Rovereto (Tn) LA DANZA DELLE AVANGUARDIE

| 1 aprile 2006

Dipinti, scene e costumi: da Degas a Picasso, da Matisse a Keith Haring

“……e Davide danzò davanti al Signore. Alle feste di ogni grande processione si vedeva di frequente un buffone mezzo svestito che ballava in maniera strana ed inusuale.(……)”
(2 Samuele 6;14)
 


Al MART il tema della danza in un progetto che riunisce, attraverso le varie arti, situazioni e testimonianze documentate gli ambienti più diversi attorno cui è gravitato il mondo della danza, in un periodo di tempo che, dalla seconda metà del XIX secolo arriva al contemporaneo Gabriella Belli e Elisa Guzzo Vaccarino, le curatrici della mostra, nel variegato percorso espositivo intendono descrivere i profondi cambiamenti avvenuti nel teatro di danza nel corso di oltre un secolo e le strette relazioni che tanti artisti, italiani ed internazionali hanno intrecciato con questo settore, diventando spesso loro stessi scenografi e autori di progetti per le rappresentazioni. Nelle prime sale al secondo piano conosciamo importanti pittori di fine Ottocento che dipingono gli ambienti teatrali illustrando anche quello che di solito ‘non si vede’, dietro le ‘quinte’, le prove,dettagli vari: spiccano Degas e Zandomeneghi.Importanti interpreti sulla tela dell’aspetto umano e sociale nel balletto parigino ‘fin de siècle’ e delle tante sfaccettature del ‘bel mondo’ locale sono Toulouse-Lautrec e Giovanni Boldini (anch’egli vissuto e operativo a lungo nella ‘Ville Lumière’ come De Nittis) che, con le loro singolari visuali anticipano quasi le connotazioni legate al movimento, al dinamismo, proprie della principali avanguardie del secolo successivo. Disegnatori, fotografi, scultori trovano ispirazione nelle nuove protagoniste della ‘moderne dance’ americana, tra cui primeggiava Isadora Duncan, ma il più grande innovatore della danza come arte è certamente Sergej Diaghilev, l’impresario dei celebri ‘Balletti Russi’ che porta idee moderne riguardo le scene e il modo di rappresentarle: ‘Sacre du Printemps’ , comprendente esotismo e folklore, suscita sorpresa ma anche ammirazione nei teatri di tutto il mondo, Parigi, Londra, Montecarlo, New York, Buenos Aires; dal 1909, per circa un ventennio, il coreografo, per realizzare scene e costumi per balletti brevi d’autore per la sua compagnia parigina, chiama i più importanti artisti del tempo, quali Matisse, Picasso, Bakst, Goncharova, e alcuni dei protagonisti del Futurismo italiano, Balla, Prampolini, Depero. Un’importante sezione della mostra è dedicata ad Oskar Schlemmer, gravitante attorno all’istituzione del Bauhaus, anch’egli sperimentatore di nuove strade in ambito artistico e culturale nell’Europa degli anni Venti.Tra i punti salienti dell’esposizione troviamo le scenografie e i costumi di Pablo Picasso e i lavori di Fernand Léger per ‘La Creation du monde. L’ultima sezione della rassegna (a cura di Giorgio Verzotti) ci mostra gli stretti sodalizi tra artisti e scenografi della seconda metà del Novecento; citiamo le collaborazioni tra Joan Mirò con Serge Lifar e Léonide Massine e le ‘combine paintings’ di Robert Rauschenberg, divenute scenografie per Merce Cunningham. Quindi l’interpretazione di Lucio Fontana per il ‘Ritratto di Don Chisciotte’, i ‘segni’ inconfondibili di Keith Haring, del quale spicca un grande sipario per ‘Interrupted River’ (1987), le scene di Giulio Paolini per ‘Teorema’ di Davide Bombana, il video di Grazia Toderi per ‘Il fiore delle Mille e una notte’ di Virgilio Sieni, e non può mancare in questo contesto Jan Fabre, scultore, coreografo e regista delle proprie opere-performance teatrali.Il ‘viaggio’ nel mondo della danza si conclude con un incursione nella moda: risaltano le scene e i costumi realizzati da Gianni Versace per Maurice Béjart, bozzetti e costumi di Yves Saint-Laurent per Roland Petit, comprendendo famosi fotografi di moda che hanno interpretato le continue evoluzioni nel settore, tra cui Bruce Weber, Peter Lindbergh nella sezione curata da Franca Sozzani, che, nel suo saggio in catalogo, considera “Fashion-danza-fotografia. Tre universi che si intrecciano profondamente e che si contaminano di continuo (……)”.

Circa mille opere in mostra. Catalogo Skira. Mart Rovereto, Corso Bettini 43, Rovereto (Tn) Fino al 7 Maggio Info: 800.397760 ; 0464/438887 www.mart.trento.it Orari: martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica 18-18 ; venerdì 10-21 ; lunedì chiuso Aperture straordinarie: 6,17,24,25 Aprile, 1 Maggio 10-18

Di: Fabio Giuliani

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