Brain Gain: Lucrezia alla Biennale di Mosca
La giovanissima gardesana Lucrezia Visconti Calabrò è la nuova curatrice della biennale di Mosca For Young Art 2018. L’intensità di un magico equilibrio performante nella valutazione dei progetti per l’esposizione moscovita.
Uno schiocco di dita e l’Abracadabra di Lucrezia, tema intrigante mutuato dalla nota formula magica e dal titolo di un pezzo della Steve Miller Band dal derivato creativo disco/danzante, prende il largo verso orizzonti organizzativi internazionali con la nomina di curatrice della VI^ edizione della Biennale di Mosca – For Young Art – in programma a partire da luglio 2018. La biennale si concentrerà sull’assenza di barriere tra la sfera professionale, privata e politica nella pressione a cui siamo sottoposti nella vita contemporanea. Quest’ultimo traguardo non arriva casualmente, ma filtra quasi dieci anni di intenso lavoro sul campo. Due lustri consegnati a studi ed applicazioni con maestri e strutture didattico operative di alto livello. Tappe funzionali e sempre in itinere/curriculum esperienziale, conquistate a loro volta attraverso impegno e valutazione severa. A stabilire un equilibrio di capacità, conoscenze e concretizzazioni in costante definizione performante. Caratteristica quest’ultima che nell’immaginario magico razionale del suo “Abracadabra” recita ruolo centrale volutamente indefinibile dentro quella volontà che elude e sconfigge la malinconia obbligatoria del creare e disporre ritualmente inutili barriere. Si diceva del curriculum di Lucrezia, in costante irrefrenabile aggiornamento, anche per noi che la conosciamo bene. Qualche spunto per ricordarne lo spessore. Dalla laurea in arti visive e teatrali allo IUAV di Venezia, alla frequenza di programmi curatoriali specialistici come CAMPO12 – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino fino allo stage professionale presso Artists Space di New York. Da non dimenticare poi le collaborazioni come assistente curatrice di “Tutttovero” con Francesco Bonami e “Shit and Die” di Maurizio Cattelan, Myriam Ben Salah e Marta Papini e la consulenza artistica per l’Internazionale di Arte Contemporanea “Artissima”, affiancati all’attività indipendente, culminata nella co-fondazione nello spazio di ricerca CLOG a Torino. Oggi recita un ruolo attivo all’interno del programma curatoriale di nota eccellenza di De Appel Arts Centre di Amsterdam. Fra gli ultimi arrivi l’evocativa ironia destabilizzante di progetti che solo nell’originalità del titolo riflettono sensazionalità a cuore e mente aperti: “Why Is Everybody Being So Nice?” (Perché si comportano tutti in modo così carino?) a De Appel, Amsterdam e “Good Luck, See You After The Revolution!” (Buona fortuna, ci vediamo dopo la rivoluzione!) a UvA, l’Università di Amsterdam, aggiungendo “Dear Betty: Run Fast, Bite Hard” “Cara Betty: Corri veloce, mordi forte” alla GAMeC, Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, progetto quest’ultimo vincitore del Premio Bonaldi 2015-16. Con “Abracadabra” Lucrezia Calabrò Visconti ha superato una selezione severissima ma ce l’ha fatta. Ancora una volta. E da settembre si metterà al lavoro nella cernita dei lavori proposti per la Biennale Giovani con idee ben precise “Il progetto espositivo privilegerà artisti che lavorano con pratiche performative, film e suono”. Dasvidania Abracadabra.
Da Dipende Giornale del Garda 236 Estate 2017
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