Erbe Aromatiche: MENTA a cura di Laura Ederle

| 19 giugno 2017
Mimmo-Paladino

La specie menta è molto nota e citata da numerosi autori dell’antichità per le sue benefiche proprietà terapeutiche, tanto antica da affondare le sue origini nella mitologia.  Mintha era la ninfa figlia del dio dei fiumi Cocito che, oggetto dell’amore di Ade, venne per gelosia trasformata da sua moglie Persefone in un’umile pianta insignificante, alla quale sembra, però, che neppure Persefone, per generosità o impotenza, poté togliere il soave e intenso profumo. Il suo utilizzo è riscontrato già nella civiltà egizia, che utilizzava il succo di menta nella preparazione di unguenti resinosi, impiegati per la conservazione dei cadaveri. I Greci e gli Ebrei la utilizzavano per profumarsi, mentre i Romani l’aggiungevano al vino come aromatizzante. Va sottolineato tuttavia, che la menta dei testi antichi non è la menta piperita, ma altre specie che godono di proprietà similari. Fu solo nel 1750, in Inghilterra, che si ottenne infatti quest’ibrido, incrocio naturale tra Mentha spicata L. e Mentha aquatica L. che prese il nome di Mentha x piperita. Questa erbacea perenne, di odore forte e aromatico è caratterizzata dalla presenza di un rizoma sotterraneo fibroso e ramificato, da cui dipartono stoloni superficiali e striscianti, dai quali hanno origine fusti quadrangolari, eretti e ramificati, dalle caratteristiche sfumature violaverdi. Le sue foglie sono opposte, picciolate, lanceolate con margine dentato e di colore verde scuro. I fiori, quasi sempre sterili, presentano calice cilindrico campanulato, possono essere bianchi o roseo-violacei e si trovano raggruppati in verticilli posti su brevi spighe. Nella sua coltivazione la menta si adatta bene alle condizioni di clima temperato ed è abbastanza resistente alle basse temperature invernali. In Italia il grosso della coltivazione di menta viene condotto in Piemonte, dove l’area di Pancalieri è forse la più rinomata e conosciuta. Data l’impossibilità di propagare per seme, in quanto ibrido sterile, la sua coltivazione avviene tramite la tecnica dell’impianto, eseguito con il trapianto di stoloni prelevati da una coltura di menta di un anno. Gli stoloni rappresentano un sistema di propagazione molto efficiente per la pianta, che se lasciata libera, anche nel giardino di casa, rischia di diventare fortemente infestante. Questo spiega il perché della ridotta durata della coltura, mai superiore ai 2 anni. La parte di pianta d’interesse erboristico è rappresentata dalle foglie, la cui raccolta può essere eseguita due volte l’anno. Prima della fioritura, per la produzione di olio essenziale per distillazione in corrente di vapore, e nel periodo di fine estate/ autunno per la produzione di materiale essiccato, da utilizzare tale e quale o da destinare alla preparazione di estratti erboristici. Le foglie di menta presentano proprietà stomachiche, coleretiche, antispasmodiche, analgesizzanti, eupeptiche e carminative; da sempre infatti il suo utilizzo porta benefici ai disturbi dell’apparato gastrointestinale. Questa pianta è utilizzata anche per combattere la nausea nonché come stimolante generale a carico del sistema nervoso centrale, trovando quindi largo utilizzo come tonico-stimolante. All’olio essenziale sono attribuite le principali attività terapeutiche della menta, ma non si deve tralasciare la sinergia dell’intero fitocomplesso (ovvero di tutto l’insieme delle molecole attive contenute nella droga, in questo caso le foglie). L’essenza presenta proprietà immunostimolanti, antinfiammatorie e una buona attività antimicrobica. Spesso viene impiegata negli stati infiammatori delle vie aeree superiori, in particolar modo attraverso inalazioni, ma anche l’infuso delle foglie può avere ottimi benefici come calmante della tosse ed espettorante nelle bronchiti influenzali. Per uso esterno l’olio essenziale viene impiegato nelle preparazioni per l’igiene della bocca e antipruriginose per le affezioni dermatologiche.Piccole quantità di menta frizionate sulle tempie, sono efficaci contro mal di testa e cefalee. Essenza ricca in mentolo, se applicata sulla pelle e sulle mucose determina un senso di freddo localizzato e anestesia locale più o meno marcata. Nel XVIII secolo, lo studioso Lemery fece derivare il nome della Menta da mens-mentis, probabilmente per le sue proprietà di stimolante mentale. Il suo olio essenziale agisce infatti sul sistema nervoso aiutando a rilassare e rigenerare la mente. Aiuta il mal di testa da stress ed eccessiva concentrazione, dona forza e freschezza di spirito. Qualche goccia su di un fazzolettino per inalazione a secco possono anche agire contro la fame nervosa, aiutando a regolare l’appetito.

A cura di Laura Ederle

Info: www.inherba.it

 

Da Dipende Giornale del Garda 236 Estate 2017

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