INAUGURATO IL PALAZZO COMUNALE DI LENO RESTAURATO

| 1 marzo 2004

“Oggi finalmente torna a nuova vita il luogo più rappresentativo del nostro vivere comune”. Con queste parole lo scorso 15 febbraio il sindaco di Leno, Francesco Piovani, ha inaugurato il Palazzo Comunale, tornato a nuovo splendore dopo i lunghi lavori di ristrutturazione e restauro. 


 


La cerimonia – alla quale hanno partecipato numerose autorità, tra le quali il Presidente della Provincia Alberto Cavalli e gli Assessori Regionali Mario Scotti e Franco Niccoli Cristiani – è stata anche l’occasione per presentare i nuovi servizi comunali, ossia lo Sportello Unico per Imprese e l’URP, che consentiranno all’Amministrazione di rispondere efficacemente alle esigenze dei privati e delle imprese, garantendo così una maggiore vicinanza tra amministratori e cittadini.Nel discorso del Sindaco, la soddisfazione per aver fatto del Municipio un luogo più funzionale e moderno si è accompagnata alla consapevolezza dell’importanza storica dell’edificio stesso. Eretto nella prima metà del ‘600, il Palazzo Martinengo della Pallata nel corso del ‘800 divenne sede del distaccamento della Prefettura di Brescia con la conseguente costruzione di uno spazio carcerario, per poi essere trasformato in alloggio a favore dei dipendenti comunali all’inizio del ‘900. Tuttavia fu soltanto negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale che l’edificio venne destinato alla sua attuale funzione.
Per volere dell’amministrazione, la storia del Palazzo Martinengo della Pallata in particolare e di Leno in generale sarà ricordata attraverso un apposito spazio museale: i piani superiori del municipio ospiteranno infatti l’Antiquarium e il Fondo Archivistico. Il primo, come indica il nome, mostrerà al pubblico i reperti archeologici di epoca romana, longobarda e medievale rinvenuti sul territorio lenense: da segnalare, per importanza, il corredo funebre di un guerriero e le tre crocette funerarie in lamina d’oro. Il Fondo Archivistico, invece, conterrà i vari proclami di ordine pubblico risalenti al XVII° secolo, i documenti dal XI° al XVII° secolo (a testimonianza dei rapporti politici ed economici che Leno ebbe con Brescia e Venezia) e, da ultimo, il prezioso Inventario del 1756 contenente gli atti storici dell’archivio comunale. Infine, nel piano terra verranno ospitate brevi esposizioni di artisti italiani e stranieri, in un connubio particolare tra arte antica e contemporanea.



 

Di: Pier Andrea Marca

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