Brescia CASA MAFAI DA VIA CAVOUR A PARIGI (1925 –1932)
Prosegue con l’apertura di una nuova mostra dedicata a quella che il critico Roberto Longhi definiva la “scuola di via Cavour”, il progetto “Brescia. Lo splendore dell’arte”. E’ una mostra fatta con quaranta opere che Mario Mafai, la sua compagna Antoinette Raphaël De Simon e l’amico Gino Bonichi, che nel frattempo aveva preso il nome di Scipione, eseguirono in un appartamento arrampicato sui tetti di Roma. La terrazza da cui si scorgevano il Colosseo e gli alberi del Palatino divennero allora, per brevissimo tempo, il luogo ove prese forma una pittura brusca e incendiata, sgarbata e violenta, visionaria e espressionista, lontana – per la prima volta in Italia – da quelle che erano le poggiature classiciste di uno stile che di lì a poco sarebbe sfociato nelle auliche, retoriche sintassi del Novecento. Dall’unione feconda fra le suggestioni parigine portate dalla Raphaël (Modigliani, Chagall, Kisling, Soutine…) e il talento eterodosso dei due giovani compagni di strada vennero allora alcuni dei quadri più eversivi, arrischiati, sognanti che la pittura fra le due guerre in Italia avrebbe saputo esprimere. Durò poco, quella meteora di libertà: Scipione, presto gravemente ammalato, dovette ricoverarsi in un sanatorio del Trentino, dove spese il resto dei suoi giorni, fino alla morte precoce (1933). Mafai andò a Parigi con la compagna, e vi stette lungamente. Lì Antonietta, scoprendo la difficoltà di condividere con Mafai “la stessa arte della pittura”, si volse alla scultura, acquietandosi – più adulta e pensosa – su modelli formali ispirati al severo classicismo di Maillol. Quando tornò a Roma, Mafai parve a Scipione “schiarito di colore”, e assai cambiato: e di fatto egli avrebbe inaugurato di lì a poco, con i celebri Fiori, una nuova, diversa stagione. L’esperienza incandescente di via Cavour era, per tutti, finita. E’ un’iniziativa curata da Fabrizio D’Amico e Marco Goldin che, senza nulla togliere alla vicina e più blasonata esposizione dedicata a Monet, merita di essere vista, magari in accoppiata, se si trova il tempo per la trasferta, con la monografica dedicata a Mario Mafai, aperta a Roma in Palazzo Venezia sino al 26 febbraio.
CASA MAFAI. DA VIA CAVOUR A PARIGI (1925 –1932)Brescia, Museo di Santa Giulia. Sino al 3 aprile 2005 Orario delle mostre: dal lunedì al giovedì ore 9 – 19; venerdì, sabato, domenica e altri festivi ore 9 – 21 Servizio prenotazioni e informazioni: Ibiscus: call center tel. 0438 21306 – fax 0438 418108 , biglietto@ibiscusred.it www.ibiscusred.it/biglietto Biglietti per le tre mostre a Santa Giulia e per il Museo : Intero € 12,00 , Ridotto € 10,00 Biglietti per le tre mostre a Santa Giulia, per il Museo e per le due mostre alla Pinacoteca Tosio Martinengo Intero € 15,00 , Ridotto € 12,00:
Di: Carlo Zani
Commenti