Bassano del Grappa (Vicenza): VERONESE INCISO

| 26 dicembre 2014
Veronese inciso 1

 

Stampe da Veronese dal XVI al XIX secolo

Abbiamo visto con la strepitosa mostra a Verona,sua città natale, il genio universale di Paolo Veronese. Abbiamo ricordato la sua influenza sui grandi pittori che seguirono e che di lui tutto compresero. Innanzitutto i veneziani come Tiepolo e Guardi, ma anche al di fuori del suo ambiente molti gli furono debitori; Rubens,al quale dobbiamo un disegno delle “Nozze in casa di Simone Fariseo” che ci dimostra con le sue scantonature agli angoli superiori come doveva essere in origine il famoso dipinto ricordato dalle fonti con due sibille, appunto dipinte in quegli angoli, ora non piu visibili nell’opera conservata alla Galleria Sabauda di Torino. Ma sopratutto gli furono debitori, per loro stessa ammissione Delacroix e gli impressionisti Cézanne e Renoir; scrisse il primo: “Tutto quello che so l’ho appreso da Paolo Veronese”, mentre Renoir affermò: “Per dipingere le Nozze di Cana occorre la Grazia” secondo il concetto giansenista di “illuminazione” e, prima di morire si fece portare in sedia a rotelle al Louvre per vedere per l’ultima volta quel dipinto.  Arriviamo al Novecento e l’erede diretto, secondo i critici Oreste Marini ed Edoardo Persico, è Angelo Del Bon che con il suo “Chiarismo mentale” porta natura, uomini e cose nell’iperuranio,trasferendo il termine chiarismo che normalmente viene usato dai critici d’arte veneta per il Veronese alla nuova realtà pittorica. Ora per finir di comprendere appieno la fama che egli ebbe ai tempi suoi e nei seguenti occorre fare una gita a Bassano del Grappa, cittadina veneta e logicamente al Museo della Stampa Remondini, uno dei pochi specifici in Italia, sede delle opere dei grandi incisori italiani ed europei. La collezione di incisioni raccolte da Giuseppe Remondini, il più grande stampatore europeo del Settecento, fu donata nel 1847 alla città dall’ultimo erede GianBattista. In occasione delle celebrazioni veronesiane si sono ritrovate nel Fondo Remondini 126 stampe tra calcografie e xilografie tratte dalle opere del Veronese; fra questi fogli è avvenuta la scelta di 66 incisioni datate tra la fine del ‘500 e gli ultimi anni del ‘700 ora esposte a Palazzo Sturm che ci consentono di conoscere quasi tutti i capolavori del grande artista a partire dalle acqueforti contemporanee del bolognese Agostino Carracci fino alla produzione più corrente dei Remondini in pieno neoclassicismo. Due sono i nuclei piu significativi: il primo è quello appunto del Carracci che nei suoi viaggi veneziani del 1582 e 1585 incide per Orazio Bertelli opere del Veronese (tra cui alcune perdute) quando l’artista era ancora vivo. Fra le incisioni del Carracci vediamo anche il ritratto di Paolo Veronese utilizzato poi dallo storico Carlo Ridolfi per il suo volume: “Le meraviglie dell’arte” ( Venezia 1648),  il “Martirio di S.Giustina” tratto dal dipinto sull’altare maggiore dell’abbazia benedettina padovana intitolata alla santa,patrona della città, e il “Matrimonio mistico di Santa Caterina”. L’altro nucleo è costituito dal pittore e incisore fiammingo Valentin Lefevre al quale si deve la pubblicazione fondamentale delle sue incisioni tratte dalle opere di Tiziano e Veronese (Venezia 1680). Numerosi fogli sono riservati fra ‘600 e ‘700 alle  “Nozze di Cana” per il refettorio del convento di S.Giorgio Maggiore ora al Louvre; il foglio piu importante esposto è l’acquaforte di G.B.Vanni per Ferdinando II di Toscana stampato a Roma nel 1637. Vediamo poi,straordinari, i legni xilografici incisi con tecnica da lui inventata dall’inglese John Baptist Jackson, tutti ceduti a Giuseppe Remondini, e fogli da lui eseguiti sulle opere di Veronese. Curata da Giuliana Ericani, l’esposizione è accompagnata da un volume che presenta oltre alle opere esposte l’intero corpus delle incisioni di traduzione dal Veronese conservate nel gabinetto disegni e stampe del Museo. Ai curiosi dell’arte suggeriamo di cogliere l’occasione per visitare anche il Museo Civico che offre la più grande raccolta di opere di Jacopo Da Ponte detto “Il Bassano” e il salone dedicato ad Antonio Canova con bozzetti,gessi e dipinti monocromatici su tela grezza unici al mondo, l’epistolario e la biblioteca personale.

Museo della Stampa Remondini – Palazzo Sturm; Via Schiavonetti 7, Bassano del Grappa (Vicenza); Fino al 19 Gennaio 2015; Orari: martedi-Sabato : 9-13 e 15-18; domenica e festivi: 10.30-13 e 15-18; Tel: 0424519940;  www.museibassano.it

Fabio Giuliani

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