Lecco – NATURA E CITTA’. Morandi, Morlotti e il paesaggio italiano fra le due guerre

“Quel ramo del lago di Como…” (Alessandro Manzoni)
La cittadina lacustre, conosciuta universalmente come luogo di ambientazione del più famoso romanzo dell’Ottocento italiano, “I Promessi Sposi”, dal 2012 ha un rispettabilissimo museo d’arte moderna nel restaurato Palazzo delle Paure. L’attuale esposizione ci para innanzi trenta vedute di paesaggio realizzate con diverse tecniche (oli, disegni, incisioni) negli anni compresi tra le due guerre mondiali, a dimostrare l’importanza del genere “paesaggio” nella prima metà del ventesimo secolo. Sentiamo il curatore Francesco Guzzetti: “E’ una storia inedita perché è il periodo dell’Italia fascista, durante il quale le vicende dell’arte vengono usualmente percepite entro la retorica di regime. In realtà, le vicende culturali dell’Italia fascista sono molto più complesse di quanto si pensi e cambiano molto da decennio a decennio, spesso di anno in anno. Sfogliando il catalogo di una qualsiasi mostra di pittura dell’epoca si scopre che la maggior parte delle opere esposte sono nature morte e paesaggi, generi estranei a una retorica simbolica più facile sui soggetti di figura e le scene di storia. (…) E’ nel paesaggio che gli artisti nati alla fine dell’Ottocento fanno i conti con le esperienze di avanguardia precedenti e coeve alla prima guerra mondiale che quasi tutti hanno condiviso (Futurismo, Metafisica) e sposano gli esiti di quelle vicende con i riscoperti modelli della storia dell’arte italiana (Giotto, Piero della Francesca…) e del tardo Ottocento francese (impressionisti e Cézanne) e italiano (la Scapigliatura, i macchiaioli, i divisionisti). (…) E’ nel paesaggio che gli artisti della generazione di Morandi lasciano un’importante eredità ai pittori più giovani che con loro fanno i conti dagli anni Trenta in poi. E’ il caso di Morlotti, i cui quadri selezionati testimoniano il dialogo fra un pittore vicino agli ambienti antifascisti di “Corrente” e l’arte italiana che si poteva vedere e conoscere attraverso l’Accademia di Brera, le mostre ufficiali (Biennali di Venezia, Quadriennali di Roma, Sindacali milanesi e romane), le gallerie e le collezioni private (Boschi Di Stefano innanzitutto). (…).” Fra gli artisti esposti vediamo, fra gli altri, Birolli, Boccioni, Carrà, De Pisis, il chiarista Lilloni, il bresciano Cesare Monti, Morandi, Morlotti, Rosai, Sironi, provenienti per la maggior parte dalla Fondazione Cariplo che contribuì al restauro della sede espositiva. Personalmente, e penso che farà piacere ai lecchesi, indicativo quanto al clima pertinente alla mostra per la sua anarchia pittorica nei confronti del regime, portare a conoscenza un paio di dipinti dedicati al Lario fra i tanti eseguiti da quel gran pittore che fu Angelo Del Bon, mentore del Chiarismo lombardo che, come scrisse Alberico Sala, “ebbe la corrente molto prima di Corrente”. Il primo fu esposto nella mostra “Pittori e scultori che recitano a soggetto” al Museo della Permanente nel 1971 fra i grandi del Novecento, con soggetto scelto “I laghi” di cui ben cinque tele su otto riguardano questo territorio; una limpida e luminosa tela, “Paesaggio di Lecco” (1936), mentre una elegiaca vista della “Fornace di Pescarenico” (1938) con la presenza solitaria di un barcaiolo a ricordarci i letterari pescatori manzoniani, fu scelta per la famosa mostra “I chiaristi” nel 1968 e, più recentemente, nel 2009 nell’antologica “Angelo Del Bon, Oreste Marini – Un sodalizio morale” presso il Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano a Gazoldo degli Ippoliti. La mostra è corredata da catalogo. Alcune note sulla sede espositiva. Il palazzo delle Paure è un edificio di Lecco che sorge nella Piazza XX settembre e si affaccia anche sul Lungolario Isonzo e su piazza Cermenati. Fu costruito nel 1905 in stile eclettico neo-medioevale. Fino al 1964 fu sede dell’Intendenza di finanza, del catasto e della dogana. Per queste sue funzioni ottenne l’appellativo di “delle Paure”. L’edificio si erge su quattro piani, con il piano terra in bugnato. Su di un lato presenta una leggiadra torre rettangolare con finestre e trifore, costruita intorno al 1926, in cui è incastonato uno stemma dei Visconti proveniente dal vicino Pretorio. In seguito ad un lungo lavoro di restauro e ristrutturazione, il 9 ottobre 2012 alla presenza delle autorità cittadine il complesso è stato aperto al pubblico con l’inaugurazione della sezione di arte contemporanea del Sistema Museale Urbano Lecchese (Si.M.U.L), al secondo piano, costituita nel 1983 a villa Manzoni, dalle cui collezioni provengono opere dei pittori locali come Alfredo Chiappori, Tino Stefanoni e Romano Trojani, e di artisti di interesse nazionale, tra cui Enrico Baj, Enrico Castellani, Alik Cavaliere e Giò Pomodoro. Al primo piano si trova uno spazio destinato a esposizioni temporanee. Il 19 febbraio del 2015 sono state inaugurate due nuove sale grazie alla generosità di artisti, fotografi e collezionisti, tra quali in particolare il pittore Tino Stefanoni e il fotografo Luigi Erba. Nella prima sala della nuova sezione permanente d’arte contemporanea trovano spazio opere di Getulio Alvani, Giuliano Collina, Umberto Mariani e Valentino Vago. La seconda, dedicata alla fotografia, raccoglie i lavori di Cesare Colombo, Franco Fontana, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel, Ferdinando Scianna, Pio Tarantini e molti altri. Il 18 dicembre scorso è stata presentato al pubblico il capolavoro di Ennio Morlotti “L’Adda a Imbersago” (per dieci anni in comodato gratuito dal Museo del Novecento) collocato nella sezione permanente d’arte contemporanea . Il deposito, anticipazione della mostra attuale, è stato possibile anche grazie alla collaborazione dell’Associazione ex alunni del Liceo Classico Alessandro Manzoni di Lecco.
Palazzo delle Paure – Piazza XX Settembre 22, Lecco; Fino al 3 Aprile 2016; Orari: martedì e mercoledì 9-13, giovedì 15.30-18.30 e 21-23, venerdì 15.30-18.30, sabato 10.30-18.30, domenica 10.30-18.30, Ingresso libero; Info: Correlazioni-Welcome, E-Mail: giorgio.cortella@correlazioni.it; Tel. 335 7904683; sito Internet: www.naturaecittalecco.it
Fabio Giuliani
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