2004, Lograto (Bs): ANTEPRIMA NAZIONALE di “STUPIDI E BANDITI”

| 1 dicembre 2003
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Un evento eccezionale per arricchire i contenuti della rassegna teatrale “Pressione Bassa”: l’anteprima nazionale di “Stupidi e banditi”, al teatro comunale di Lograto il prossimo 10 gennaio.

La piéce teatrale prende spunto dal lavoro di Carlo Maria Cipolla “Allegro, ma non troppo”, un’opera di studio comico-scientifico sulla Stupidità Umana e le sue Leggi Fondamentali. La distinzione degli uomini in 4 gruppi (intelligenti, stupidi, sprovveduti e banditi) offre una chiave di lettura per capire le azioni di ciascuno, ma in particolare degli stupidi e dei banditi. Se i primi sono volubili e non hanno fini precisi, i secondi ricercano il profitto ma non sanno agire da soli; è dalla loro alleanza, insolita, che sorgono poi catastrofi di ogni tipo.
D: L’originalità dell’opera sta nell’elevare la stupidità a Sommo Reggitore delle cose umane. Cosa è per lei la stupidità?
R: E’ l’errore per eccellenza che l’uomo porta con sé fin dalle Origini, errore tanto più grave se a commetterlo sono uomini con responsabilità. Credo che la conseguenza più nociva della stupidità sia la guerra e se gli stupidi non saranno messi a tacere temo che sarà difficile mantenere la pace, salvarsi. Ecco, verso questo tipo di stupidità ammetto la non-tolleranza.
D: Lo spettacolo fa riferimento a precisi fatti storici: l’ispirazione è stata la pura fantasia o la realtà?
R: Entrambe le cose. Lo spunto proviene dalla realtà, ma poi si gioca con la fantasia. Tuttavia, la realtà è piena di fatti drammatici che non si prestano ad elaborazioni fantasiose o all’umorismo; la tragedia di Bhopal è la parte più cruda dell’intero spettacolo e non è sembrato il caso di proporre un lieto fine.
D: Nell’opera c’è spazio anche per i “grandi della terra”: tra questi, chi offre maggiori spunti per la satira?
R: Tutti indistintamente. Gli uomini di potere sono dei comici innati, a volte senza saperlo. Le faccio l’esempio di Bush Jr che voleva risolvere il problema degli incendi in California riducendo le aree boschive.
D: Secondo lei la satira ha ancora quella originaria funzione di provocazione-riflessione?
R: Sì, ma di satira adesso ce n’è poca: molti spettacoli si considerano satirici, ma in realtà sono di derisione, se non di sfottò. La satira deve innanzitutto essere provocatoria, deve fare ridere ma lasciare un senso di amarezza finale. Ridere con un pugno nello stomaco, insomma. E soprattutto deve portare a far riflettere; a tal proposito, però, la sola satira non è sufficiente e penso che gli spettacoli di denuncia civile siano più adatti. Io non mi considero un’attrice satirica, sono gli altri a dirlo; piuttosto mi reputo un’attrice di spettacoli di denuncia civile, nei quali si sorride e allo stesso tempo si riflette. Non mi piace dare risposte ai problemi, preferisco porre domande, mettere pulci nell’orecchio, far sorgere una presa di coscienza nello spettatore.
D: Cosa ne pensa del caso Raiot di Sabrina Guzzanti?
R: La Guzzanti ha fatto una cosa grandiosa, senza saperlo diverrà un simbolo. Non è concepibile che una trasmissione di satira subisca un controllo prima della messa in onda. L’informazione è un diritto e quindi ognuno ha diritto di guardare tutto della televisione. Esiste la libertà di scelta e se una trasmissione non piace, si cambia canale.

“Stupidi e Banditi” di Francesco Piccolini, Anna Meacci e Dodi Conti. Regia di Dodi Conti.
Lograto, Teatro Comunale. 10 gennaio 2004.
Info: 030/9973614

Di: Pier Andrea Marca

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