche per visitare una delle sedi museali più prestigiose d’Italia.

Palazzo Te; Via Te 19, Mantova; fino al 4 Giugno 2017; orari: lunedì 13-19.30; da martedì a domenica 9-19.30 (ultimo ingresso 18.30); biglietteria: Tel. 0376 323266; www.centropalazzote.it

Fabio Giuliani

Morandi-Dean 2Morandi-Dean 3

Morandi-Dean 4    Morandi-Dean 5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Morandi-Dean 6

Morandi-Dean 7

Tags: , , , ,

Commenti

Salvato in: MOSTRE
×