Milano – LE NUOVE FRONTIERE DELLA PITTURA

| 22 gennaio 2018
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Dove va (ed andrà) l’arte “figurativa”?

“Per quanto il ruolo giocato dalla pittura figurativa sia centrale nel panorama artistico attuale e per quanto esprima lo spirito del tempo non meno di altre forme espressive, le grandi mostre tendono a minimizzarne la portata, preferendo sempre includere un ristretto numero di dipinti figurativi, diluiti in un contesto multilinguistico che tende spesso a contenerne la portata.”  Con queste parole Demetrio Paparoni – uno dei più riconosciuti critici e curatori italiani di oggi – introduce la mostra da lui curata, dal titolo “Le nuove frontiere della pittura”, attualmente in corso presso la Fondazione Stelline, la prima grande esposizione internazionale realizzata in Italia totalmente incentrata sulle nuove tendenze della pittura figurativa contemporanea, che ne evidenzia il carattere innovativo e l’incidenza che riveste oggi nello scenario artistico internazionale. “Il percorso espositivo, prodotto e realizzato dalla Fondazione – afferma la Presidente PierCarla Del Piano – ha voluto essere un autentico omaggio all’arte figurativa perché ‘Le nuove frontiere della pittura’ non ha solo valore estetico ma vuole offrire lo spunto per una riflessione sull’arte dei nostri giorni. Una riflessione che parte da Milano, ancora una volta officina di nuove idee in ambito artistico.” Possiamo vedere qui opere di grande formato realizzate negli ultimi anni da pittori nati in diverse parti del mondo, perlopiù dopo il 1960, come Francis Alÿs, Michaël Borremans, Kevin Cosgrove, Jules de Balincourt, Lars Elling, Inka Essenhigh, Laurent Grasso, Li Songsong, Liu Xiaodong, Victor Man, Margherita Manzelli, Rafael Megall, Justin Mortimer, Paulina Olowska, Alessandro Pessoli, Daniel Pitín, Pietro Roccasalva, Nicola Samorì, Wilhelm Sasnal, Markus Schinwald, David Schnell, Dana Schutz, Vibeke Slyngstad, Anj Smith, Nguyê˜n Thái Tuâ´n, Natee Utarit, Ronald Ventura, Nicola Verlato, Sophie von Hellermann, Ruprecht von Kaufmann, Matthias Weischer, Wang Guangyi, Yue Minjun, Zhang Huan. “Tutti questi pittori si esprimono anche con altri mezzi, compresa la fotografia, il video, la performance. Nonostante i mezzi espressivi messi in gioco dal modernismo assumano rilevanza, i loro dipinti sono carichi di implicazioni narrative e formali considerate antimoderne. (…) Periodicamente la pittura è data per morta ma non per questo gli artisti smettono di dipingere, a conferma che la cosiddetta morte della pittura, come sostiene Nicola Samorì, è solo un patto fra critici, non un fatto sociale.”   A mio avviso saranno anche le loro narrazioni pittoriche, come da secoli, la base della storia dell’arte del nostro tempo; quindi, bando alle consorterie astratto-concreto, vedi ad esempio David Schnell che mescola elementi astratti e figurativi. Oltre al saggio introduttivo del curatore e alle riproduzioni delle opere esposte, il catalogo della mostra riunisce i testi sugli artisti e sulle opere scritti da Maria Cannarella, Pia Capelli, Elena Di Raddo, Alessandra Klimciuk, Gianni Mercurio, Tone Lyngstad Nyaas, Rischa Paterlini, Giulia Pra Floriani, Lorenzo Respi, Sabina Spada, Luigi Spagnol, Alberto Zanchetta e Giacomo Zaza; tutti i contributi sono redatti in italiano e in inglese. Alcune note sulla sede espositiva. La Fondazione Stelline è una storica istituzione milanese costituita nel 1986 da Regione Lombardia e Comune di Milano. Luogo di progettualità, esposizioni, ricerca, editoria e intervento per l’arte contemporanea e del Novecento la Fondazione svolge un’azione coordinata e sostenuta dalla Regione, in rete con i programmi espositivi del Comune stesso.   È inoltre sede di un Centro Congressi, luogo di comunicazione, moda, tecnologia, scienza e informazione per il territorio regionale e nazionale. Dalla sua costituzione ad oggi sono oltre trecento gli eventi organizzati. Importanti mostre di forte impatto e livello qualitativo sono state dedicate negli ultimi anni a grandi autori del ‘900 (Arturo Martini, Marc Chagall, Picasso, Mario Sironi, F. T. Marinetti, Rousseau, Carlo Carrà, Ottone Rosai, Ardengo Soffici, “Gallerie milanesi tra le due Guerre”), ad artisti contemporanei internazionali (Mario Airò, Josef Albers, Marlene Dumas, Ofri Cnaani, Tony Cragg, Mario Schifano, Maxim Kantor, Massimo Uberti) con un’attenzione speciale alla fotografia contemporanea (Luigi Ghirri “Il profilo delle Nuvole”, Gabriele Basilico “Istanbul 05.010”, Leonard Freed “I love Italy”, August Sander e Michael Somoroff “Absence of Subject”, Ruth Orkin + Morris Engel, Herbert List, Vanessa Winship) e ai nuovi talenti italiani e stranieri (“Beauty not/so Difficult”, “La città di Leonardo”, “Looking for the border”, “Dreams of a possible city”, “United Artists of Italy”, “Twister”, “Elogio della Semplicità”, “Collezioni alle Stelline”, “Essere è Tessere”).

Fondazione Stelline – Corso Magenta 61, Milano; Fino al 25 Febbraio 2018; orari: da martedì a domenica 10-20;  ingresso: intero 8 Euro, ridotto 6 Euro (la biglietteria chiude alle 19); Tel. 02 45462411; www.stelline.it

Fabio Giuliani

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