Vicenza, Centro di studi palladiani: presentato il busto di Andrea Palladio appena acquisito alle proprie collezioni

| 5 settembre 2016
Ritratto di Andrea Palladio
1790 circa
olio su tela
Vicenza, villa Valmarana ai Nani

È Antonio Canova a commissionare una testa di Palladio per la raccolta dei busti di artisti che fin dal Cinquecento affollava l’interno del Pantheon, a Roma. Siamo nel 1813 e la scelta di Canova ricade sull’allievo amatissimo Leandro Biglioschi, artista di origine polacca attivo a Roma nei primi decenni dell’Ottocento e specializzato nella realizzazione di “teste dei nostri più illustri Italiani maestrevolmente eseguite in marmo” (Sebastiano Ciampi, 1809).

Allo stesso Biglioschi, noto anche come abilissimo modellatore in cera, Canova commissionerà altri ritratti di uomini celebri, come il Beato Angelico e Carlo Goldoni. Nel 1821, poco prima della propria morte, Canova si farà sostituire da Biglioschi alla guida della prestigiosa – e a tutt’oggi attiva – Accademia dei Virtuosi al Pantheon.

Alta 51 centimetri, l’opera del CISA è una versione a grandezza naturale del busto colossale collocato al Pantheon nel 1813 e oggi conservato nella Protomoteca in Campidoglio. I due ritratti sono quasi identici nella fisionomia e nei dettagli della barba e dei capelli, ma mentre l’esemplare capitolino è rappresentato in abiti cinquecenteschi, quello di Vicenza è in puro stile neoclassico, all’antica, a petto nudo.

La preziosa resa esecutiva non lascia dubbi sulla provenienza dell’opera dall’atelier di Canova. Si tratta quindi di un’importante aggiunta alle rare prove della fortuna figurativa ottocentesca dell’iconografia palladiana.

L’opera sarà esposta nella mostra “Palladio. Il mistero del volto” che avrà luogo Palladio Museum dal 3 dicembre 2016 al 4 giugno 2017.

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