VINITALY SECONDO IL SOMMELIER Nicola Bonera

| 28 marzo 2011
AIS_Nicola Bonera

Vinitaly, rassegna di riferimento nello scenario enogastronomico nazionale e non solo, si avvicina, catalizzando l’attenzione di professionisti ed appassionati di questo affascinante mondo.

Chiediamo a Nicola Bonera, membro del consiglio direttivo e responsabile servizi, degustazioni e corsi di AIS Brescia, di guidarci alla scoperta del successo di questa manifestazione e del ruolo che negli anni è arrivata a rivestire. Aggiudicatosi il titolo di “Miglior Sommelier d’Italia 2010”, Nicola Bonera lavora anche come wine consultant per diversi ristoranti ed enoteche. Quale l’importanza di una vetrina come Vinitaly per i produttori di vino del territorio bresciano? Verona si trova a due passi da Brescia: anche per gli avventori senza un interesse specifico e senza la necessità di incontrare i titolari di determinate aziende per scopi commerciali, è quindi facile fare visita allo stand di un produttore bresciano e pensare di passare poi a trovarlo in azienda per acquistare qualche bottiglia, così come gli esercizi dei territori sufficientemente vicini possono spingersi all’acquisto diretto in azienda, per risparmiare sui costi di intermediazione e distribuzione. Inoltre oggi nel bresciano si stanno facendo sempre più spazio molte realtà vitivinicole, per cui ogni forma di comunicazione può aiutare, anche nella logica di un considerevole aumento di bottiglie da immettere sul mercato”. E quale la posizione ricoperta da Vinitaly nello scenario nazionale ed internazionale? Da sempre un punto di riferimento, negli ultimi anni la rassegna ricopre un ruolo sempre più importante e strategico per i mercati esteri, Austria, Germania e est Europeo in particolare. Per gli operatori stranieri è facile, in 5 giorni, chiudere un’infinità di trattative e contratti. Credo invece che stia leggermente calando la centralità nell’ambito italiano, ci sono ormai un’infinità di fiere ed eventi, manifestazioni a 360° sul mondo del vino, ormai tante realtà devono selezionare l’evento al quale partecipare, e qualche volta rinunciano a Vinitaly”. Come si è evoluta o modificata questa ormai popolarissima rassegna negli anni? Come quasi sempre accade l’evento ha avuto un andamento ad arco, con picchi di partecipazione incredibili 6-7 anni fa, quando però la conoscenza e la preparazione dell’avventore medio erano abbastanza basse: diciamo che molti visitatori erano mossi da curiosità e divertimento, potendo trovare una quantità straordinaria di vini diversi. Con il passare degli anni il consumatore si è evoluto ed anche il rapporto dello stesso con Vinitaly: oggi quasi tutti vanno in fiera con un programma prestabilito, con le idee già chiare sui padiglioni da visitare e sulle realtà da scoprire, e funzionano sempre meglio gli incontri a tema, le degustazioni guidate, i convegni”. E quale, sulla base della Sua esperienza diretta, la risposta che il pubblico finale negli anni sta dando a questo tipo di evento? Come già accennato, il consumatore è cambiato. Oggi noto spesso, anche sulla scorta della mia esperienza in AIS, che il partecipante ai corsi di qualificazione professionale non vede l’ora di andare a Vinitaly per fare una grande esperienza, per assorbire in poche ore di contatto con questobellissimo mondo il maggior numero di informazioni possibili, sia dal punto di vista tecnico sia come bagaglio di caratteristiche sensoriali”. Quali le principali novità provenienti dal territorio bresciano che saranno presentate a Vinitaly? Non ci saranno novità sostanziali, solamente un incremento di aziende provenienti dai vari territori, con diverse cantine di Franciacorta, Garda Classico e della Lugana in più rispetto agli anni passati. Le novità più importanti saranno legate alle singole etichette; ad esempio verranno presentati un buon numero di cuvée di prestigio tra i Franciacorta, molte selezioni sempre più rigorose, così come per i Lugana verrà dato ampio spazio a quelli più evoluti, con un investimento temporale in cantina molto superiore alla media. Anche zone come Botticino, Cellatica e Capriano del Colle saranno presenti con una più significativa rappresentanza”. Con quali modalità AIS Brescia sarà presente alla prossima edizione di Vinitaly? Come ormai da molti anni un numero molto elevato di sommeliers di AIS Brescia presteranno il loro servizio presso gli stand di molte aziende del bresciano, rappresentanti di molti territori. Tali aziende preferiscono “portarsi il sommelier da casa”, poiché durante l’anno molti dei nostri associati vivono con una certa frequenzala normale attività delle nostre belle cantine”. Quale l’importanza della figura del sommelier in questo genere di manifestazioni, sia con riferimento agli addetti ai lavori sia con riferimento al pubblico finale che visita l’evento? Credo che ormai il sommelier sia il primo comunicatore del vino, colui che riesce a decidere le sorti dell’innamoramento o meno nei confronti di questo mondo, per cui un numero sempre crescente di aziende si affida alla consulenza di un sommelier durante la fiera. Il linguaggio della sommellerie è ormai quasi universale: parlare di consistenza, complessità e persistenza aromatica pare sia compreso da un elevato numero di persone. E’ anche vero che un numero considerevole di sommelier visiterà come cliente i padiglioni, per cui anche la richiesta si fa sempre più esigente, particolareggiata”.

Di: Alessandra Andreolli

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